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15 Dicembre 2024
13:00

Le rondini stanno evolvendo in più specie diverse ed è tutta una questione di bellezza e attrazione

Le rondini si stanno evolvendo in diverse specie grazie alla selezione sessuale: le preferenze riproduttive nel colore del petto e nella lunghezza della coda stanno creando una barriera tra le diverse popolazioni. Lo suggerisce uno studio pubblicato su Science.

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Le rondini, con il loro volo elegante e la silhouette inconfondibile, sono il simbolo della primavera e anche se sono uno degli uccelli più diffusi e conosciuti al mondo non smettono mai di affascinarci e stupirci. Recentemente, un gruppo di ricercatori ha scoperto un fenomeno unico su questi uccelli: stanno evolvendo in nuove specie proprio davanti ai nostri occhi. Lo studio condotto dall'Università del Colorado Boulder e pubblicato sulla rivista Science ha infatti dimostrato che la selezione sessuale – ovvero il processo attraverso cui gli animali scelgono i partner in base a tratti che trovano più attraenti – sta isolando le diverse popolazioni e guidando l'emergere di nuove specie di rondini.

 La bellezza è negli occhi di chi guarda

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Hirundo rustica rustica (a sinistra) e Hirundo rustica tytleri (a destra) mostrano le diverse tonalità nel colore del petto delle varie sottospecie. Foto di Mattia Wilkins

Per le comuni rondini (Hirundo rustica), diffuse in tutto l'emisfero boreale dal Canada occidentale fino alla punta più orientale della Russia, non tutti i petti sono uguali. A seconda della regione, alcune preferiscono infatti partner con il petto bianco, mentre altre sono attratte invece da piumaggi più rossicci e appariscenti. Questa grande variabilità nei canoni di bellezza delle varie regioni del mondo, permette di distinguere la rondine comune in sei sottospecie diverse, che raramente si accoppiano tra loro, anche se talvolta frequentano gli stessi luoghi.

Le diverse popolazioni di rondini tendono infatti ad accoppiarsi solo con quelle col petto dello stesso colore, creando così un'isolamento riproduttivo che, riducendo il rimescolamento e l'accoppiamento, sta anche creando una barriera evolutiva. Secondo i ricercatori, questa divergenza nelle preferenze del partner – ovvero la selezione sessuale – sta gettando luce su uno dei processi più affascinanti e misteriosi della biologia: la speciazione, ossia l'origine e la nascita di nuove specie.

Come le rondini hanno conquistato il mondo

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Uno schema delle diverse sottospecie di rondini e delle differenze nella tonalità del petto. Immagine da Schield et al., 2024

Attualmente, le sei sottospecie di rondine fanno naturalmente parte ancora della stessa specie e possono riprodursi tra loro. Tuttavia, ognuna è leggermente diversa dall'altra: per esempio, la sottospecie che vive in Asia orientale (H. r. gutturalis) ha il petto pallido e una coda più corta, mentre quella siberiana (H. r. tytleri) ha il petto rosso e lunghe penne timoniere ai lati della cosa. Qui in Europa, invece, la sottospecie nominale H. r. rustica combina un petto chiaro con lunghe code biforcute.

Le rondini si sono probabilmente diffuse in tutto il mondo partendo dalla valle del Nilo circa 11.000 anni fa, occupando oggi gran parte dell'emisfero settentrionale. Per migliaia di anni, le popolazioni sono però rimaste completamente isolate, sviluppando caratteristiche e preferenze nella del partner uniche. Tuttavia, circa 800-2.000 anni fa, alcune sottospecie hanno iniziato a espandersi e a sovrapporsi in molti territori, dando vita a popolazioni ibride che si incrociavano tra loro.

Rondini e speciazione in tempo reale svelata dalla genetica

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Le rondini che vivono in Egitto (Hirundo rustica savignii) sono quelle col petto più rosso

Questo nuovo studio, guidato da Rebecca Safran, ha analizzato il DNA di 336 rondini provenienti da tutto il mondo, comprese tre aree di contattato tra diverse sottospecie in Eurasia. I ricercatori hanno identificato le regioni genetiche legate alla colorazione del petto e alla lunghezza delle penne della coda, due tratti cruciali per la scelta del partner e per la riproduzione. Nelle aree di ibridazione, molti geni si mescolano liberamente tra le varie sottospecie, ma quelli legati ai tratti sessualmente selezionati tendono a rimanere distinti.

Gli ibridi con combinazioni meno "attraenti" di petto e coda hanno quindi minori probabilità di riprodursi, mentre quelli con caratteristiche più apprezzate hanno più successo e si accoppiano di più. Un fenomeno simile è accaduto anche con le cornacchie grigie e nere. Le due specie si possono incrociare, ma gli ibridi con caratteristiche intermedie non piacciono né alle grigie né alle nere, che preferiscono partner dello stesso colore. Se questa tendenza persiste, le rondini smetteranno di incrociarsi, segnando il passaggio da sottospecie a specie separate.

Una finestra sull'evoluzione delle rondini in tempo reale

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Continuando ad accoppiarsi esclusivamente con le rondini dello stesso colore, le varie sottospecie, nel tempo, diventeranno vere e proprie specie distinte

Charles Darwin propose la teoria della selezione sessuale per la prima volta nel 1875. Semplificando un po', questo fenomeno spiega perché in alcune specie – molto spesso tra i maschi – evolvono caratteristiche molto vistose e spesso ingombranti, come piumaggi colorati, lunghe code, corna e palchi, che si sviluppano per attrarre un partner che, preferendo accoppiarsi con gli individui portatori di questi caratteri, nel tempo ne favorisce la selezione e in alcuni casi persino l'esasperazione. Tuttavia, di solito ciò accade in periodi di tempo molto lunghi, proprio per questo è straordinario poter osservare questo fenomeno evolutivo in tempo reale, proprio qui e ora.

Questo studio non solo amplia la nostra comprensione della biodiversità in costante cambiamento e di come nascono le nuove specie, ma sottolinea ancora una volta quanto siano complesse e diversificate le dinamiche e le forze in gioco che guidano l'evoluzione. Le rondini ci insegnano che il cambiamento è costante, anche se non sempre lo percepiamo, e che la natura, persino quella più comune e conosciuta, è un laboratorio vivente di trasformazioni continue. Un motivo in più per tutelare la meravigliosa diversità della vita sul nostro pianeta.

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