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24 Ottobre 2024
10:54

Le vespe orientali reggono l’alcol meglio di qualsiasi altro animale

Uno studio dell'università di Tel Aviv ha dimostrato che le famigerate vespe hanno una straordinaria tolleranza all'alcol, un'abilità che le rende quasi uniche nel regno animale.

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Da qualche anno, chi frequenta i parchi cittadini o organizza pranzi all'aperto ha imparato a conoscere un insetto piccolo, ma tenace: la vespa orientale. Questi imenotteri simili a calabroni, sempre più numerosi anche in ambiente urbano, sono diventati un vero flagello in molte città italiane, spesso con toni allarmistici e un po' esagerati. Ma ora, la loro fama potrebbe addirittura crescere ulteriormente. Le vespe orientali nascondono infatti una curiosa abilità che le rende quasi uniche nel regno animale: una straordinaria tolleranza all'alcol.

Un recente studio condotto da un gruppo di ecologi comportamentali, zoologi e agronomi dell'Università di Tel Aviv, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha infatti dimostrato che le vespe orientali sono in grado di reggere l'alcol meglio di qualsiasi altro animale conosciuto. Gli studiosi hanno somministrato diverse soluzioni di etanolo alle vespe per verificare fino a che punto potessero sopportare l'alcol senza subire effetti negativi e i risultati sono stati sorprendenti.

Una dieta a base di frutta fermentata

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Una vespa orientale banchetta con un frutto di fico d’India. Foto da Wikimedia Commons

Molte piante producono frutti o nettare che, mentre marciscono, fermentano naturalmente, generando etanolo. Questo processo rende il cibo fermentato una fonte preziosa di nutrienti altamente energetici per numerosi animali, poiché contiene un elevato contenuto calorico. Tuttavia, la maggior parte degli animali non tollera concentrazioni di etanolo superiori al 4% senza manifestare effetti collaterali significativi, come difficoltà di movimento, coordinazione o incapacità di volare correttamente: in sostanza, i sintomi di una sbronza.

Le vespe orientali (Vespa orientalis), al contrario, sembrano invece non risentire affatto di una dieta ricca di frutta marcia. I ricercatori, incuriositi da questa apparente indifferenza agli effetti dell'alcol, hanno quindi deciso di approfondire la questione portando in laboratorio alcune vespe. Qui hanno condotto diversi esperimenti somministrando agli insetti soluzioni di saccarosio con aggiunta di etanolo, iniziando naturalmente con basse dosi e aumentando poi gradualmente la concentrazione.

La percentuale di etanolo che possono tollerare le vespe orientali

All'inizio, le vespe sono state esposte a soluzioni con concentrazioni di alcol "solo" del 20%, senza mostrare alcun segno di intossicazione. Man mano che la concentrazione veniva aumentata il risultato non cambiava e così i ricercatori hanno raggiunto livelli di etanolo addirittura pari all'80%, una quantità che risulterebbe letale per qualsiasi altro animale. Eppure, anche a queste concentrazioni estreme, le vespe si limitavano a mostrare un comportamento lievemente "brillo" per pochi istanti, per poi riprendere le loro attività normalmente, come se nulla fosse accaduto.

Analizzando più a fondo i risultati, i ricercatori hanno scoperto che le vespe orientali possiedono più copie del gene per l'alcol deidrogenasi, un enzima coinvolto nel metabolismo e nello "smaltimento" dell'alcol. Questo adattamento genetico sembrerebbe essere il segreto principale della loro eccezionale tolleranza all'etanolo, capacità che permette a questi insetti sociali di consumare e smaltire rapidamente tutto l'alcol assunto, ma c'è di più.

Il rapporto mutualistico tra vespe e lieviti

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Le vespe ospitano nel loro intestino dei lieviti, con cui hanno instaurato una simbiosi mutualistica

Gli studiosi ipotizzano che questa caratteristica così unica sia in realtà il risultato di una relazione mutualistica, ovvero reciprocamente vantaggiosa, che gli imenotteri hanno instaurato con il lievito di birra fermentante, funghi che vivono e si riproducono all'interno dell'intestino delle vespe. Questa simbiosi permette al lievito di moltiplicarsi e spostarsi da una vespa all'altra, favorendo nel frattempo la fermentazione degli zuccheri presenti nella frutta consumata dalle vespe stesse.

Se da un lato la scoperta della straordinaria tolleranza all'alcol delle vespe orientali può sembrare solo una curiosità, dall'altro può offrirci nuove prospettive su come questi insetti riescano a sopravvivere e proliferare anche in ambienti ostili. La loro resistenza all'alcol potrebbe spiegare, almeno in parte, perché si sono adattate così bene alle nostre città, dove ormai non è raro trovare rifiuti contenenti residui di bevande fermentate in strada o sui balconi.

Chi sono le vespe orientali: conoscerle per conviverci

Le vespe orientali, che a differenza di quanto suggerisce il nome non vengono da oriente, ma sono da sempre presenti lungo le coste meridionali del Mediterraneo, sono una specie adattabile e in espansione, anche per merito dell'aumento delle temperature globali. Le loro punture sono sicuramente potenzialmente pericolose, soprattutto per soggetti fragili e allergici. Ma considerando che saranno sempre più comuni nelle nostre città, saremo costretti a conviverci e dobbiamo quindi imparare a conoscerle.

Preoccuparsi per la loro presenza è sicuramente comprensibile, soprattutto quando è in gioco la salute dei nostri familiari, ma è importante anche non farsi prendere dal panico. Il rischio di essere punti aumenta infatti soprattutto quando ci si trova molto vicini a un nido, per questo è importante non intervenire da soli se si trova un nido in casa e contattare Vigili del Fuoco o esperti. Nel frattempo, se le incontriamo all'aperto, possiamo stare relativamente tranquilli riconoscendo loro un record inaspettato: nessun altro riesce a reggere l'alcol con la stessa disinvoltura!

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