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20 Aprile 2025
13:34

“Mi hanno sequestrato i cani senza motivo”: la storia del volontario calabrese Giandomenico

Giandomenico Oliverio, 32enne calabrese, è accusato di maltrattamento animale, gestione di canile abusivo e resistenza a pubblico ufficiale. Lui si dichiara innocente e vittima di persecuzioni per il suo impegno nel salvataggio dei randagi in Calabria.

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Maltrattamento di animali, canile abusivo e anche resistenza a pubblico ufficiale: è lunga la lista di accuse che emerge dal verbale di sequestro con cui le autorità calabresi hanno sequestrato 14 cani a Giandomenico Oliverio, 32enne della provincia di Crotone.

Il verbale è stato diffuso dall'uomo attraverso i suoi canali social, attraverso i quali si è dichiarato estraneo a ogni tipo di maltrattamento, e anzi, secondo la sua versione sarebbe stato punito per la sua opera di gestione e salvataggio dei cani randagi. La storia di Giandomenico, attraverso la fitta rete di volontari di tutta Italia, da giorni è al centro del dibattito tra gli animalisti che ne difendono il lavoro su un territorio come quello Calabrese.

La storia di Giandomenico: "Sono vittima dello Stato"

Il 9 aprile, alle ore 8.30 del mattino i funzionari dell'Asp calabrese, insieme alle Forze dell'Ordine, sono arrivati ai cancelli della struttura dove Giandomenico vive e custodisce gli animali che salva dalla strada.

"Sono arrivate circa 5 o 6 macchine, ma io ero chiuso in casa di lucchetti e cancello di ferro. Mi chiedono di aprire ma io senza permesso non lo faccio, e l'ho detto", ha spiegato il 32enne in un lungo post.

Non è la prima volta che Giandomenico si scontra con i controlli delle Forze dell'Ordine: è in corso dal 2023 un altro procedimento con accuse analoghe a quelle contestate il 9 aprile scorso.

"Mi pedinano da un anno, ogni giorno dopo il controllo dell'anno scorso sono sempre venuti per minacciare. Ho avuto due ritiri di patente per nulla e tante volte mi hanno chiamato dal lavoro solo per un semplice controllo sul numero dei cani, facendomi perdere intere giornate lavorative", ha dichiarato il giovane che lavora in una struttura socio sanitaria.

Per le persone che hanno condotto i controlli, Giandomenico non sarebbe un volontario animalista, ma il gestore di un canile abusivo, con l'aggravante di far vivere i cani in condizioni di maltrattamento, come specificato nel verbale. Secondo l'uomo però le accuse sarebbero false, perché nessuno a parte lui sarebbe entrato nella struttura per controllare effettivamente lo stato dei luoghi e degli animali.

"Hanno deciso che i cani stavano male senza neanche guardarli"

Secondo i dati diffusi da Legambiente, in Calabria il numero di cani liberi è stimato tra 240.000 e 145.000. Numeri ai quali concorre un'assenza diffusa di consapevolezza che riguarda tutta Italia: nel 2023, sono stati segnalati 85.000 casi di abbandono nel Paese, con un aumento dell’8,6% rispetto all’anno precedente.

La situazione più critica, a causa di una serie di fenomeni concomitanti, si verifica proprio al Sud Italia, dove il randagismo tocca apici preoccupanti. L'unico argine è posto proprio dai volontari del territorio che, secondo Giandomenico sarebbero ostacolati dallo Stato: "Hanno deciso che i cani stanno male e che sono in un canile abusivo senza entrare! senza vederli! Al primo controllo risultavano tutti in buono stato di salute e non presentavano maltrattamenti".

Proprio l'accusa di maltarttamento è quella che ferisce di più il giovane: "tutti lo sanno come vivo e i sacrifici che faccio. Mi stanno opprimendo psicologicamente da un anno a questa parte. Ho paura anche di andare a lavoro".

Dall'ultimo aggiornamento su Facebook, Giandomenico ha dichiarato di essere stato arrestato, e di trovarsi in ospedale: "Sono in arresto. Ricoverato in ospedale. Per causa delle manette e dei calci e pugni e strattoni ricevuti, avevo un polso o meglio ancora ho un polso gonfio, con i segni ancora delle manette (messe super strette). Cadendo e sbattendo sono pieno di lividi ma sono ancora vivo. Sono in arresto domiciliato in ospedale (da quello che mi hanno detto loro). E resterò qua ancora per le feste, e anche per il mio compleanno".

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