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26 Novembre 2024
17:36

Nasce la Casa degli animali Lav in Umbria: «Luogo unico per accogliere le vittime di sfruttamento»

In Umbria arriva la Casa degli animali Lav, un luogo sulle sponde del lago Trasimeno dove gli animali salvati dall’associazione da situazioni di sfruttamento potranno vivere sereni e liberi dai maltrattamenti.

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In Umbria, sulle sponde del lago Trasimeno, sorgerà una grande Casa degli animali Lav per accogliere gli animali vittime di sfruttamento e maltrattamento provenienti da tutta Italia. L'associazione ha acquistato un terreno di oltre 80 ettari vicino al lago umbro grazie ai sostenitori e adesso si prepara a costruire la struttura.

«Sarà uno spazio unico all’interno della regione, dell’Italia e del mondo, che promuoverà sensibilità ambientale e sosterrà le economie locali attraverso un turismo consapevole», hanno spiegato dalla Lav. 

Cos'è e come funziona la Casa degli animali LAV

Il rifugio è il punto d'arrivo di un progetto molto più ampio. La Casa degli animali Lav nel prossimo mese di dicembre ospiterà 130 tra ovicaprini e bovini già affidati all'associazione e provenienti da diverse situazioni di sfruttamento e illegalità.

Ma soprattuto la Casa degli animali sarà il luogo per educare le giovani generazioni al rispetto per ogni essere vivente. Lo ha spiegato il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, durante l'evento di presentazione che si è tenuto nel Comune di Castiglione del Lago: «Il rifugio sarà luogo unico nel suo genere per grandezza e varietà dove sviluppare programmi di eccellenza nell’educazione delle giovani generazioni al superamento della cattività degli animali, nel pieno rispetto degli animali che passano da numeri a singoli individui ognuno con il proprio nome, e offrirà strumenti per la didattica per ampliare la consapevolezza sui maltrattamenti degli animali e attivare progetti etologici ed etici in applicazione dell’articolo 9 della Costituzione anche con Amministrazioni pubbliche e Forze di Polizia».

Un luogo che promette di portare in una regione già votata all'ecoturismo come l'Umbria un'attrazione in più, come ha rilevato il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico: «Siamo felici che il nostro territorio possa ospitare una realtà di speranza e di rinascita: questo luogo sarà un polo di informazione, divulgazione e accoglienza anche per chi ama e rispetta gli animali, stimolando un turismo sostenibile e promuovendo anche l’economia locale».

A questa prima struttura nei prossimi anni se ne affiancherà una seconda, un'area di circa otto ettari che ospiterà animali esotici. Nel progetto si prevede inoltre la trasformazione dei terreni a pascoli permanenti, con tecniche agronomiche basate sull’agricoltura rigenerativa, conservazione degli habitat della Rete Natura 2000 e tutela della fauna selvatica in essi presente, con il conseguente sviluppo di biodiversità.

Chi sono i primi animali del nuovo rifugio

Tra i primi animali ad arrivare al rifugio ci sono 47 bovine sequestrate da un allevamento da latte nel Veronese. Per salvarle, gli attivisti si sono mobilitati con un'operazione di recupero e messa in salvo di grandi dimensioni, scaturita da una segnalazione di maltrattamento pervenuta allo sportello anti-maltrattamento di Verona.

I primi animali accolti nella Casa degli animali Lav saranno quindi ovini e bovini in larga parte vittime dell'industria zootecnica, ma si preparano ad arrivare anche altri animali vittime della criminalità.

In Italia, il numero dei sequestri e confische operati dalla Polizia giudiziaria ha registrato un incremento molto importante. Il Rapporto Zoomafia della Lav ha stimato che solo nel 2023 nel nostro Paese sono stati aperti circa 24 fascicoli, con circa 13 indagati al giorno, per reati a danno di animali. Il maltrattamento è al secondo posto dopo il reato di uccisione, con 2.076 procedimenti, pari circa al 29% dei procedimenti registrati, e 1.342 indagati.

«Negli scorsi anni Lav si è presa già cura di quasi 800 animali, anche su richiesta della magistratura, adottando un modello operativo di soluzioni diffuse sul territorio nazionale – ha dichiarato il direttore generale dell'associazione Roberto Bennati – Ma è necessario fare ancora di più, ampliando la capacità di accoglienza degli animali oltre quanto già disponibile per l’associazione. Questo progetto sarà di esempio per elaborare finalmente una politica dell’accoglienza degli animali sequestrati e permettere così lo sviluppo di luoghi capaci di dare seguito ai provvedimenti di sequestro e confisca operati dalla magistratura in tutto il Paese».

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