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23 Marzo 2025
15:00

La straordinaria impresa dei castori: salvano l’ecosistema facendo risparmiare un milione di euro

Le dighe dei castori modellano il paesaggio, creando habitat essenziali per molte specie e influenzando gli ecosistemi. Cosa li spinge a trasformare il territorio?

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Ha suscitato grande interesse la notizia riguardante gli otto castori che, costruendo una diga, hanno permesso al governo ceco di risparmiare oltre un milione di euro. Mentre le autorità attendevano i necessari permessi, rallentati da una complessa burocrazia, i castori hanno completato l’opera in una o due notti. Per comprendere le motivazioni che portano i castori a costruire le dighe e come hanno ottenuto questa abilità, è necessario analizzare più da vicino le loro caratteristiche e il loro stile di vita.

Chi sono i castori

Appartenenti alla famiglia dei Castoridae, i castori sono i secondi roditori più grandi al mondo dopo i capibara. Attualmente esistono due specie: il castoro europeo (Castor fiber) e il castoro nordamericano (Castor canadensis). Sebbene possano sembrare simili, presentano differenze genetiche significative a livello cromosomico, che impediscono loro di accoppiarsi tra loro.

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Dal punto di vista fisico, questi animali raggiungono dimensioni notevoli: in media superano il metro di lunghezza e possono pesare oltre 30 kg. Il loro corpo è robusto, ricoperto da una pelliccia impermeabile, e sono dotati della caratteristica coda piatta e larga. Vivono in nuclei familiari ben organizzati, caratterizzati da una forte coesione sociale. Una coppia può restare insieme per tutta la vita, dando alla luce fino a quattro piccoli ogni anno.

Perché i castori costruiscono dighe

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le dighe non rappresentano la casa dei castori, ma svolgono una funzione di protezione. I castori sono roditori semi-acquatici che costruiscono le loro tane all'interno degli stagni, motivo per cui le dighe rivestono un ruolo fondamentale: bloccano il flusso del corso d’acqua, creando bacini in cui il livello dell’acqua rimane sufficientemente alto da sommergere l’ingresso della tana. Questa strategia permette ai castori di proteggere i loro rifugi dai predatori come orsi, linci e lupi.

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Le tane sono strutture estremamente ben organizzate: l’ingresso è accessibile solo immergendosi sott’acqua, un sistema che tiene lontani i predatori terrestri. All’interno, la tana è dotata di un’efficace aerazione, mentre la zona centrale funge sia da sala da pranzo che da camera da letto, offrendo uno spazio asciutto e protetto.

Un esempio straordinario delle capacità costruttive dei castori si trova in Canada, nel Wood Buffalo National Park, dove generazioni di castori hanno edificato la diga più grande del mondo: una struttura lunga ben 775 metri, l’equivalente di due Empire State Building distesi.

Come riescono i castori a costruire le dighe

I castori lavorano instancabilmente, trasportando e posizionando ogni elemento con una precisione sorprendente: costruire dighe è un comportamento innato, affinato nel corso di milioni di anni di evoluzione.

Evoluzione e adattamento

L'abilità di costruire dighe ha un chiaro vantaggio evolutivo. I castori, come specie semi-acquatica, traggono beneficio dalla creazione di ambienti sicuri in cui vivere e riprodursi. L'acqua offre protezione dai predatori e garantisce un approvvigionamento stabile di cibo. La costruzione delle dighe non solo aumenta le probabilità di sopravvivenza del singolo individuo, ma anche quella del gruppo, rendendola una strategia evolutiva di successo.

È interessante notare che, oltre al loro ruolo protettivo, le dighe creano un ambiente umido che favorisce la proliferazione di molte specie vegetali e animali. Questo fenomeno è conosciuto come ingegneria ecosistemica: i castori modificano attivamente l’ambiente naturale, migliorandolo non solo per sé stessi, ma anche per altre specie.

Uno degli elementi chiave nel comportamento dei castori è l’udito sensibile. Non appena percepiscono il suono dell’acqua che scorre, il loro cervello si attiva immediatamente portandoli a lavorare senza sosta per bloccare il flusso. Un aspetto cruciale di questo comportamento è il feedback sensoriale: i castori reagiscono in modo automatico e immediato al suono dell’acqua che scorre che sembra fungere da stimolo chiave. Questo comportamento è stato dimostrato in studi sperimentali in cui i castori, esposti al suono di acqua corrente anche in condizioni artificiali, iniziano a raccogliere materiali e costruire strutture per bloccarne il flusso.

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Questo comportamento può essere definito come un pattern d’azione fisso (Fixed Action Pattern, FAP), una sequenza di azioni motorie stereotipate che viene eseguita in risposta a uno specifico stimolo. Un tratto distintivo dei pattern d'azione fissi è che, una volta innescati, vengono eseguiti fino alla loro conclusione anche se lo stimolo cessa. Ma non è tutto, infatti tramite l'udito riescono persino a “ascoltare il legno” mentre lo rosicchiano: quando un tronco sta per spezzarsi, sanno esattamente quando mettersi in salvo per evitare di restare schiacciati.

