Sette anni di pazienza, dedizione e una buona dose di strategia: questo il tempo necessario per catturare le prime immagini nella storia di un uccello tra i più enigmatici e sfuggenti del Sud America. Ricardo Plácido, biologo e fotografo brasiliano, è riuscito in un'impresa che sembrava quasi impossibile, documentando per la prima volta con foto e video una specie con una straordinaria capacità di nascondersi all'occhio umano: la pitta formichiera elusiva (Grallaria eludens), chiamata così proprio per la sua natura inafferrabile.
Perché è così difficile vedere la pitta formichiera elusiva: maestra dell'invisibilità
La pitta formichiera elusiva è stata descritta per la prima volta nel 1969, ma da allora poco o nulla è stato scoperto su questa rara ed elusiva specie. È noto che vive esclusivamente nell'estremo ovest del bacino amazzonico, con una distribuzione non troppo ampia al confine tra Brasile e Perù. Per il resto, poco o nulla si sa sulla biologia e il comportamento di questa specie, che fino a oggi nessuno era mai riuscito anche solo a fotografare.
«Un maestro di invisibilità, evasione e discrezione», così Plácido descrive l'uccello nell'osservazione condivisa su WikiAves, la più grande piattaforma brasiliana dedicata al birdwatching. Come altre specie della stessa famiglia, anche questa pitta formichiera è infatti specializzata nel nascondersi tra la fitta vegetazione della foresta e nel fuggire al minimo segnale di pericolo. Questo comportamento, unito a una densità di popolazione incredibilmente bassa, ha reso l'incontro con questa specie un vero e proprio evento eccezionale.
Un'impresa storica condivisa
L'impresa realizzata da Ricardo Plácido non è stata però solitaria. «Devo ringraziare i miei amici Cristiano Valente e Pedro Vasque: senza di loro, non ce l'avrei fatta. Abbiamo lavorato come una vera squadra per sviluppare una strategia vincente», ha raccontato il biologo. Anche altri collaboratori, tra cui Victor Castanho, Luís Morais e Kenny Uéslei, hanno giocato un ruolo fondamentale in questa spedizione storica all'interno del Parque Estadual Chandless, nello stato brasiliano di Acre.
Questo notevole lavoro di squadra pianificato per anni, non ha solo permesso di immortalare per la prima volta nella storia una pitta formichiera elusiva, ma contribuirà anche a ottenere nuove informazioni sul suo comportamento, aprendo nuove prospettive anche per la conservazione. Anche se la specie non è attualmente considerata in pericolo, la sua natura solitaria e la bassa densità della popolazione, la rendono comunque vulnerabile a qualsiasi trasformazione e frammentazione dell'habitat.
Chi sono le pitta formichiere
L'uccello documentato da Plácido appartiene alla famiglia Grallariidae, un gruppo di passeriformi composto da quasi 70 specie distribuite in Centro e Sud America comunemente note come "pitta formichiere". Questi uccelli sono piccoli e schivi, diffusi prevalentemente nelle foreste pluviale. Si distinguono soprattutto per le loro abitudini terricole: si muovono infatti principalmente a terra, dove si spostano tra foglie e radici alla ricerca di insetti, larve e altri piccoli invertebrati, molto spesso formiche.
Il nome "pitta formichiere" deriva dalla somiglianza superficiale con i pitta asiatici, ma queste due famiglie non sono strettamente imparentate. La maggior parte delle specie possiede un piumaggio poco appariscente e colori mimetici, con striature che li rendono quasi invisibili nel sottobosco, e una coda molto corta, utile per muoversi più agilmente a terra. Nonostante la loro discrezione visiva, molte pitta formichiere possiedono canti e richiami forti e complessi, molto utili per la comunicazione a distanza nel fitto della foresta.
Conservazione e importanza ecologica
Molte specie della famiglia Grallariidae, incluso probabilmente l'uccello fotografato e filmato da Plácido, sono minacciate dalla distruzione dell'habitat causata dalla deforestazione e dall'espansione agricola. La loro rarità e la distribuzione spesso estremamente ristretta e localizzata, li rendono quindi particolarmente vulnerabili ai cambiamenti ambientali. Documentare queste specie non è quindi solo una curiosità ornitologica e una rarità per birdwatcher e fotografi, ma fornisce indizi preziosi anche per tutelare meglio questi animali così sfuggenti.
Come ha ricordato lo stesso Plácido, comprendere il comportamento, le abitudini e le esigenze ecologiche di questi uccelli è fondamentale per garantire la loro sopravvivenza. Con queste prime storiche immagini, abbiamo quindi un piccolo e importante elemento in più per conoscere meglio la pitta formichiera elusiva, raccontare la sua storia sconosciuta e sensibilizzare sulla fragilità delle meraviglie nascoste tra le bellissime, ma minacciate, foreste sudamericane.