L'Intelligenza Artificiale sta completamente stravolgendo le nostre vite, consentendoci di fare cose impensabili anche solo un paio di anni fa. Tuttavia, in pochi avrebbero mai immaginato che un giorno saremmo stati in grado di riconoscere le smorfie di dolore nei volti delle capre. E invece, è esattamente ciò che è riuscito a fare un gruppo di scienziati dell'Università della Florida che grazie all'IA e all'apprendimento automatico, è riuscita a creare un modello in grado di misurare con una discreta precisione il dolore nelle capre.
Lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, per quanto singolare, potrebbe in realtà avere importanti applicazioni pratiche molto interessanti, non solo per il benessere e la cura dei caprini. Se questo modello dovesse dimostrarsi davvero efficace, potrebbe infatti aiutare a riconoscere il dolore e la sofferenza anche nei volti degli altri animali e forse, un giorno, anche nei pazienti umani che non possono parlare per descrivere cosa provano.
Lo studio su 40 volti di capre sofferenti e non
Gli scienziati guidati da Ludovica Chiavaccini hanno filmato 40 capre di sesso, razze ed età differenti e affette da diverse condizioni e patologie arrivate all'ospedale veterinario dell'università. 20 di queste non avevano problemi e non provavano quindi dolore, mentre le altre 20 erano certamente doloranti. Alcune erano state ferite da un cane, altre avevano subito un'amputazione o un parto cesareo altre ancora, invece, soffrivano per un'ostruzione acuta delle vie urinarie: aveva i calcoli alla vescica.
Hanno quindi ottenuto migliaia di immagini di volti sofferenti e non di capre, sottoponendole in pasto all'Intelligenza Artificiale per addestrarla a riconoscerli. I risultati sono stati piuttosto sorprendenti: il modello ad apprendimento automatico è riuscito a riconoscere i volti sofferenti con un precisione compresa tra il 62 e l'80%, a seconda di come era stato impostato e testato il modello. L'Intelligenza Artificiale può quindi riconoscere una capra sofferente con una discreta accuratezza semplicemente dalla foto del suo volto.
Non è solo una questione di benessere animale
Questi risultati, per quanto siano ancora preliminari e basati su un set di dati relativamente piccolo (appena 40 capre), sono indubbiamente incoraggiati e rappresentano potenzialmente un passo in avanti notevole per il benessere animale e la medicina veterinaria. Se funziona con le capre, può probabilmente funzionare anche con i cani e altri animali domestici d'allevamento, storicamente trascurati e poco considerati negli studi sul dolore acuto o cronico che possono provare.
Tuttavia, secondo gli autori, questi tipi di modelli basati sull'Intelligenza Artificiale potrebbero persino aiutare i medici a riconoscere e a trattare in maniera più efficace anche il dolore nei pazienti umani con cui non possono parlare, come per esempio i bambini. Non si tratta quindi "solo" di benessere animale o di curiosità scientifica. L'AI potrebbe aiutarci a migliorare diagnosi e cure nei pazienti doloranti animali e non. E riusciremo a farlo anche grazie alle foto del volto di una capra con i calcoli alla vescica.