Un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Durham, in Inghilterra, e dell'Istituto di Psicologia dell'Università di São Paulo, in Brasile, ha esplorato un aspetto sorprendente del comportamento dei cebi barbuti: l'apprendimento sociale e il ruolo dei legami nella diffusione di nuove abilità e conoscenze, per esempio su come utilizzare gli strumenti. Pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), la ricerca esplora come queste piccole scimmie sudamericane imparano e trasmettono culturalmente competenze e abilità, aggiungendo un tassello importante per la comprensione dell'evoluzione culturale nei primati, esseri umani inclusi.
Un "puzzle" da risolvere per esplorare l'apprendimento sociale
Lo studio si è svolto all'interno del Parco Nazionale della Serra da Capivara, in Brasile, in un'area nota per la presenza di diversi gruppi di cebi barbuti (Sapajus libidinosus), piccole scimmie cappuccine diffuse nel centro e nel nord del paese e appena al di là del confine con la Bolivia. Qui i ricercatori hanno installato un'apposita "scatola-puzzle" contenente del cibo. Le scimmie potevano aprirla utilizzando due strategie differenti: sollevare una porta o tirare una manopola.
Osservando i due gruppi diversi di cebi, gli scienziati hanno poi registrato quali individui imparavano ad aprire la scatola e come questa abilità si diffondeva agli altri membri dello stesso gruppo. Uno degli aspetti centrali dello studio era capire il ruolo della "tolleranza sociale" nella trasmissione e nella diffusione delle abilità e delle competenze. La tolleranza sociale è la predisposizione e la capacità di permettere ad altri individui, come "amici" e parenti, di avvicinarsi e accedere alle stesse risorse, come il cibo o altre informazioni preziose.
I fattori che influenzano l'apprendimento: legami, tolleranza sociale e reputazione
Secondo i risultati, i cebi barbuti imparano principalmente osservando e imitando direttamente gli altri. Tuttavia, il livello di tolleranza sociale tra gli individui, che varia a seconda delle relazioni, influenza significativamente chi osserva chi. Per esempio, madri e figli oppure due "amici" che trascorrono molto tempo insieme, ma anche individui non imparentati e che si dedicano reciprocamente alla toelettatura oppure che mangiano spesso insieme, hanno maggiori probabilità di osservare e imparare l'uno dall'altro.
«Abbiamo scoperto che la tolleranza sociale non solo facilita l'apprendimento, ma influenza anche la diffusione delle competenze all'interno del gruppo», ha spiegato Rachel Kendal, una delle coordinatrici dello studio dello studio. «Un individuo con una particolare abilità potrebbe non trasmetterla agli altri se non gode di uno status sociale adeguato o se non tollera la vicinanza di altri membri del gruppo», dinamiche non troppo diverse da quelle dei gruppi sociali umani.
Ma oltre alla tolleranza sociale, lo studio ha evidenziato anche un altro fattore chiave: gli individui meno esperti tendevano a osservare con maggiore attenzione i maschi di maggior successo nelle gerarchie del gruppo. Questo suggerisce che la posizione sociale e le capacità di un individuo possono a loro volta influenzare chi può diventare un modello di apprendimento all'interno del gruppo oppure no. In un certo senso anche la "reputazione", quindi, condiziona l'apprendimento e la trasmissione culturale delle scimmie cappuccine.
Uno sguardo sull'evoluzione della cultura nei primati
I cebi sono del resto tra quei pochi primati che vantano un repertorio molto vasto di strumenti, come per esempio i sassi utilizzati per rompere le noci. Si tratta di una caratteristica che, secondo i ricercatori, è strettamente legata all'apprendimento sociale. «Le nostre scoperte indicano che la tolleranza sociale favorisce l'apprendimento, e che questo è spesso orientato verso individui di successo», ha aggiunto Kendal. «Questo potrebbe aiutarci a comprendere le forze evolutive che hanno plasmato le capacità culturali nei primati, inclusi gli esseri umani».
Grazie a questo studio, il comportamento dei cebi barbuti emerge come un nuovo affascinante esempio di come non solo la cultura non sia esclusiva dell'essere umano ed è quindi ben radicata nella nostra storia evolutiva condivisa con altri primati, ma anche di come si originano e si diffondo all'interno dei gruppi altamente sociali le abilità e le competenze. Grazie a fattori chiave come amicizie, tolleranza, condivisione, osservazione e reputazione.