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8 Dicembre 2024
10:00

Le tartarughe mappano le foreste marine meglio dei satelliti

Nel Mar Rosso le tartarughe mappano le foreste marine meglio dei satelliti. Nell'ambito di uno studio sulle praterie marine è emerso che monitorare le tartarughe aiuta a mappare le praterie di fanerogame marine meglio della tecnologia satellitare.

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Nel Mar Rosso le tartarughe mappano le foreste marine meglio dei satelliti. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B nell'ambito di uno studio sul carbonio blu delle praterie marine.

I ricercatori attraverso il monitoraggio di 53 tartarughe verdi (Chelonia mydas) hanno identificato 38 siti di foraggiamento. Tutti i siti trovati dalle tartarughe sono stati poi verificati sul campo dai ricercatori. Il livello di accuratezza della "mappatura" effettuata dalle tartarughe si è rivelato più accurato delle immagini satellitari.

Le tartarughe si nutrono di fanerogame marine, un gruppo di piante marine distinto dalle alghe di cui fanno parte anche la Posidonia oceanica e la Cymodocea nodosa. Le foreste di fanerogame marine costituiscono un ecosistema di grande importanza, sia perché forniscono riparo a una grande varietà di animali, ma soprattutto perché assorbono il carbonio blu.

Come fanno le tartarughe a mappare le foreste marine meglio dei satelliti

Le tartarughe in cerca di fanerogame marine sono l'equivalente dei segugi sulla terra ferma. Mentre erano in cerca di cibo le tartarughe hanno scoperto 34 nuovi siti di fanerogame marine, ampliando il numero totale di praterie marine segnalate nel Mar Rosso del 12,93% rispetto a quelle precedentemente conosciute.

Per verificare le rilevazioni delle tartarughe i ricercatori si sono recati direttamente in 22 dei siti identificati. In totale hanno contato 14 chiazze distinte, ma in ogni luogo frequentato dagli animali erano presenti fanerogame. Al contrario, quando si sono recati alle 30 praterie identificate dal satellite hanno scoperto che solo il 40% di esse conteneva realmente fanerogame marine. Inoltre, solo 3 dei 14 siti di foraggiamento scoperti grazie alle ​ tartarughe e poi verificati sul campo sono stati identificati anche dal satellite.

Il motivo è presto detto: un terzo delle foreste frequentate dalle tartarughe si trovava sul fondale a una profondità di 8 metri, ben al di sotto della portata delle rilevazioni satellitari. Nel complesso, quindi, le tartarughe avevano 18,5 volte più probabilità del satellite di identificare correttamente i prati di fanerogame marine.

Eppure il sistema staellitare utilizzato dai ricercatori era l'Allen Coral Atlas che utilizza immagini satellitari ad alta risoluzione. Questo strumento è promosso dall'Arizona State University allo scopo di mappare le barriere coralline del mondo e monitora le minacce derivanti dall'essere umano.

«Il fatto che persino nel Mar Rosso settentrionale, che è stato ampiamente esaminato, quasi 9 praterie di fanerogame marine su 10 identificate dalle tartarughe verdi fossero nuove, suggerisce che siamo ancora lontani dall'avere un inventario completo delle praterie di fanerogame marine nel Mar Rosso, dove l'area segnalata di fanerogame marino rimane ampiamente sottostimata», si legge nello studio.

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