Capacità cognitive e lavoro di squadra

I castori non solo possiedono istinti ingegneristici, ma mostrano anche segni di capacità cognitive sviluppate. Anche se la costruzione delle dighe è innata, l’abilità nel trasportare, manipolare e posizionare i materiali richiede coordinazione, memoria spaziale e capacità di problem solving.

È noto che i castori sono in grado di adattare il design delle dighe alle condizioni locali. Se l'acqua corrente è più forte, costruiranno una diga più robusta; in caso di acque calme, utilizzeranno meno materiali. Questa capacità di regolazione indica che sono in grado di monitorare e rispondere in modo flessibile alle caratteristiche dell'ambiente. Questo processo decisionale non è casuale ma basato su una valutazione sensoriale continua dell'ambiente.

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I castori lavorano anche in gruppi familiari molto coesi. Il lavoro di squadra tra genitori e prole è essenziale per costruire le dighe e mantenere le tane. Questo comportamento cooperativo è facilitato dalla coesione sociale all'interno del nucleo familiare: le coppie restano insieme per tutta la vita, e i giovani, spesso, aiutano i genitori a costruire e mantenere le strutture anche dopo essere stati svezzati. Questa cooperazione aumenta il successo riproduttivo della famiglia, in quanto aumenta la capacità di sopravvivere e mantenere una tana efficiente.

L'anatomia dietro le abilità costruttive

Le abilità ingegneristiche dei castori non sarebbero possibili senza le loro straordinarie caratteristiche fisiche. I loro denti, ad esempio, sono specializzati per tagliare il legno: gli incisivi crescono continuamente per tutta la vita e sono ricoperti da uno strato di smalto estremamente duro. Questa particolare struttura permette loro di rosicchiare tronchi e rami senza consumare i denti, mantenendoli sempre funzionali. Anche perché, oltre a modellarlo i castori mangiano il legno, prediligendo alberi come pioppo, betulla e salice.

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Inoltre, la loro coda piatta ha molteplici funzioni: viene usata come timone durante il nuoto, come bilanciamento quando si muovono sul terreno e come strumento per battere al suolo e comprimere i materiali durante la costruzione delle dighe.

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Un’altra caratteristica anatomica chiave sono le loro zampe anteriori, molto abili nel manipolare rami e tronchi. I castori le utilizzano per afferrare e posizionare il materiale in modo preciso. Inoltre, le membrane interdigitali delle zampe posteriori facilitano il nuoto, consentendo loro di muoversi agilmente nell'acqua mentre trasportano i materiali per la costruzione.

La diga dei castori in Repubblica Ceca

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In Repubblica Ceca, lungo il , era necessaria la costruzione di una diga per prevenire l’alterazione dell’habitat della popolazione locale di gamberi Austropotamobius torrentium, una specie protetta. In particolare, la diga avrebbe impedito che i sedimenti e l’acqua provenienti da due laghi vicini, a causa del loro pH, arrecassero danni all’ecosistema. Tuttavia, il progetto è rimasto bloccato per sette anni a causa della lunga e complessa trafila burocratica. A risolvere la questione non sono state le autorità, bensì un gruppo di castori, che in una o due notti ha realizzato autonomamente la diga. Il loro intervento non solo ha risolto il problema, ma ha anche apportato numerosi benefici alla flora e alla fauna locali, oltre a far risparmiare al governo ceco oltre un milione di euro.

L’importanza delle dighe nell’ecosistema

Uno degli aspetti più rilevanti è l’impatto che le dighe dei castori hanno non solo sulla loro stessa sopravvivenza, ma anche sull’intero ecosistema. Queste strutture naturali favoriscono la biodiversità, contribuendo alla crescita di diverse specie vegetali e migliorando le condizioni di vita di numerosi animali. Inoltre, hanno un effetto positivo sulla prevenzione degli incendi: le aree umide create dalle dighe rallentano la propagazione del fuoco, rappresentando una barriera naturale contro le fiamme.

Nonostante la loro importanza ecologica, gli esseri umani hanno spesso considerato i castori come un problema, soprattutto quando la loro attività interferisce con le infrastrutture o l’agricoltura. Storicamente, in molte parti del mondo, questi animali sono stati cacciati in modo indiscriminato per tre motivi principali: la loro carne – utilizzata per l’alimentazione -, la pelliccia – molto apprezzata nell’industria tessile – e il castoreo – una sostanza secreta dalle ghiandole anali del castoro, utilizzata nella produzione di profumi -.

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In Italia, questa caccia intensiva ha portato alla quasi totale scomparsa della specie circa 500 anni fa. Mentre in diversi paesi europei sono stati avviati progetti di reintroduzione, in Italia questo non è mai accaduto. Tuttavia, negli ultimi anni, alcuni esemplari stanno spontaneamente facendo ritorno sul nostro territorio, probabilmente arrivando dall’Austria. Negli ultimi tempi, sono stati documentati avvistamenti in diverse regioni italiane, come in Friuli-Venezia Giulia, in Lombardia, lungo il fiume Tevere e persino in alcune aree del Sud Italia.

Il ritorno del castoro potrebbe rappresentare un’opportunità per ristabilire il suo ruolo ecologico nei nostri ecosistemi. La sfida sarà trovare un equilibrio tra la sua presenza e le attività umane, per poter finalmente riconoscere e valorizzare l’importanza di questo straordinario ingegnere della natura.

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