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La nuova vita di Yoko, lo scimpanzé prigioniero del narcotraffico: ora è libero in un santuario

Lo scimpanzé Yoko, vittima del narcotraffico viveva in uno zoo in Colombia, ma ora è arrivato al santuario di Sorocaba in Brasile dove potrà vivere in uno stato di semi-libertà con altre scimmie. Yoko era l'ultima grande scimmia prigioniera in Colombia.

31 Marzo 2025
14:41
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Lo scimpanzé Yoko, vittima del narcotraffico in Colombia, dopo anni trascorsi in cattività è stato salvato e portato al Santuario di Sorocaba, in Brasile, dove finalmente potrà vivere fuori dalla gabbia insieme con altre scimmie.

Per Yoko, l'ultima grande scimmia prigioniera in Colombia, si tratta dell'inizio di una nuova vita.

La storia di Yoko: per anni prigioniero dei narcos

Dopo anni trascorsi in gabbia, di cui gli ultimi 7 all'interno del Bioparco Ukumarí di Pereira, in Colombia, il 24 marzo Yoko è stato trasferito al Santuario di Sorocaba, in Brasile. Qui potrà vivere finalmente in uno stato semi-libertà insieme ai suoi simili. A causa del lungo periodo trascorso in cattività Yoko non ha più le capacità per tornare in natura e vivere in maniera autonoma, per lui gli attivisti hanno quindi pensato a una soluzione che potesse garantirgli la maggiore serenità possibile.

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Yoko non potrà tornare in natura perché i lunghi anni trascorsi in cattività hanno condizionato per sempre la capacità di procacciarsi il cibo e le relazioni con i suoi simili

La storia di Yoko è ancora più triste rispetto a quella di molti suoi simili rinchiusi negli zoo: lui viveva libero in natura prima di essere detenuto illegalmente da un trafficante di droga. Il commercio di fauna selvatica rappresenta uno dei business più redditizi per i signori della droga. Scimmie e grandi felini che finiscono nella rete dei narcotrafficanti vengono destinati alla cattività, oppure a diventare ingredienti nelle preparazioni della medicina tradizionale.

Tra le vittime c'era anche Yoko che dopo la cattura ha girato diverse strutture prima di essere sequestrato dalle autorità. Per molti anni è stato sfruttato in un circo in Venezuela dove, secondo gli attivisti, "era incatenato e costretto ad abitudini completamente contrarie alla sua natura", come guardare la televisione.

La sua storia sembrava destinata a concludersi al Bioparco Ukumarí, nella città di Pereira, lo zoo dove è arrivato nel 2018 all'età di 31 anni. Grazie all'operazione "Arca di Noè", volta proprio a scoraggiare il commercio illecito di fauna selvatica, anche Yoko ha ritrovato la sua libertà.

"Yoko è sana e salva e sta per iniziare una nuova vita con i suoi simili e praticamente in libertà!", ha gioito su X il senatore Andrea Padilla che ha sponsorizzato l'animale.

Scimpanzé ed esseri umani: parenti stretti

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Lo scimpanzé è il nostro parente più prossimo, condividiamo con lui il 98,7% del DNA

Quello che è accaduto a Yoko è ancora più grave se pensiamo che dal punto di vista evolutivo, gli scimpanzé sono i parenti viventi più prossimi all'essere umano. Condividiamo con loro circa ben il 98,7% del DNA, e il nostro antenato comune visse tra 6 e 7 milioni di anni fa in cui la linea che ha portato all'uomo (Homo sapiens) si è separata da quella degli scimpanzé (Pan troglodytes) e dei bonobo (Pan paniscus).

Recenti studi genetici confermano che questa separazione, avvenuta in un periodo molto breve in termini evolutivi, ha segnato l’inizio dell’evoluzione umana, caratterizzata da un progressivo adattamento alla postura eretta e a un crescente sviluppo delle capacità cognitive.

La somiglianza tra scimpanzé e umani però non è solo genetica, ma anche comportamentale: entrambi mostrano empatia, collaborazione e trasmissione culturale delle conoscenze. Gli scimpanzé sono noti per l'uso di strumenti, la caccia in gruppo e la capacità di apprendere per imitazione.

Oggi lo scimpanzé è diffuso nelle foreste e savane dell’Africa centrale e occidentale, e vive in comunità sociali complesse. Purtroppo, la popolazione globale degli scimpanzé è in declino a causa della distruzione dell’habitat, del bracconaggio e delle malattie. La specie è classificata come in pericolo dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), con una riduzione della popolazione stimata tra il 50 e il 90% negli ultimi decenni.

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