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22 Aprile 2025
21:00

L’amicizia a sei zampe: quando un cane entra nella tua vita e la cambia per sempre

Un rapporto millenario, un'amicizia caratterizzata dalla co evoluzione e che ancora oggi rappresenta una forma unica di relazione. Ma riuscire a essere davvero all'interno di un binomio che è unico e raro passa attraverso la consapevolezza che si tratta di un rapporto che quando è basato sul rispetto reciproco oltre che sull'amore è non è solo prezioso ma necessario. Per loro. E per noi.

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Ci sono incontri che accadono nel momento giusto, anche se non sempre ne siamo coscienti. C'è chi cerca un cane per riempire un silenzio, per avere compagnia, per sentire che c’è qualcuno che lo aspetta a casa. Altre volte è Fido a scegliere noi, con quello sguardo unico che ti colpisce, entra nel cuore e nell'anima e resta dentro.​

Ma il modo in cui comincia il viaggio non è il punto più importante. Quello che davvero conta è quanto siamo disposti a esserci. Perché accogliere un cane nella propria vita è prima di tutto un atto di consapevolezza: non si tratta di avere un ‘pupazzo' in casa, ma di essere pronti a costruire una relazione viva, profonda e reciproca.​

Come ha scritto l'etologa Patricia McConnell nel suo libro ‘Dall'altra parte del guinzaglio': “La qualità della nostra relazione con il cane dipende da quanto siamo disposti a comprendere e rispettare la sua natura”.

Un’amicizia autentica, oltre le parole

La relazione tra cane e umano non è una semplice convivenza: è frutto di una antica co evoluzione di cui ancora non si conosce la data d'inizio e ad ora si presume possa risalire a 30-40 mila anni fa. È un intreccio che si è ripetuto nel tempo, fatto di quotidianità composta da segnali sottili: la comunicazione tra noi e loro è sempre stata per certi versi silenziosa e potentissima. I cani ci leggono meglio di quanto sappiamo leggere noi stessi e meglio di quanto noi sappiamo comprendere loro. Sanno perfettamente come ci sentiamo, recepiscono e fanno loro il nostro umore tanto se siamo tristi quanto felici.

Non è corretto dire che non ci giudicano e non chiedono spiegazioni, però.  Questa è una narrazione favolistica che non attribuisce loro sentimenti complessi che invece hanno, come la scienza sempre più dimostra. Mentre pè vero, ancora e senza dubbio, che comunque ci stanno accanto a prescindere dalle nostre qualità morali. E lo fanno in un modo che ci cambia, se glielo permettiamo.​

Il biologo comportamentale Clive Wynne, autore di "Dog Is Love", ha affermato ad esempio che “l’amore è la chiave per comprendere il comportamento dei cani: la loro straordinaria capacità di formare legami affettivi profondi con gli esseri umani è ciò che li rende unici”. ​E' una frase che letta così e non nel contesto delle sue osservazioni rischia di essere fraintesa, ovvero di far pensare che solo l'amore basti per costruire una relazione con un cane. No, la parola corretta – da mutuare del resto anche dalle ‘migliori' relazioni umane – è rispetto. Reciproco.

I cani ci comprendono meglio di quanto immaginiamo

Le capacità cognitive e emozionali dei cani non sono solo impressioni dovute alla nostra esperienza empirica. Le neuroscienze lo hanno confermato e anche studi mirati di altre materie dall'etologia alla psicologia umana applicata al ‘miglior amico dell'uomo'. Gli studi dell’Università Eötvös Loránd di Budapest, ad esempio, guidati dal team del professor Attila Andics, hanno dimostrato che i cani sono in grado di distinguere le parole che pronunciamo e il tono con cui le diciamo. Utilizzano aree cerebrali simili alle nostre per processare sia il contenuto semantico che l’intonazione. Recentemente, poi, un altro studio ha scoperto che Fido ‘origlia' tutti i nostri discorsi, ovvero che la sua attenzione è rivolta a noi anche quando noi non ci stiamo rivolgendo a lui e comprende il significato complessivo di ciò che stiamo dicendo.  Ancora, una ricerca pubblicata su Current Biology ha rivelato che i cani non solo associano parole a oggetti, ma attivano una rappresentazione mentale dell’oggetto quando sentono il suo nome.

Noi umani capiamo i cani meno di quanto crediamo

E qui arriva il punto più delicato che rende difficile la relazione e che non dipende da Fido ma da noi. Perché mentre i cani si sono co evoluti insieme a noi, sviluppando una straordinaria capacità di adattamento al linguaggio umano, noi fatichiamo ancora a comprendere davvero il loro. Troppo spesso ci fermiamo a interpretazioni superficiali o, peggio, antropomorfiche. Il cane parla, sì, ma un’altra lingua che spesso noi sminuiamo dicendo "gli manca solo la parola" quando invece ha un intero vocabolario canino fatto di suoni, posture, prossemiche e sguardi.​

Ogni volta che ad esempio un cane sbadiglia, gira la testa, si lecca il muso, ci sta dicendo qualcosa: ma senza saperlo rischiamo di fraintendere e spesso rovinare un dialogo potenzialmente meraviglioso che addirittura se non compreso porta anche a vere e proprie tragedie in cui poi l'unico ‘imputato' è l'animale a quattro zampe e non quello che ne ha due ma non ha usato tanto cervello per capire cosa l'altro stava chiaramente comunicando.

Come ha spiegato l’etologo Marc Bekoff nel suo libro ‘Nella mente e nel cuore dei cani': “Osservare attentamente il loro comportamento ci permette di comprendere meglio le loro emozioni e motivazioni, migliorando così la nostra relazione con loro”.

Una relazione che ci rende persone migliori se ne siamo consapevoli

Quando la relazione è autentica, può diventare trasformativa. Ci sono visto cani che trovano e restituiscono equilibrio a chi lo aveva perso, altri che accompagnano bambini nella crescita e molti anche sostenere anziani nel fragile cammino della vecchiaia. Questi animali non erano ‘addestrati', non avevano doti speciali: posseggono l’intelligenza emotiva e la mettono a frutto della relazione, con costanza e presenza.​

L’amicizia con un cane dunque ci trasforma. Ci educa a nostra volta all'importanza di essere coerenti perché un cane riconosce l'autenticità e perdona gli errori quando dall'altra parte c'è qualcuno che sa mettersi in dubbio. I cani chiedono e danno fiducia: la sentono, la pretendono e ci guidano verso una versione più autentica di noi stessi. Non è facile davvero specchiarsi con un cane: è un’amicizia che lascia segni profondi, che ci insegna a rallentare, a osservare, ad ascoltare.​

In un mondo che corre veloce e spesso dimentica la profondità delle relazioni, quella con un cane è un richiamo all’essenziale. È un’occasione di crescita reciproca. È una possibilità, se la accogliamo con consapevolezza, di diventare migliori.​ Semplicemente, per quanto sia complesso per noi umani metterla poi in atto, l’amicizia tra cane e persona quando davvero si crea non è solo preziosa, diventa necessaria. Per loro. E per noi.

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