;Resize,width=638;)
Uno studio finalmente accerta che l'estetica di un cane non corrisponde automaticamente alle ‘funzioni' per cui l'uomo ha selezionato una razza piuttosto che un'altra. Il morso di un Pitbull, per essere subito chiari, non è più potente rispetto a quello di un Labrador perché è morfologicamente diverso ma entrambi hanno praticamente le stesse dimensioni del cranio.
Chi studia l'etologia canina e punta alla conoscenza delle razze dal punto di vista delle motivazioni e dell'importanza di dare valore poi al singolo individuo non può che essere felice di leggere questo studio publicato da alcuni ricercatori della Chapman University di Orange, negli Stati Uniti. Perché – è bene precisarlo onde evitare ‘titoloni' che portano a un fraintendimento rispetto all'intento degli studiosi – lo scopo della ricerca è stato smentire i club cinofili, quello statunitense in particolare, che continuano a categorizzare i cani in base alla morfologia che è stata selezionata per determinati compiti. Gli esperti, in buona sostanza, spiegano invece che un cane da difesa – dal punto di vista prettamente morfologico – non è meno bravo in attività di naso rispetto a un cane da fiuto. E questo perché non vi è alcuna differenza nella conformazione del cranio che possa dimostrarlo.
Il titolo stesso dello studio, del resto, lo spiega chiaramente: "La forma del cranio del cane sfida le ipotesi di specializzazione delle prestazioni derivanti dall'allevamento selettivo". Ciò significa che attraverso l'analisi e la comparazione dei crani di ben 117 cani di 40 razze diverse e anche di 18 sottospecie selvatiche (ad esempio lupi e coyote) gli esperti hanno dimostrato "una sovrapposizione quasi completa nei gruppi di kennel-club e con le specie naturali, ad eccezione dei cani da compagnia che hanno una forma del muso estrema. Quando categorizzati in base alla funzione storica specifica del compito (ad esempio, lavoro di morso e lavoro di fiuto), questa sovrapposizione morfologica rimane. Questi risultati indicano che, nonostante la produzione di un'estrema diversità morfologica, gli esseri umani non hanno prodotto razze specializzate per compiti funzionali».
L’estetica non influisce sulle differenze tra cani
I risultati invitano così i club di razze a rivalutare la differenziazione che viene fatta inserendo determinate razze sotto determinate categorie basandosi solo sull'estetica e indicano anche per i profani un dato molto interessante, ovvero che al di là dell'aspetto esteriore sono le caratteristiche della tipologia e poi quelle dello specifico individuo ad essere rilevanti nel comportamento dell'animale.
Era già stato confermato anche da altri studi, ad esempio, che "i Carlini superano i Pastori Tedeschi, una razza da lavoro per eccellenza, nei compiti di fiuto nella loro analisi nonostante la loro morfologia brachicefala che è tipicamente ritenuta peggiore".
Il fattore più importante, dunque, quando si parla di razze e tipologie è non andare a vedere come sono stati selezionati per apparire ‘più cattivi', come spesso i Pitbull vengono poi infatti percepiti dalle persone, ma invece si deve andare a guardare "il comportamento e la personalità", precisano gli esperti.
La differenza che è stata invece rilevata, sempre a livello morfologico, è tra cani domestici e canidi selvatici, come lupi e volpi, che tendono ad avere forme del cranio che si allineano più da vicino con le loro naturali esigenze funzionali. "Lupi e volpi tendono ad avere musi allungati rispetto alla lunghezza del cranio, che è una caratteristica tipica delle specie che si affidano a sensi acuti come l'olfatto. Gli animali non domestici, in particolare i lupi, mostrano morfologie del cranio che riflettono adattamenti evolutivi per la caccia e il lavoro di fiuto, il ché contrasta con la mancanza di una forte specializzazione morfologica nelle razze domestiche"
I Terrier di tipo Bull non hanno "mascelle bloccanti"
Nel complesso, la ricerca indica che, contrariamente alle credenze comuni, "i cani allevati per uno scopo specifico non sono morfologicamente più bravi a mordere o fiutare rispetto a quelli non allevati per quello scopo". Ma andando nello specifico, è particolarmente importante quanto è emerso che sfata alcuni miti che circondano determinate razze a cui vengono attribuite caratteristiche fisiche "speciali" che le renderebbero più forti nel mordere. E qui gli esperti fanno un esempio chiaro su un luogo comune trito e ritrito che, viene chiarito, non ha alcuna corrispondenza dal punto di vista anatomico: "Ad esempio, i Terrier di tipo Bull (come i Pitbull, ndr) non hanno mascelle bloccanti".
"Ci sono molte notizie su cani che attaccano le persone in modo violento e spesso ci sono razze specifiche che sono bersaglio di queste segnalazioni (come i Pitbull) – sottolineano i ricercatori – Alcune persone sostengono che questi cani mordono più forte di altri cani delle stesse dimensioni, o hanno caratteristiche speciali come ‘mascelle che si bloccano' che li rendono particolarmente pericolosi per le persone. Il nostro studio dimostra che questo semplicemente non è vero: i cani allevati per mordere non sono strutturalmente diversi dai cani che sono stati allevati per fare altre cose", ha precisato una delle co autrici, la professoressa Lindsay Waldrop.
Il comportamento e la genetica: l'importanza delle motivazioni, del contesto e della individualità del cane
Un altro esempio importante su cui gli esperti insistono per far comprendere quanto nella definizione della personalità e del relativo comportamento di un cane contino le motivazioni, il contesto e la relazione con l'umano per andare poi a definire la singola individualità di ogni soggetto è quello che fanno sui Labrador Retriever.
"Un Labrador può avere la stessa capacità strutturale di mordere di un Pastore Tedesco, ma solo una di queste razze di cani eccelle costantemente nel lavoro di protezione a causa del comportamento innato. In questo modo, i club di canili potrebbero essere più efficaci nel raggruppare tratti comportamentali osservabili associati alla prestazione rispetto ai tratti morfologici funzionali".
Un unica tipogia di cani è diversa dagli altri morfologicamente: i cani brachicefali
L'unico gruppo che ha mostrato una morfologia cranica distinta, invece, è quello delle razze brachicefale ad esemopio come Bouledogue Francesi, Carlini o Boxer. Questi cani esteticamente sono caratterizzati da musi estremamente accorciati che hanno causato poi gravi danni alla loro salute e la loro estetica è stata creata senza alcuno scopo funzionale.
"Poiché i cani domestici e i canidi naturali sono molto vicini filogeneticamente, i cani brachicefali dimostrano che gli esseri umani possono imporre enormi cambiamenti morfologici ai cani, poiché la maggior parte delle razze moderne è stata sviluppata negli ultimi 200 anni", concludono i ricercatori sollevando ulteriori conferme su una prassi che ha portato sempre di più ad avere animali geneticamente così trasformati da avere poi patologie debilitanti che non trovano ragione – sebbene non sarebbe mai giustificabile comunque – nemmeno nell' utilizzo che gli esseri umani fanno del ‘miglior amico dell'uomo‘.