La tartaruga dal guscio molle dello Yangtze (Rafetus swinhoei) è spesso conosciuta come la tartaruga più rara al mondo, un vero e proprio simbolo vivente della crisi della biodiversità globale. Attualmente, si conoscono infatti appena due individui rimasti in vita: un maschio di oltre 100 anni che vive in cattività allo zoo di Suzhou, in Cina, e un altra tartaruga dal sesso sconosciuto che si trova in natura nel lago Xuan Khanh, in Vietnam. La sopravvivenza della specie è quindi appesa a un filo sottilissimo e dipende necessariamente dalla scoperta di altri individui rimasti nascosti da qualche parte tra Cina e Vietnam. Un'impresa quasi impossibile, tuttavia un nuovo strumento ideato proprio a tale scopo potrebbe fare la differenza.
Una nuova tecnologia per cercare la tartaruga più rara del mondo
Un team di scienziati ha sviluppato un test portatile basato sul DNA ambientale (eDNA), presentato sulla rivista Environmental DNA, in grado di rilevare tracce genetiche della tartaruga in grandi specchi d'acqua. Questa tecnologia innovativa potrebbe rivelarsi essenziale per trovare altri individui sopravvissuti e avviare così un programma di riproduzione in cattività. Il test, già in uso sul campo, rappresenta un balzo in avanti notevole rispetto ai metodi tradizionali, spesso costosi e poco efficaci per scovare animali così rari e difficili da individuare.
L'eDNA permette infatti di analizzare tracce di DNA che gli animali lasciano nell'acqua o nel terreno attraverso urina, feci o frammenti di pelle. Sebbene queste tracce siano difficili da rilevare nei corpi idrici di grandi dimensioni, come il lago Xuan Khanh, il nuovo test portatile utilizza una tecnologia chiamata qPCR (reazione a catena della polimerasi quantitativa), in grado di identificare con precisione il DNA della specie target. Questo sistema consente di ottenere risultati in tempo reale, riducendo drasticamente i tempi e i costi associati all'analisi in laboratorio.
La lunga strada verso una flebile speranza
Il primo passo verso questa svolta risale al 2013, quando l'Asian Turtle Program (ATP-IMC) iniziò a esplorare l'utilizzo dell'eDNA per cercare la tartaruga dal guscio molle dello Yangtze. Nel 2016, grazie alla collaborazione tra numerosi enti coordinati dalla Wildlife Conservation Society (WCS), il progetto ha preso poi lo slancio definitivo. Un successo cruciale è stato ottenuto con l'identificazione del DNA della specie nel lago Dong Mo nei pressi di Hanoi, in Vietnam, dove nel 2023 è morta l'ultima femmina conosciuta rimasta al mondo.
Il rilevamento del suo DNA tra le acque del lago ha dimostrando chiaramente la fattibilità del metodo, che potrà ora essere esteso anche in altri fiumi e specchi d'acqua tra Cina e Vietnam, dove un tempo si estendeva l'areale di questa specie. Secondo Tim McCormack, direttore di ATP-IMC, anche trovare un solo individuo rimasto nascosto può essere fondamentale per salvare l'intera specie. «Ogni tartaruga conta. Se riusciremo a trovarne altre, potremmo avere una reale possibilità di salvarle dall'estinzione», ha dichiarato.
Una sfida che rimane difficilissima
Nonostante i progressi, le sfide da superare rimangono enormi. Le dimensioni dei laghi e il numero certamente esiguo di tartarughe eventualmente sopravvissute in natura rendono il lavoro dei ricercatori estremamente complicato. Tuttavia, il test portatile rappresenta una possibile svolta non solo per questa specie, ma anche per altri animali rari o in pericolo. «Questo approccio potrebbe rivoluzionare la conservazione, consentendo di rilevare specie elusive in habitat difficili», ha sottolineato Tracie Seimon, autrice principale dello studio.
L'obiettivo a lungo termine è però chiaro: trovare altri individui per avviare un programma di riproduzione e garantire un futuro a questa specie così iconica. I ricercatori stanno già esplorando nuovi laghi in Vietnam, sperando di trovare tartarughe ancora vive. Ogni giorno, specie rare e poco conosciute si avvicinano al baratro, spesso senza che ce ne accorgiamo. Salvare questa tartaruga non significa solo preservare un rettile straordinario, ma dimostrare che l'impegno e l'innovazione possono fare la differenza, anche quando tutto sembra perduto.