L'aquila di mare testabianca, simbolo iconico degli Stati Uniti da oltre due secoli, sta finalmente per ricevere il titolo ufficiale di uccello nazionale. Nonostante sia un'immagine onnipresente nella cultura americana – dal sigillo presidenziale alle monete, passando per le bandiere militari – fino ad oggi mancava stranamente un riconoscimento formale da parte del governo.
Il 16 dicembre, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per designare ufficialmente il rapace come uccello nazionale. Dopo l'approvazione da parte del Senato arrivato lo scorso luglio, ora si attende solo la firma del presidente Joe Biden per rendere la legge definitiva, un passo che sembra praticamente certo.
Un simbolo storico da oltre due secoli
«Più di 240 anni fa, i Padri Fondatori scelsero l'aquila di mare testabianca come simbolo della forza e dell'indipendenza della nostra nuova nazione. Oggi, finalmente, le diamo il riconoscimento che merita», ha detto in un comunicato Brad Finstad, deputato repubblicano del Minnesota e promotore del disegno di legge. L'aquila di mare testabianca ha infatti rappresentato gli ideali americani fin dal 1782, quando fu inserita nello stemma degli Stati Uniti d'America usato per la certificazione di tutti i documenti ufficiali.
Nonostante ciò, il governo non aveva mai formalizzato il suo status di uccello nazionale. Stranamente, gli Stati Uniti hanno infatti già un mammifero nazionale (il bisonte americano), un fiore nazionale (la rosa) e un albero nazionale (la quercia), ma per decenni tutti hanno semplicemente dato per scontato che l'aquila fosse già in simbolo alato degli USA. Eppure, nonostante questo enorme valore simbolico, il Nord America è stato molto vicino a perdere per sempre questa specie tanto iconica.
Una specie salvata per un pelo dall'estinzione
L'aquila di mare testabianca (Haliaeetus leucocephalus) è conosciuta anche come aquila calva, nome che deriva dalla traduzione errata del termine inglese bald, che però anticamente in significava "avere del bianco sul viso o sulla testa" e non "calvo". La specie è oggi diffusa in tutti gli Stati Uniti continentali, oltre che nel nord del Messico e in gran parte di Canada e Alaska. Tuttavia, non sempre è stato così. Nel secondo dopoguerra, la popolazione di questa specie subì un crollo drammatico a causa dell'uso diffuso del DDT, un pesticida che indeboliva i gusci delle uova e che ha causato il declino di numerose specie, incluso il falco pellegrino.
La svolta arrivò negli anni 70, quando il DDT fu bandito negli Stati Uniti e in Canada grazie soprattutto alla biologa e ambientalista americana, Rachel Carson, che pubblicò il libro Primavera silenziosa svelando al mondo i pericoli di questa sostanza per gli uccelli. Da quel momento, vennero avviati numerosi programmi di conservazione e recupero, che aiutarono le aquile (e altri rapaci) a invertire la rotta. Grazie a questi sforzi, l'aquila è passata dall'essere sull’orlo dell’estinzione a diventare una storia di successo per la tutela della fauna selvatica in tutto il mondo, non solo negli USA.
Un'icona culturale a cui mancava un riconoscimento ufficiale
Il legame tra l'aquila e gli Stati Uniti risale però addirittura al 1776, quando comparve per la prima volta su una moneta di rame del Massachusetts. Oggi, la sua immagine, che per gli americani è sinonimo di libertà e orgoglio nazionale, è praticamente ovunque, e chiunque nel mondo associa questa specie agli Stati Uniti. «Questo è un giorno emozionante. Con questo disegno di legge, onoriamo il ruolo storico dell'aquila di mare testabianca e solidifichiamo il suo status come emblema della nostra identità nazionale», ha aggiunto Preston Cook, co-presidente del National Bird Initiative del National Eagle Center.
L'approvazione di questa legge, per gli americani, rappresenta quindi molto più di un semplice atto formale: è un tributo a un animale che incarna i valori fondanti degli Stati Uniti e una celebrazione della resilienza della natura. Una volta firmata dal presidente, l'aquila di mare testabianca sarà ufficialmente, e finalmente, il simbolo alato degli USA, con la speranza che la sua storia di successo, da un punto di vista conservazionistico, possa ispirare molti salvataggi di specie meno fortunate e ancora oggi a un passo dall'estinzione.