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16 Febbraio 2025
9:11

Le montagne sottomarine sono “infestate” da squali: ce ne sono fino a 41 volte in più che in oceano aperto

Le montagne sommerse sono un vero e proprio hotspot per la biodiversità marina, in particolare per i grandi predatori come squali e tonni. Proteggere questi straordinari rifugi di biodiversità potrebbe essere una delle chiavi per il futuro della biodiversità marina.

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Le montagne sottomarine possono ospitare fino a 41 volte più squali dell’oceano aperto

Le profondità oceaniche nascondono ancora luoghi poco conosciuti e tra questi alcuni dei più sorprendenti sono sicuramente le montagne sottomarine. Questi veri e propri rilievi sommersi, spesso considerati vere e proprie oasi di vita nel deserto blu dell'oceano aperto, si stanno rivelando sempre più spesso luoghi chiave per la biodiversità marina, inclusi i grandi predatori. Secondo infatti un nuovo studio pubblicato su PLOS Biology intorno ad alcune di queste vette sommerse si trovano fino a 41 volte più squali che nelle acque circostanti.

Un rifugio per i predatori oceanici

La ricerca, condotta dall'università inglese di Exeter e dal governo dell'Isola di Ascensione, nell'Atlantico meridionale, si è concentrata su tre montagne sottomarine al largo dell'isola parte dei territori britannici d'oltremare. Due di queste presentano cime che si innalzano fino a meno di 100 metri dalla superficie ed è proprio qui che i ricercatori hanno registrato una densità eccezionale di predatori, tra cui soprattutto squali e tonni.

Ma cosa rende questi luoghi così speciali? Secondo Sam Weber dell'Exeter’s Penryn Campus e primo autore delle studio, fino a oggi non era ancora del tutto chiaro come mai le montagne sottomarine attirassero così tanta vita marina. "Le montagne sottomarine sono state spesso descritte come oasi di vita, ma fino a ora non avevamo una comprensione dettagliata dei meccanismi che le rendono così ricche di biodiversità", ha sottolineato Weber che insieme ai colleghi propone una nuova teoria.

Non è il plancton a spiegare l'abbondanza di vita

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Le montagne sommerse sembrano anche punti di ritrovo per socializzare e riprodursi

In molti ecosistemi marini, la presenza di grandi quantità di fitoplancton – minuscole alghe e altri organismi fotosintetici alla base della catena alimentare – è spesso il fattore che sostiene una ricca biodiversità. Tuttavia, questo studio non ha trovato evidenze di un aumento della produttività primaria intorni alle montagne sottomarine di Ascensione. Al contrario, la ricchezza della vita marina sembra aumentare progressivamente salendo lungo la rete trofica.

Lo zooplancton è risultato per esempio il doppio rispetto all'oceano aperto, mentre la biomassa degli squali è di ben 41 volte superiore. Ma se non è la produttività primaria a sostenere questo ricco ecosistema, cos'è che rende queste vette così appetibili per i predatori? I ricercatori suggeriscono che siano diversi fattori a combinarsi per creare questo straordinario hotspot di biodiversità. Il primo è l'effetto barriera, con le montagne che potrebbero agire da veri e propri ostacoli, impedendo alle prede di sfuggire ai predatori nascondendosi in acque più profonde.

Ci sono poi le correnti e gli accumuli di cibo: alcuni animali filtratori potrebbero beneficiare di un effetto di "concentrazione", in cui il cibo viene trasportato dalle correnti e si accumula attorno alla vetta della montagna. Infine, molti squali e tonni sembrano utilizzare questi luoghi come hub per radunarsi, interagire, socializzare, accoppiarsi e riposare tra una caccia e l'altra, un po' come se fossero dei veri e propri punti di ritrovo.

Squali stanziali e ospiti di passaggio in un paradiso da proteggere

Lo studio ha rilevato la presenza di diverse specie di squali, tra cui lo squalo delle Galápagos (Carcharhinus galapagensis) e lo squalo seta (Carcharhinus falciformis), oltre a tonni pinna gialla (Thunnus albacares) e tonni obesi (Thunnus obesus). Alcuni di questi predatori sono "residenti", ovvero trascorrono la maggior parte del tempo nei pressi di una specifica montagna sottomarina, mentre altri si spostano tra le due vette più vicine, distanti circa 80 km l'una dall'altra.

L'influenza di queste vette si estende però anche ben oltre le loro immediate vicinanze. I ricercatori hanno scoperto una sorta di "alone" di abbondanza marina che si propaga fino a 5 km oltre i confini delle montagne sottomarine, segno che l'effetto di attrazione di questi rilievi sommersi è ancora più vasto del previsto. In un'epoca in cui gli oceani sono sempre più minacciati dalle attività umane e gli squali ormai sull'orlo dell'estinzione, proteggere questi straordinari rifugi di biodiversità potrebbe essere una delle chiavi per il futuro della biodiversità marina.

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