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31 Marzo 2025
11:34

L’incredibile scoperta: si può vedere come i cani annusano e che emozioni provano attraverso l’olfatto

Uno studio ha mostrato attraverso una tecnologia all'avanguardia quali sono le aree del cervello che si illuminano nei cani quando annusano e a seconda della regione quali emozioni provano e come memorizzano le esperienze. Sarà utile lato umano per cani e umani che lavorano ad esempio nella ricerca esplosivi mentre è importante per comprendere quanto "il miglior amico dell'uomo" sia un essere senziente dotato di cognizione ed emozioni.

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Il centro dell'universo canino è principalmente lì: in quello splendido ‘tartufo‘ che è il naso di Fido, uno strumento attraverso il quale legge il mondo, percepisce tutto ciò che sta accadendo o è già accaduto e trasforma le esperienze in emozioni e cognizioni.

Delle grandi abilità olfattive dei cani e della capacità di provare sentimenti e sviluppare pensieri la scienza ha già dimostrato tanto ma ora un esperimento condotto in uno studio dell'Università israeliana "Bar-Ilan University" (BIU) di Ramat Gan ha portato a risultati importanti per capire come i cani processano gli odori, grazie all'utilizzo di una innovativa tecnologia: un sensore ottico in grado di rilevare a distanza l'attività cerebrale degli animali in tre regioni chiave – bulbo olfattivo, ippocampo e amigdala – che svolgono un ruolo fondamentale nel modo in cui i cani distinguono i diversi odori.

Nel cervello dei cani si illuminano diverse aree in base agli odori: lo studio

Nello studio, gli scienziati hanno messo in campo un sistema di rilevamento all'avanguardia, basato sulla tecnologia laser e usando una telecamera ad alta risoluzione per catturare in tempo reale l'attività cerebrale di cani appartenenti a quattro razze diverse. Esposti a quattro distinti stimoli olfattivi – aglio, alcol, mentolo e marijuana – i cani sono stati monitorati utilizzando un algoritmo di apprendimento automatico che ha portato a scoprire che l'amigdala svolge un ruolo significativo nella differenziazione degli odori, evidenziando gli aspetti emozionali e legati alla memoria dell'elaborazione degli odori.

I cani spendono gran parte della loro vita ad annusare tutto ciò con cuoi entrano in contatto, perché il naso per loro è la ‘chiave' per leggere il mondo e il loro cervello ha un potere straordinario nell'interpretare ciò che inalano. Come altri mammiferi, ad esempio, "il miglior amico dell'uomo" è dotato di un organo che noi umani non abbiamo,L'organo vomeronasale,Organo di Jacobson, che attraverso il flehmen – un movimento della lingua particolare – viene utilizzato per percepire i feromoni, messaggeri chimici che trasmettono informazioni tra individui della stessa specie. Con oltre 100 milioni di siti recettoriali sensoriali nella cavità nasale rispetto ai soli sei milioni degli esseri umani, l'area del cervello canino dedicata all'analisi degli odori è circa 40 volte più grande della parte comparabile del nostro cervello. Nei segugi e in alcune altre razze canine, i recettori arrivano a quasi 300 milioni.

Nello studio i ricercatori sono riusciti a vedere quali aree del cervello si illuminano quando i cani entrano in contatto con determinati odori. "Abbiamo dimostrato che l'amigdala è fondamentale nel modo in cui i cani elaborano e reagiscono agli odori, con odori specifici che innescano distinte risposte emotive e di memoria, e siamo in grado di rilevare otticamente l'attività cerebrale in questa regione", ha spiegato uno degli autori, il professore Zeev Zalevsky, della Facoltà di Ingegneria Kofkin della BIU.

Una scoperta fondamentale per cani e umani

Dal punto di vista umano, questa scoperta può rappresentare "il primo passo verso la creazione di un dispositivo che ci consenta di comprendere e interpretare meglio il modo unico in cui tutti i cani percepiscono e differenziano gli odori", ha aggiunto il ricercatore. "Il nostro prossimo passo – ha infatti aggiunto – sarà sviluppare un dispositivo portatile, controllato tramite Wi-Fi, dotato di una mini-telecamera e di un sistema laser, che potrebbe essere montato sulla testa di un cane e utilizzato per monitorare le sue risposte olfattive in tempo reale", ha aggiunto il dott. Yafim Beiderman dell'Optical Research Lab di Zalevsky. Secondo gli esperti questa scoperta aiuterà a migliorare i binomi uomo cane che lavorano sul campo ad esempio per la ricerca esplosivi dove, indossando un set di strumenti creati ad hoc per l'animale, né il cane né il conduttore dovranno essere nelle vicinanze per identificare il pericolo.

"Ciò potrebbe migliorare significativamente il modo in cui i cani vengono utilizzati nella rilevazione degli odori, dall'individuazione di sostanze illegali alla diagnosi di malattie negli esseri umani, il tutto approfondendo la nostra comprensione di come percepiscono il mondo che li circonda.

Dal punto di vista canino è una conferma molto importante per comprendere proprio l'aspetto cognitivo dei cani che è quello che ancora è difficile da accettare per molte persone, lì dove l'aver compreso che questi animali provano emozioni è diventato più comune. Ancora, infatti, c'è chi guarda agli altri esseri senzienti come se fossero solo dotati di ‘pulsioni' e privi di ragionamenti specifici, mentre proprio nei cani è stata già dimostrata l'esistenza di una vera e propria ‘teoria della mente‘: la capacità di rappresentare mentalmente oggetti e situazioni e non di rispondere a un comando in base al semplice stimolo. L'esempio che spesso facciamo per far comprendere questo passaggio è questo: immaginate che qualcuno vi dica la parola ‘balena' e subito nella vostra mente si disegna l'immagine dell'animale. A un cane, ad esempio sulla parola ‘pallina' accade la stessa cosa ed il motivo dunque per cui la va magari a cercare e ve la propone non è legato a un automatismo ma a un vero e proprio ragionamento.

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