La Vespa soror, nota anche come calabrone gigante meridionale, è arrivata in Europa. Si tratta del primo avvistamento della specie nel continente. È successo a Siero, Comune spagnolo nelle Asturie, nel corso di un monitoraggio per valutare l'impatto della Vespa velutina, altro insetto invasivo dannoso per le api europee.
Per fare chiarezza, la redazione ha raggiunto l’entomologo Lorenzo Goglia, dell’istituto per la protezione sostenibile delle piante-CNR: «La puntura è dolorosa, e in determinate circostanze può anche essere pericolosa quando a subirla sono soggetti allergici al veleno. Tuttavia i veri rischi per l’essere umano non sono legati alla salute ma all’economia».
La scoperta della Vespa soror in Europa
Nel corso del monitoraggio per rilevare la presenza della Vespa velutina nel nord della penisola iberica i ricercatori si sono imbattuti in due femmine rimaste vittima di una trappola per insetti. I successivi esami genetici hanno permesso di identificarle come due operaie di Vespa soror.
Le indagini dei ricercatori sono state affidate a uno studio pubblicato sulla rivista Ecology and evolution volto a lanciare un «allarme precoce» circa la presenza in Europa di questi insetti invasivi provenienti dall'Asia. Secondo gli esperti, negli ultimi decenni la globalizzazione ha reso più facile per gli insetti diffondersi in maniera accidentale in nuove aree e paesi.
Questa introduzione è favorita principalmente perché le regine fecondate della famiglia dei Vespidi trascorrono la parte meteorologicamente sfavorevole dell'anno nascoste, utilizzando come riparo un materiale o un contenitore che gli esseri umani poi trasportano in località lontane da quella di origine degli insetti. Un altro punto chiave per l'introduzione delle vespe asiatiche in Occidente è il basso numero di individui necessari per stabilirsi in nuove aree.
Talvolta basta anche una sola regina, come è successo nel caso della Vespa velutina che nel 2004 grazie a una singola regina è riuscita a fondare una intera colonia nel sud della Francia. Ora è diffusa in gran parte dell'Europa meridionale, Italia compresa.
Al momento non è stata trovata alcuna regina di Vespa soror, tuttavia gli studiosi mettono in guardia sui pericoli della diffusione di questo insetto nel Vecchio Continente.
Chi è la Vespa soror e perché ci fa paura
Il calabrone gigante del sud (Vespa soror) viene dalle regioni più calde dell'Asia ed è uno dei calabroni più grandi del mondo, simile per dimensioni al calabrone gigante del nord, la temuta Vespa mandarinia. A indurre gli scienziati a lanciare l'allarme non sono però le sue dimensioni ma i danni che può arrecare all'ecosistema e all'industria agricola.
Questa vespa infatti è un predatore aggressivo che si nutre di una grande varietà di invertebrati come farfalle, libellule, mantidi e cavallette, così come di altre vespe. Preda persino piccoli vertebrati come i gechi.
Come spesso avviene quando si introduce un animale alieno in un nuovo ecosistema, le prede si trovano a doverlo affrontare senza avere a disposizione armi adeguate. La conseguenza diretta è la distruzione di intere popolazioni con impatti devastanti anche sulla nostra specie.
È stato segnalato che la Vespa soror attacca in gruppo gli alveari dell'ape mellifera, con conseguente distruzione degli alveari e perdite considerevoli per l'apicoltura, comparto già fortemente provato dall'introduzione di altre specie aliene.
«I nostri risultati preliminari – si legge nello studio – sollevano preoccupazioni sulla potenziale minaccia di Vespa soror per la salute umana e le dinamiche dell'ecosistema, poiché è una specie altamente predatrice».
Il parere dell'esperto: «Puntura dolorosa, ma niente paura»
La Vespa soror è pericolosa per le persone? A questa domanda risponde l’esperto Lorenzo Goglia: «La puntura è sicuramente dolorosa poiché più è grande l’esemplare maggiori sono le dimensioni delle ghiandole velenifere e di conseguenza la quantità di veleno che può inoculare. Inoltre, come tutte le vespe può iniettare più volte il veleno. Ma è realmente pericolosa solo se si è allergici al veleno di api e vespe, in questi casi il soggetto può avere reazioni allergiche anche gravi come lo shock anafilattico».
I rischi legati alla diffusione in Europa di insetti alieni infatti non riguardano l’incolumità umana. «Il problema è legato principalmente all’apicoltura e ai danni che questi insetti possono provocare al settore apistico dato che gli attacchi agli alveari comportano spesso la soppressione dell’intero nucleo familiare», sottolinea l'entomologo.
Ma come “cacciano” le vespe? «Sorvegliano gli ingressi dell’alveare impedendo alle api di uscire per cercare risorse, e se la famiglia non è molto forte riescono addirittura a penetrare all’interno. Lo scopo è usare le api come nutrimento della prole».
L’entomologo sfata anche un mito sulle vespe nostrane e quelle aliene: «Attenzione a non confondere la Vespa soror, originaria dell’Asia, con la Vespa crabro, il nostro calabrone, o con la Vespa orientalis, che a dispetto del nome appartiene alla nostra area mediterranea», conclude Goglia.