«Siamo noi a occuparci del disastro provocato dalla moda dei social media di catturare cuccioli di gazza ladra e addestrarli a fare dei simpatici scherzi». Sono le parole di un volontario, rimasto anonimo, che ha fatto sì che in Asustralia scoppiasse di nuovo il caso di Molly, un esemplare da centinaia di migliaia di follower sui social media che è stato "recuperato" quando era piccolo dai coniugi Juliette Wells e Reece Mortensen nel Queensland e che ha raggiunto il grande successo in Rete per la sua "amicizia" con i due loro due cani, Peggy e Ruby, come raccontato anche in un libro.
A seguito infatti di una nuova denuncia nei confronti della coppia, l'uccello è di nuovo a rischio di essere allontanato dalla famiglia, cosa che era accaduta ad aprile scorso quando poi il Dipartimento dell’Ambiente, del Turismo, della Scienza e dell’Innovazione (DETSI) aveva approvato una "licenza specializzata”, restituendolo ai Mortensen sei settimane dopo che gli era stato tolto.
La licenza, infatti, secondo quanto raccontato dalla coppia stessa sul loro account, questa settimana è stata annullata in tribunale a fronte della richiesta da parte di un rappresentante di una rete di volontari che ha incaricato uno uno studio legale. Chi si occupa di fauna selvatica afferma infatti di non poter accettare che passi attraverso la continua pubblicazione di immagini in cui si vede un animale snaturato dal suo habitat che questo possa diventare un esempio che porti all'emulazione da parte di altre persone nel fare la stessa cosa che hanno fatto i coniugi.
Bisogna dunque capire meglio cosa è accaduto e perché, appunto, quelle che a molti sembrano immagini "tenere" – come vedere la gazza interagire con uno dei due cani in particolare – è stato da altri letto come uno sfruttamento degli animali al fine di un business redditizio portato avanti dalla coppia del Queensland.
I Mortensen hanno sempre raccontato che avevano salvato Molly quando l'uccello (inizialmente creduto una femmina) era caduto da un nido nel 2020. Secondo i due il pullo era da solo e necessitava di aiuto: «Eravamo molto preoccupati perché era in un parco in cui i cani possono stare senza guinzaglio e quel giorno ce ne erano almeno 30 di tutte le razze che correvano all'impazzata. Sapevamo che questo uccellino non avrebbe avuto alcuna possibilità. Quindi, abbiamo fatto quello che farebbe qualsiasi amante degli animali e abbiamo deciso di portarlo a casa e prenderci cura di lei».
E' così dunque iniziata la vita nella famiglia multispecie della gazza ladra. «Nei mesi successivi l'abbiamo allevata, insegnandole come nutrirsi, volare e anche cercando di tenerla fuori il più possibile perché il nostro obiettivo era riportarla in libertà», hanno poi spiegato ma così poi non è stato e Molly non si è mai allontanata ed è rimasta insieme a loro, stringendo sempre di più un legame stretto in particolare con Peggy, uno dei due Staffordshire Bull Terrier.
I Mortensen hanno usato i social media per raccontare e mostrare la storia della gazza e dei loro cani, diventando così particolarmente famosi nel Paese e mostrando interazioni su cui hanno costruito una narrazione di amicizia, attraverso frasi motivazionali sull'importanza della gentilezza, della compassione e della condivisione. Sul loro account Instragram è facile incappare in video in cui i cani, ad esempio, sono vestiti con improbabili costumi (recente quello in cui gli sono stati infilati dei vestiti da Babbo Natale) e su questo aspetto gli esperti di fauna selvatica e in generale di benessere animale hanno avuto sempre da ridire, accusandoli di aver monetizzato tantissimo dalle visualizzazioni dei loro follower.
L'aggiornamento costante, le foto insieme, i video hanno dato vita a un fiorente business legato alla storia di Peggy e Molly: sono state prodotte magliette, calendari e un libro pubblicizzato con questa frase di accompagnamento: «Le commoventi foto e le semplici lezioni di vita su cosa significa essere un vero amico e come possiamo tutti imparare a essere gentili, umili e felici».
Non è mai stato dichiarato, però, se i soldi guadagnati siano stati utilizzati dalla coppia per fare beneficenza nei confronti degli animali, la CNN ha provato a sondare il terreno ma i due non hanno rilasciato nessun commento al riguardo.
Nella ordinanza di restituzione di Molly non a caso, del resto, anche le autorità avevano loro vietato di trarre guadagno commerciale dall'animale, di seguire dei corsi di approfondimento sulla gestione della fauna selvatica e di collaborare con il dipartimento per «garantire che l'uccello riceva cure e arricchimento adeguati».
Ora però siamo punto e a capo, perché gli stessi coniugi hanno fatto sapere – come si legge nel post in alto e a seguire tradotto – che la licenza gli sarà revocata:
"Un grande ringraziamento per la dimostrazione di sostegno e amore mentre affrontiamo un altro ostacolo lungo il cammino. Ieri, alcune persone anonime hanno contestato alla Corte Suprema la decisione del DESI di concederci una licenza specializzata affinché Molly potesse tornare da una famiglia che lo ama. Il risultato: la decisione di concederci una licenza specializzata è stata accantonata e non ha alcun effetto. Ciò significa anche che la domanda di licenza specializzata presentata l'11 aprile 2024 rimane sospesa. Cosa significa? Non ne siamo certi perché non siamo stati informati dei prossimi passi. Vi terremo tutti aggiornati su come si evolveranno le cose. Nel frattempo, viviamo il momento e godiamoci il tempo che abbiamo insieme, lasciando andare tutto il resto."
Ciò che è accaduto, secondo quanto riportato dalla stampa locale, è che un'attivista ha coinvolto lo studio legale XD Law & Advocacy attraverso il quale è stata richiesta una revisione della decisione. La persona che ha presentato la richiesta rappresenta una rete di volontari che lavorano per prendersi cura degli uccelli feriti e salvati. Tra le dichiarazioni riportate attraverso gli avvocati, oltre a quella che abbiamo riportato in attacco del pezzo, ce ne è un'altra che fa comprendere perché questa storia è così importante per chi si occupa di animali selvatici: «Questa azione non riguarda una singola gazza, bensì il rafforzamento delle leggi sulla protezione della fauna selvatica del Queensland e l'integrità del sistema di licenze. Non c'è niente di carino nelle ali e nelle zampe di Molly morsicate dagli animali domestici della famiglia».
Nei prossimi giorni si saprà cosa il Dipartimento locale deciderà sul destino della gazza ma una dichiarazione di un portavoce contiene già l'ammissione di aver fatto una scelta sbagliata nel restituire l'uccello ai coniugi: «Nel tentativo di proteggere il benessere dell'uccello, che è sempre stata la nostra massima priorità, abbiamo commesso un errore e stiamo attualmente valutando i prossimi passi».