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2 Gennaio 2025
11:22

La tortora selvatica in Europa mostra segnali di ripresa dove è stata chiusa la caccia

La tortora selvatica, una delle specie più minacciate in Europa, si sta riprendendo nei paesi dove è stata chiusa la caccia, come Francia, Spagna e Portogallo. Altrove il declino continua, mentre in Italia le Regioni e le associazioni venatorie continuano a voler cacciare questa specie.

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La tortora selvatica (Streptopelia turtur), uno degli uccelli un tempo più comuni tra le campagne europee, è oggi una delle specie a maggior rischio estinzione. Negli ultimi decenni, la popolazione ha subito un crollo drammatico, arrivando a sfiorare l'estinzione in alcune regioni, come per esempio in Regno Unito. Tuttavia, grazie a misure di tutela e interventi mirati, si iniziano finalmente a intravedere segnali di speranza.

Un elemento cruciale di questo recupero è stata soprattutto la sospensione della caccia lungo alcune rotte migratorie della specie in Europa occidentale: Francia, Spagna e Portogallo, introdotta a partire dal 2021.

Sospesa la caccia, il numero delle tortore è aumentato

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A distanza di pochi anni dalla sospensione della caccia, gli ultimi dati della Task Force on the Recovery of Birds (TFRB) mostrano infatti un incremento del 25% nella popolazione dell'Europa occidentale, pari a circa 400.000 coppie riproduttive in più. Anche in Inghilterra, dove restano appena 2.000 individui, sono stati osservati lievi segnali di ripresa, sebbene la popolazione sia ancora in forte calo. I dati presentati dalla TFRB istituita dalla Commissione Europea per salvare le specie cacciabili in cattivo stato di Conservazione, dimostrano che la tortora ha risposto quindi rapidamente alla chiusura della caccia, attività che ha evidentemente un impatto per la specie.

E in Italia? Regioni e associazioni venatorie vogliono che si continui a sparare e solo grazie ai ricorsi vinti delle organizzazioni ambientaliste la caccia alla tortora selvatica è stata fermata in alcune regioni. La Commissione europea ha infatti chiesto anche all'Italia di fermare la caccia alla tortora selvatica, ma nonostante ciò le Regioni continuano a inserirla all'interno dei calendari venatori.

La richiesta dell'UE è motivata da studi e dati scientifici a lungo termine, eppure secondo le associazioni venatorie il divieto sarebbe una forzatura, mentre i ricorsi delle organizzazioni ambientaliste come LIPU, WWF e altre sarebbero mossi solo da posizioni ideologiche.

Anche in Inghilterra ci sono segnali incoraggianti

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Anche in Inghilterra la specie sembra essere in leggera ripresa, grazie anche a un progetto di conservazione di successo chiamato Operation Turtle Dove. L'operazione "Tortora Selvatica" è un'iniziativa che coinvolge agricoltori, proprietari terrieri, la RSPB (Royal Society for the Protection of Birds) e altre organizzazioni, e sta giocando un ruolo importante. L'obiettivo è migliorare lo stato degli habitat affinché le tortore possano nidificare e allevare i loro piccoli con maggiore successo. Per favorire la riproduzione della specie, vengono per esempio ripristinati cespugli e vegetazione autoctona come rovi e prugnolo, dove la specie nidifica, e vengono forniti cibo e risorse idriche, come stagni, a completare il quadro.

In una tenuta rinaturalizzata nel nel West Sussex, sulla costa sud-orientale dell'Inghilterra, i dati dimostrano come la tortora selvatica possa riprendersi se trova un ambiente più favorevole. Prima dell'inizio del progetto di rewilding nel 1999, erano stati censiti appena tre maschi adulti. Oggi, grazie alla creazione di fitte siepi di vegetazione autoctona, si contano oltre 20 maschi territoriali e numerosi giovani, segno che la specie sta nidificando con successo. Secondo gli esperti locali, il recupero lungo la rotta migratoria occidentale potrebbe portare anche a un ulteriore aumento del numero di tortore che raggiungono in primavera l'Inghilterra, dove trovano condizioni sempre più favorevoli grazie agli sforzi di conservazione.

Il futuro della tortora in Europa

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Mentre lungo la Western Flyway, la rotta migratoria che passa per la Penisola Iberica, la specie è in ripresa, il declino lungo la rotta centro-orientale (Central-eastern Flyway) purtroppo invece continua. Questa rotta che passa per la penisola italiana e i Balcani include paesi come Austria, Romania, Bulgaria, Grecia, Malta, Cipro e buona parte dell'Italia. Qui la caccia non è stata mai bandita oppure è stata sospesa solo parzialmente, elemento che dovrebbe far riflettere sulla differenza del trend della popolazione con la Western Flyway. Per di più, in molti di questi paesi il bracconaggio rappresenta storicamente uno dei problemi principali per la conservazione degli uccelli migratori, aggravando ulteriormente il problema.

Sebbene il cammino per la conservazione della tortora selvatica sia ancora lungo, i progressi ottenuti grazie alla cooperazione e a una maggiore consapevolezza offrono una speranza concreta per il futuro di questa specie iconica, poiché evidenziano chiaramente come l'attività venatoria sia, almeno in parte, una delle cause principali che rallenta il recupero della specie. I dati della TFRB e i progetti inglesi di rewilding indicano evidentemente quale deve essere la strada per salvare la tortora selvatica in Europa: chiusura della caccia e ripristino degli habitat. Basteranno queste evidenze a convincere chi vuole continuare a cacciare questa e altre specie in declino?

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