Maxi sequestro al circo Madagascar, uno dei più grandi in Italia. Il circo si trovava al parco della Pellerina di Torino dove avrebbe dovuto tenere spettacoli fino al 6 gennaio.
Il sequestro preventivo è scattato il 5 dicembre in conseguenza di un'inchiesta della Procura di Genova partita nel 2023 relativa all'infortunio sul lavoro di un operaio. Secondo gli inquirenti i lavoratori del circo sarebbero stati sottoposti a condizioni «umilianti e degradanti».
L'inchiesta del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri è partita ad aprile 2023, quando un operaio di origine indiana è precipitato da circa 20 metri di altezza durante lo smontaggio del tendone nel capoluogo ligure. L'uomo aveva riportato gravi ferite ed era rimasto in coma per diversi mesi. Secondo gli inquirenti, poco dopo la caduta le tracce sarebbero state cancellate col fine di dissimulare l'incidente.
Per il proprietario del circo è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora. È scattato poi il sequestro preventivo della ditta, di 67 mezzi, di tutte le attrezzature, del tendone e dei conti correnti intestati al titolare. Secondo i Carabinieri, l'uomo avrebbe sfruttato almeno 4 lavoratori, perlopiù irregolari, sottoponendoli a condizioni degradanti.
Secondo quanto emerso dall'indagine, oltre a vivere in spazi angusti e sovraffollati, i lavoratori stranieri percepivano una paga irrisoria ed erano privi di tutele. Il nodo cruciale è però quello relativo alla sicurezza, non garantita agli operai che avevano il compito di montare e smontare il tendone.
La Lav: «Circo fa soffrire animali e umani»
La Lav, tra le maggiori associazioni di tutela animale in Italia, ha denunciato: «Il circo continua a far soffrire animali ed esseri umani. Numerosi elementi sono emersi in questi mesi di indagine, assolutamente prevedibili per chi il circo con animali lo conosce e lo combatte da anni. Lo sosteniamo da sempre: nei circhi con animali non è garantita nessuna delle misure minime di detenzione e benessere degli animali, le norme igienico-sanitarie e la biosicurezza. Evidentemente queste misure non vengono garantite nemmeno per gli esseri umani».
Lo stesso circo è stato segnalato ripetutamente negli anni dalla Lav in numerose città dove era attendato, e due anni gli attivisti erano anche intervenuti nel processo relativo all’elefante detenuto e fatto esibire in solitudine dallo stesso circo, vincendo infine grazie alla sentenza del Consiglio di Stato.
«Assistiamo da anni e combattiamo questi "spettacoli" avvilenti, che non educano le generazioni future al rispetto degli animali e creano potenziale pericolo sanitario e d'incolumità pubblica nelle città dove arrivano – ha dichiarato Eleonora Panella, area animali esotici Lav – Il circo in questione negli scorsi mesi è stato anche protagonista di diversi episodi di cronaca, che hanno scandalizzato e sconvolto l'opinione pubblica. Solo per citarne alcuni: il lama in fuga a Genova, l'elefante a passeggio fuori dalle strutture del circo all'Aquila, l’elefante in solitudine a Milano, ed ora l’accusa di sfruttamento dei lavoratori e sequestro».
Ora l'associazione si appella al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che ha autorizzato l’attendamento del circo sul suolo pubblico: «È tempo di dire basta allo sfruttamento di persone ed animali! Tempo di attuare regolamenti stringenti a livello locale ed una legge nazionale che ponga fine a tutto questo».