Negli ultimi decenni, la transizione energetica verso fonti rinnovabili come l'energia eolica ha assunto un ruolo sempre più centrale per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Tuttavia, questa necessaria svolta "verde" sta sollevando sempre più preoccupazioni anche per il suo impatto sulla biodiversità. Le turbine eoliche possono infatti mettere a rischio soprattutto uccelli e pipistrelli e uno studio recente condotto dal Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research, in Germania, evidenzia ancora una volta i pericoli per la tutela dei chirotteri. Dai i risultati pubblicati su Biological Conservation, emerge infatti come le turbine eoliche negli ecosistemi agricoli impediscono ai pipistrelli di accedere alle fonti d'acqua.
L'importanza degli specchi d'acqua per i pipistrelli
I pipistrelli dipendono fortemente dai piccoli specchi d'acqua, come stagni e laghetti, sia per cacciare che per bere, specialmente durante i mesi estivi, sempre più caldi e secchi a causa dei cambiamenti climatici. Questo periodo è inoltre cruciale per molte specie, poiché coincide con la gravidanza e l'allevamento dei piccoli. Tuttavia, questo nuovo studio ha dimostrato che la presenza di turbine eoliche nei pressi di queste fonti d'acqua riduce significativamente l'attività dei pipistrelli, spingendoli ad allontanarsi anche di diversi chilometri.
I ricercatori guidati da Christian Voigt e Carolin Scholz, hanno quindi analizzato il comportamento acustico dei pipistrelli che vivono nelle vicinanze di 59 stagni permanenti situati nel Brandeburgo, uno degli stati federali della Germania con una forte vocazione agricola. Gli studiosi hanno posizionato alcuni rilevatori acustici a distanze variabili dalle turbine eoliche, raccogliendo quasi 8.400 vocalizzazioni appartenenti a diverse specie di pipistrelli.
I risultati inequivocabili di un paradosso ecologico
I risultati dello studio, in linea con tanti altri studi sull'impatto dell'eolico per i chirotteri, sono stati inequivocabili: l'attività delle specie di pipistrelli tipiche degli in spazi aperti, come campi e praterie, è diminuita del 53% in prossimità delle turbine, mentre quella delle specie che preferiscono habitat più coperti dalla vegetazione, è calata del 63%. Lo stesso quadro drammatico è emerso analizzato le vocalizzazioni durante la caccia, con un calo rispettivamente dell'87% e del 76% entro 5 km da una turbina eolica.
La ricerca sottolinea un paradosso inquietante: una tecnologia pensata per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, tra le minacce principali per la biodiversità, rischia di aggravare le difficoltà di alcune specie animali nel far fronte agli effetti dello stesso riscaldamento globale. In estate, infatti, molte fonti d'acqua si prosciugano, rendendo quelle permanenti un rifugio indispensabile per i chirotteri. Ma la presenza di turbine eoliche vicino a questi habitat li costringe ad abbandonare queste aree, riducendo le loro possibilità di sopravvivenza.
Un problema ben noto e documentato, non solo per i pipistrelli
Le turbine eoliche, pur essendo una fonte di energia sostenibile e indispensabile, hanno purtroppo un impatto significativo su uccelli, pipistrelli e in generale sulla biodiversità. Si tratta di un problema complesso e ben documentato, soprattutto in alcuni contesti e per alcune specie. Gli uccelli, soprattutto i grandi veleggiatori come rapaci e avvoltoi e le specie migratrici, rischiano collisioni dirette e fatali con le pale in movimento, che purtroppo non riescono a "percepire" e quindi a evitare.
I pipistrelli, invece, subiscono sia impatti diretti che effetti indiretti, come il disturbo causato dai rumori dei rotori, che interferisce con il sistema di ecolocalizzazione dei chirotteri, e il "barotrauma", ossia lesioni interne causate dai cambiamenti di pressione vicino alle turbine. Inoltre, l'alterazione degli ecosistemi locali e il disturbo acustico generato dalle turbine possono compromettere ulteriormente gli habitat e la comunicazione degli animali.
Soluzioni per un conflitto "verde"
Questo conflitto tra energie rinnovabili e conservazione della biodiversità, spesso definito come "green-green conflict", pone quindi la necessità di pianificare con maggiore attenzione lo sviluppo e la localizzazione delle turbine eoliche. Bisogna evitare di contrapporre tra loro obiettivi diversi, ma ugualmente importanti, sottolineano gli autori dello studio, dando priorità alla tutela degli habitat prioritari per la conservazione delle specie, tutte protette da numerose leggi e regolamenti nazionali e comunitari.
Questo studio non si limita a documentare l'impatto delle turbine eoliche sui pipistrelli, ma invita a riflettere sulla necessità di trovare maggiore armonia tra sostenibilità energetica e tutela della biodiversità. Escludere le aree ecologicamente più sensibili dalla produzione di energia eolica potrebbe rappresentare un primo passo verso una convivenza più sostenibile tra sviluppo energetico e natura. In un periodo di sfide globali sempre più complesse, è fondamentale non perdere di vista l'interconnessione tra ambiente, biodiversità e progresso.