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2 Dicembre 2024
16:50

La dissezione della balena più rara del mondo, il mesoplodonte di Travers: nessuno ne ha mai visto uno in vita

In Nuova Zelanda, sono cominciate le operazioni di dissezione del mesoplodonte di Travers trovato spiaggiato lo scorso luglio. Questo cetaceo, conosciuto solo grazie ai resti o ai corpi di appena sette individui, non è mai stato avvistato in vita. Proprio per questo, viene considerata "la balena più rara del mondo"

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Il mesoplodonte durante le operazioni di misurazione e dissezione. Foto di Department of Conservation (NZ)

In Nuova Zelanda, è iniziata la dissezione del mesoplodonte di Travers trovato spiaggiato nei pressi del villaggio Taiari Mouth, nel Sud del paese, lo scorso luglio. Questa specie, uno degli animali più sconosciuti del pianeta, viene spesso considerata la "balena più rara del mondo", anche se in realtà è più strettamente imparentata con i delfini. Nessuno ne ha infatti mai visto uno in vita e il maschio lungo 5 metri attualmente nelle mani degli scienziati è appena il settimo individuo mai documentato al mondo. La sua dissezione, che durerà fino al 6 dicembre presso l'Invermay Agresearch Centre a Mosgiel, rappresenta un'occasione senza precedenti per svelare i segreti di un animale di cui non sappiamo praticamente nulla.

Chi il mesoplodonte di Travers: un cetaceo ancora avvolto nel mistero

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Le operazioni di recupero dell’animale trovato spiaggiato lo scorso luglio. Foto di Department of Conservation (NZ)

Il mesoplodonte di Travers (Mesoplodon traversii) fa parte della famiglia Ziphidae ed è uno dei cetacei odontoceti più enigmatici al mondo. Come altri mesoplodonti, è probabilmente un predatore che vive e caccia in profondità, lontano dalla costa. Prima di questo ritrovamento, dal 1800 a oggi gli unici sei individui documentati per questa specie erano resti scheletrici denti o corpi senza vita trovati spiaggiati, cinque dei quali sempre in Nuova Zelanda, area evidentemente importante per questa enigmatica specie.

«La possibilità di studiare un individuo completo e in buone condizioni è straordinaria», ha spiegato in un comunicato Anton van Helden, esperto di cetacei del Dipartimento di Conservazione della Nuova Zelanda (DOC). «Questi animali rappresentano una delle sfide più grandi per la ricerca: sono così elusivi che quasi tutto ciò che sappiano su di loro lo abbiamo scoperto attraverso le carcasse. Questo però è il primo esemplare che ci permette di condurre una dissezione completa».

L'animale sarà studiato in ogni suo dettaglio: dagli organi utilizzai per produrre vocalizzazioni, alla disposizione dello stomaco – che è unica per ogni specie di zifide – fino a un'analisi dettagliato dell'intero apparato scheletrico o dei parassiti che vivono nel suo corpo. I risultati potrebbero ampliare di molto le nostre conoscenze su questa specie e non solo e avere anche implicazioni significative per la conservazione di questi giganti marini, minacciati come altri cetacei dalle attività umane come il traffico marittimo e l'inquinamento acustico.

Scienza e cultura indigena si incontrano

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Le operazioni di recupero dell’animale trovato spiaggiato lo scorso luglio. Foto di Department of Conservation (NZ)

Come accade spesso in Nuova Zelanda, la dissezione sarà condotta in stretta collaborazione con Te Rūnanga o Ōtākou, l'ente che rappresenta il popolo Māori nativo della regione, il quale riveste un ruolo centrale in questa iniziativa. Nadia Wesley-Smith, presidente dell'organizzazione, ha infatti sottolineato l'importanza di questo evento: «Per noi è un'occasione unica per riconnetterci con il tohorā (la balena, ndr) e applicare il sapere tradizionale trasmesso di generazione in generazione».

In Nuova Zelanda, le comunità locali hanno un legame culturale e spirituale molto profondo con la natura e la fauna autoctona. La comunità Māori parteciperà quindi attivamente a tutte le operazioni, accogliendo il team di scienziati nel proprio Marae (luogo d'incontro sacro) e condividendo le proprie conoscenze tradizionali sul tohorā. «L'unione tra mātauraka Māori (conoscenza tradizionale, ndr) e scienza moderna non solo arricchisce la ricerca, ma rafforza il legame tra il nostro popolo e l'ambiente», ha aggiunto Wesley-Smith.

Questa specie fu ufficialmente descritta per la prima volta nel 1874 solamente attraverso una mandibola inferiore e due denti raccolti a Pitt Island, nelle Chatham Islands. Questi resti, insieme agli scheletri di altri due individui trovati a Whakāri Island e sull'isola di Robinson Crusoe, in Cile, hanno poi permesso agli scienziati di confermare la validità di questa specie constatando le differenze anatomiche con gli altri mesoplodonti, che formano un gruppo di 16 specie in tutto.

Un evento di rilevanza globale

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Immagine da Wikimedia Commons

Ritrovamenti più recenti, avvenuti nel 2010 a Bay of Plenty e nel 2017 a Gisborne, sempre in Nuova Zelanda, hanno poi aiutato a descrivere per la prima volta l'aspetto esteriore e il colore in vita di questi cetacei, tuttavia quello trovato lo scorso luglio rappresenta l'individuo meglio conservato di sempre. Proprio per questo, la sua dissezione riveste un'importanza scientifica e culturale notevole e sarà seguita da esperti e scienziati da tutto il mondo.

Tra i tanti esperti che parteciperanno alla dissezione, spiccano infatti anche alcuni nomi illustri arrivati dall'estero come la biologa marina e anatomista comparata statunitense Joy Reidenberg e il collega Alexander Werth. Il team internazionale include naturalmente anche gli scienziati del DOC, del Tūhura Otago Museum e dell'Università di Otago, rendendo l'evento un vero e proprio punto di riferimento per l'intera comunità scientifica globale.

Il Tūhura Otago Museum ospiterà il 5 dicembre anche una tavola rotonda aperta al pubblico, dove scienziati e rappresentanti Māori discuteranno le scoperte ottenute e il significato culturale e scientifico del ritrovamente di questo animale. Infine, una volta completata la dissezione, Te Rūnanga o Ōtākou ha concesso al museo di conservare ed esporre lo scheletro del mesoplodonte, ma conserverà la mascella originale per scopi culturali legati alle tradizioni del popolo Māori della regione.

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