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Denutrito, legato alla catena, senza cibo né acqua, all'interno di un recinto maleodorante per le deiezioni non rimosse. In questo stato viveva il cane Pepe a Giussano, in provincia di Monza Brianza.
È stato salvato mercoledì 12 febbraio grazie a una segnalazione inviata al locale Nucleo Guardie Zoofile Epa. La segnalazione parlava di un cane "in condizioni critiche di salute", e il successivo sopralluogo ha confermato la situazione. Per fortuna dopo un paio di settimane dal salvataggio Pepe sta già molto meglio e si prepara a iniziare una nuova vita.
La storia di Pepe: legato alla catena in un recinto
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Pepe ha quasi tre anni ma l'animo del cucciolone. Quando è stato trovato dalle Guardie zoofile era detenuto in un recinto fatiscente, legato a catena e magro al punto da rendere evidente il costato.
Contattati immediatamente i veterinari ufficiali ATS di Monza e Brianza nel giro di poche ore è stato organizzato un intervento congiunto con insieme alla Polizia Locale di Giussano.
Constatate le "gravissime condizioni di salute e di detenzione" gli operatori hanno individuato il detentore di Pepe che però avrebbe dichiarato di "non avere nessuna intenzione di interfacciarsi con le autorità intervenute", e al contrario si sarebbe mostrato aggressivo e minaccia i presenti, secondo il racconto degli attivisti dell'Enpa. A questo punto, per questioni di sicurezza, si è reso necessario anche l’intervento dei Carabinieri che sono riusciti a sequestrare il cane e ad affidarlo alle Guardie Zoofile.
La successiva visita veterinaria e gli esami clinici hanno confermato quello che era evidente: Pepe era disidratato e denutrito. Seppur spaventato, Pepe si è mostrato fin da subito mansueto e grato nei confronti di chi lo ha liberati da quell’inferno, dando subito timidi segnali di dolcezza ai suoi salvatori: ora è amorevolmente accudito e sta seguendo un percorso di riabilitazione fisica e comportamentale. Il suo detentore invece è stato denunciato per maltrattamento e abbandono di animale.
Nonostante il suo inferno sia terminato per Pepe non c'è ancora pace: non può essere adottato in quanto l’iter giudiziario che si è aperto con il suo sequestro è ancora in corso.
Perché i cani sequestrati non possono essere adottati
Quando una persona è accusata di maltrattamento il cane viene sequestrato e si apre un processo che può durare anche diversi anni. Durante questo periodo il cane che prima viveva in casa si trova improvvisamente chiuso in un box per un tempo indefinito. Un vero e proprio limbo.
In questi casi l'animale viene preso in carico dalla Procura titolare del fascicolo e il magistrato competente nomina un custode. La scelta può ricadere sull'Asl, sul Comune, oppure sulle associazioni di tutela animale che seguono il caso di maltrattamento.