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24 Novembre 2024
10:00

L’antiparassitario per cani e gatti è necessario anche in inverno? Come e perché è meglio usarlo tutto l’anno

Siamo abituati a pensare che i parassiti di gatti e cani siano un problema esclusivamente estivo, quando invece è un aspetto da curare e tenere sotto controllo tutto l'anno, soprattutto in alcuni contesti. Zecche, pulci e flebotomi, anche a causa dell'aumento delle temperature globali, sono infatti sempre più attivi anche in inverno, in particolari nelle regioni meridionali.

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Con l'arrivo dell'inverno, molti pet mate di cani e gatti si chiedono se sia necessario continuare ad applicare l'antiparassitario ai propri animali. La risposta non è universale e dipende da diversi fattori, tra cui le temperature ambientali del luogo in cui viviamo e le abitudini dei nostri amici a quattro zampe. Come sottolinea infatti la veterinaria Eva Fonti, «non è un obbligo, soprattutto dove il clima e le temperature invernali sono davvero molto rigidi. In questi casi si potrebbe anche evitare, il problema riguarda zone dove, anche per colpa dei cambiamenti climatici, gli inverni sono sempre più miti». Vediamo quindi insieme perché e quando può essere importante usare l'antiparassitario anche in inverno per proteggere i nostri animali.

Perché mettere l'antiparassitario a cani e gatti anche in inverno?

I parassiti che colpiscono cani e gatti, come pulci, zecche e flebotomi, sono più resistenti di quanto si possa pensare. Anche se la maggior parte di questi è meno attivo nei mesi più freddi, temperature più miti, come quelle che si registrano sempre più spesso, possono permettere ad alcune specie e ad alcune popolazioni di sopravvivere e continuare a rappresentare un rischio. «Talvolta bastano anche poche giornate di sole – spiega la dottoressa Fonti – e potrebbero tornare a schiudere uova e larve di flebotomi, ma anche pulci e zecche».

Inoltre, va anche considerato che uova e larve di parassiti possono essere già presenti in casa, dove magari sono entrate quando il clima era ancora favorevole. Anche in condizioni esterne apparentemente proibitive, queste forme immature o le uova possono sopravvivere all'interno e infestare l'animale in un momento successivo. Non bisogna infatti dimenticare che in casa le condizioni ambientali, dove il riscaldamento crea un ambiente molto più mite dell'esterno, possono essere ideali per il loro sviluppo, anche fuori fa freddo.

Quali parassiti ci sono in inverno?

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In inverno, i parassiti come zecche e pulci possono essere senza dubbio meno attivi, ma non spariscono del tutto. Alcuni, come le pulci, sono molto resistenti e possono continuare a infestare l'ambiente domestico. Le uova depositate nei tappeti, nelle cucce o nei divani possono schiudersi anche nei mesi freddi, soprattutto in presenza di riscaldamento. Anche alcune specie di zecche possono essere attive fino al tardo autunno o all'inizio dell'inverno, soprattutto in giornate soleggiate o nelle regioni dal clima molto mite.

Così come i flebotomi o pappataci, i principali vettori della leishmaniosi, anche se generalmente meno attivi in inverno, in aree con temperature più alte possono comparire occasionalmente, rappresentando un rischio per la trasmissione di malattie anche gravi. Generalmente, quindi, i principali ectoparassiti di cani e gatti non dovrebbero essere un grosso rischio in inverno, tuttavia negli ultimi anni stanno diventando sempre più attivi anche nei mesi freddi, anche per colpa dell'aumento delle temperature globali.

Quale antiparassitario usare in inverno e come applicarlo

Non esistono antiparassitari specifici per l'inverno: i prodotti disponibili, che siano in forma di collari, spot-on, spray o compresse, sono progettati per proteggere gli animali durante tutto l'anno. La scelta del prodotto più adatto dipende quindi soprattutto dalle abitudini dell'animale e dal suo stile di vita e va valutata insieme al proprio veterinario di fiducia, che potrà consigliare quello più adatto e, eventualmente, decidere se applicarlo anche in inverno.

Come consiglia la dottoressa Fonti, «se viviamo in regioni dove gli inverni non sono più così rigidi, soprattutto nelle regioni del sud, consiglio allora di metterlo sempre in inverno. Tuttavia, è fondamentale scegliere il prodotto più adatto in base al contesto e alle abitudini dei nostri animali, e questa scelta va fatta insieme al proprio veterinario». Il veterinario valuterà il livello di rischio consigliando il prodotto più efficace in base a fattori come l'ambiente, la frequenza delle uscite, il contatto con altri animali e la presenza di bambini o altri animali in casa.

Altri consigli per prevenire i parassiti in inverno

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Oltre all'eventuale utilizzo invernale dell'antiparassitario, ci sono alcune buone abitudini che possono ridurre il rischio di infestazioni sempre, anche nei mesi più freddi. Controllare il mantello dell'animale dopo le passeggiate, ispezionando il pelo, la pelle e le orecchie per individuare eventuali parassiti o segni di punture, non è mai una cattiva idea, soprattutto se siam ostati in natura o contatto con altri animali.

Allo stesso modo, è importante anche mantenere l'igiene della cuccia e degli ambienti domestici. Lavare frequentemente coperte e cuscini e aspirare i tappeti riduce la possibilità di sopravvivenza di uova e larve. Attenzione anche alle passeggiate, evitando di frequentare zone ad alto rischio, come aree boschive o con vegetazione alta e fitta, soprattutto nelle giornate soleggiate e più calde. Lo stesso vale se il cane o il gatto soggiorna in pensioni o rifugi a contatto con altri animali, assicurarsi che questi luoghi siano ben mantenuti e igienizzati.

Infine, continuare a far visita regolarmente al proprio veterinario di fiducia, può aiutare a individuare eventuali infestazioni prima che diventino un problema serio. Proteggere i nostri animali anche in inverno significa garantire loro una qualità di vita migliore e prevenire fastidi o patologie anche gravi legate ai parassiti. Non sottovalutiamo il problema: il clima sta cambiando e la prevenzione non conosce stagioni.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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