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Le autorità di uno dei centri urbani più densamente abitati delle Filippine stanno offrendo una ricompensa in denaro nel tentativo di fermare la diffusione della Dengue. Dal 19 febbraio, nell'area di Barangay Addition Hills, nel centro di Manila, è stata offerta un peso (pari a 0,017 centesimi di euro) per ogni cinque zanzare uccise o catturate.
La decisione è stata presa in seguito al recente aumento dei casi di Dengue nel paese. Questa infatti è trasmessa proprio dalle zanzare, gli animali che uccidono più persone al mondo proprio grazie alla capacità di diffondere una grande varietà di malattie.
Per arginarne la proliferazione molti paesi stanno iniziando a coinvolgere i cittadini, ma mentre nelle Filippine è in atto un vero e proprio Far West, con tanto di taglia sulle zanzare "vive o morte", in altri luoghi si stanno sperimentando approcci radicalmente diversi. A Procida, isola del Golfo di Napoli, negli ultimi anni si sta testando il metodo della sterilizzazione.
Cosa sta succedendo nelle Filippine e perché la Dengue fa così paura
La Dengue è un'infezione virale trasmessa all'uomo attraverso la puntura di zanzare infette. Una volta contratta la malattia la maggior parte delle persone presenta sintomi lievi e guarisce nel giro di poche settimane. In alcuni casi però la Dengue può presentarsi nella sua forma più grave e portare alla morte. In questi casi le vittime sono soprattutto soggetti fragili, ma con l'aumentare delle infezioni cresce anche il numero di quelle più gravi, e di conseguenza delle vittime.
Sta succedendo anche nelle Filippine. In particolare a Barangay Addition Hills, area tra le più densamente popolate di Manila, dove tra gennaio e febbraio si sono verificati 44 casi di febbre Dengue, con due decessi.
Per questo il presidente di Barangay, Carlito Tolibas Cernal, ha proposto ai cittadini di uccidere o catturare le zanzare per ottenere una ricompensa in denaro. Le zanzare vengono poi portate ad appositi centri di raccolta e poi inserite in scatole dove quelle ancora vive vengono irradiate e uccise dalla luce UV. Secondo il promotore dell'iniziativa, il sindaco Cernal, si tratta di un modo per "ridurre l'aumento dei casi Dengue".
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L'emergenza non riguarda solo Barangay o Manila, ma tutto il paese. Secondo il Dipartimento Nazionale di Prevenzione e Controllo della Dengue, fino al primo febbraio sono stati registrati 28.234 casi, con un aumento del 40% rispetto all'anno precedente. Per questo diverse amministrazioni nelle Filippine stanno realizzando programmi volti a disinfestare aree pubbliche e sensibilizzare i cittadini sul corretto abbigliamento e abitudini per tenere lontano gli insetti.
In questo contesto l'iniziativa di Barangay appare più come una trovata pubblicitaria per accendere l'attenzione pubblica sull'emergenza. L'obiettivo finale dell'operazione appare infatti irraggiungibile, sia perché riguarda un'area molto limitata, sia per i tassi di riproduzione delle zanzare. Una singola femmina può produrre circa 300 uova ogni 6-8 settimane circa. Il cittadino portato da Cernal come esempio del successo della sua "operazione mosquito" è riuscito a uccidere 45 zanzare.
Sterilizzazione invece di uccisione: il metodo Procida
La Dengue è endemica nelle Filippine ma le zanzare capaci di trasmettere la malattia, la Aedes aegypti e la Aedes albopictus, sono ormai diffuse anche nel resto del mondo, Europa compresa. In Italia è presente una specie capace di trasmettere la Dengue, la Aedes albopictus, meglio conosciuta come zanzara tigre.
Eradicarla però è difficile, così come farlo senza distruggere la biodiversità locale a causa degli insetticidi. Negli ultimi anni la piccola isola di Procida è diventata un laboratorio dove i ricercatori dell'Università Federico II di Napoli hanno sperimentato sia il coinvolgimento diretto dei residenti, sia una tecnica innovativa che prevede la sterilizzazione delle zanzare maschio. E l'esperimento ha avuto successo.
Nel 2024 il progetto Stop Tigre ha terminato la prima importante fase di contrasto mediante la tecnica dell'insetto sterile. Questa tecnica prevede il rilascio di maschi incapaci di procreare, poiché sono solo le femmine della specie a nutrirsi di sangue. L'iniziativa ha preso il via a Procida nel 2022 con una fase di studio e monitoraggio ed è entrata nel vivo l'anno successivo quando hanno iniziato a essere rilasciati nell'area della Chiaiolella 100mila maschi sterili alla settimana.
Secondo i primi dati diffusi la scorsa estate da Marco Salvemini, professore di genetica alla Federico II e coordinatore del progetto, è stato riscontrato un dimezzamento della densità delle zanzare nelle aree di rilascio: "Ciò significa – ha spiegato – una percezione molto positiva da parte dei residenti che hanno riscontrato una sensibile riduzione delle punture. Speravamo di arrivare a una soppressione ancora maggiore in base al disegno sperimentale, ma questi primi dati ci permettono di evidenziare che il sistema ha funzionato".
Una parte dei rilasci è stata fatta dai cittadini, coinvolti anche attraverso il contributo del laboratorio di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Napoli: "Una volta al mese abbiamo organizzato degli incontri informativi per poi consegnare box con 300 maschi sterili a coloro che si offrivano volontari. Inseguito, seguendo le istruzioni attuavano il rilascio per poi mandarci foto e video. In questo modo sono stati rilasciate circa 120mila zanzare. La novità sta proprio nel fare fare ai cittadini quello che facevamo noi ricercatori".
Procida e Filippine: due sistemi a confronto
Esistono però delle importanti differenze tra Procida e Barangay: mentre la prima è un'isola, quindi un sistema chiuso, l'altra è al centro di un'area densamente popolata, la circolazione degli insetti è quindi più accentuata. Inoltre, in Italia le zanzare tigre sono specie aliena e devono essere eradicate per preservare la biodiversità locale, nelle Filippine invece la zanzara tigre è endemica, la sua eliminazione potrebbe portare scompensi nell'ecosistema difficili da quantificare.
La chiave, però, in entrambi i casi sta nella partecipazione diretta dei cittadini.