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30 Gennaio 2025
16:45

La corsa delle tartarughe Caretta caretta verso nord: il mare troppo caldo non offre abbastanza cibo

Le tartarughe marine Caretta caretta si stanno spostando sempre più verso nord per seguire le aree di alimentazione. Tuttavia, queste acque sempre più calde a causa dell'aumento delle temperature globali stanno diventando meno produttive.

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Le tartarughe marine Caretta caretta sono considerate vere e proprie sentinelle dei cambiamenti negli oceani, nel bene e nel male. E infatti negli ultimi anni stanno rapidamente modificando il loro comportamento per adattarsi a un ambiente marino sempre più caldo e che si trasforma molto più velocemente del previsto a causa dei cambiamenti climatici. È quanto emerge da uno studio recente condotto dalla Stanford University e pubblicato su Frontiers of Marine Science, che ha analizzato quasi 30 anni di dati sui movimenti delle tartarughe, delle temperature del mare e dei livelli di clorofilla. I risultati dimostrano come questi rettili marini si stanno spostando "di corsa" sempre più verso nord per inseguire le loro aree di alimentazione preferite.

In un oceano sempre più caldo le tartarughe si spostano verso nord

Secondo i ricercatori, i cambiamenti negli oceani stanno avvenendo molto più rapidamente del previsto. Negli ultimi decenni, l'aumento delle temperature medie globali ha infatti comportato anche un incremento significativo delle temperature superficiali dei mari, con un picco registrato negli ultimi dieci anni. Ondate intense di calore marino – periodi prolungati in cui la temperatura superficiale dell'acqua supera di oltre 1°C la media – sono diventate sempre più frequenti e intense, specialmente nel Pacifico nord-orientale, dove recentemente hanno causato la più grande moria di uccelli marini della storia moderna.

Ma è soprattutto la Caretta caretta, essendo un rettile a sangue freddo, è essere particolarmente sensibile a questi cambiamenti. Gli studiosi hanno quindi analizzato 16 anni di dati raccolti dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e da altri progetti di monitoraggio satellitare attraverso i GPS, proprio per capire se e come le tartarughe stanno rispondendo alle temperature degli oceani sempre più alte. Hanno così scoperto che le tartarughe si stanno spostando rapidamente verso acque più fredde e ricche di nutrienti, dimostrando una capacità notevole di adattamento alle variazioni climatiche globali.

Un "buffet" che si sposta, ma che diventa sempre più povero

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Le giovani tartarughe Caretta caretta si stanno dirigendo verso la cosiddetta North Pacific Transition Zone, una regione ricca di nutrienti e di vita marina al confine tra le acque subartiche e quelle subtropicali. Questo "buffet" marino, ricco di meduse, granchi e altri piccoli crostacei e prede, è reso fertile grazie alla proliferazione del fitoplancton, un indicatore di una catena alimentare molto produttiva. Lo studio dimostra che tra il 1997 e il 2024, le tartarughe hanno spostato le loro aree di foraggiamento di circa 200 chilometri verso nord ogni 10 anni, un ritmo sei volte superiore rispetto alla media di altre specie marine.

Ma nonostante questo adattamento possa sembrare una notizia positiva o quantomeno senza troppe conseguenze negative, non è priva di rischi per i rettili e non solo. I dati dimostrano che le temperature nelle nuove aree di alimentazione sono aumentate di 1,6°C, tuttavia i livelli di clorofilla sono diminuiti di ben il 19%. Questo significa che c'è meno fitoplancton e, di conseguenza, meno invertebrati che si nutrono di microalghe e altri organismi marini fotosintetici. Per cui per la tartarughe marine e non solo c'è meno cibo rispetto al passato, indice di un ecosistema che si sta impoverendo e che sta riducendo la sua produttività.

Uno corsa contro il tempo tra adattamento, rischi e incertezze

Per il momento, le Caretta caretta sembrano essere in grado di tenere il passo con i cambiamenti. Tuttavia, la loro fuga verso nord comporta tanti altri rischi. Spostandosi in acque meno conosciute, aumentano le probabilità di interazioni con le attività umane, come collisioni con imbarcazioni o l'intrappolamenti in ami e reti da pesca. Inoltre, le ondate di freddo improvvise possono mettere duramente a rischio la loro sopravvivenza: nel 2024, per esempio, un numero record di tartarughe paralizzate dal freddo sono state recuperate e soccorse lungo le spiagge dell'Oregon.

Questa migrazione verso nord, inoltre, indica che anche che altre specie marine, come uccelli, squali e mammiferi, stanno probabilmente affrontando dinamiche simili, con conseguenze ecologiche che sono tuttavia molto difficili da prevedere al momento. Proprio per questo, i ricercatori continueranno a monitorare con attenzione le tartarughe dotate di GPS per raccogliere ulteriori dati sul comportamento e sugli spostamenti di queste sentinelle degli oceani. Le Caretta caretta non si stanno solo adattando a un ambiente in costante trasformazione, ma ci offrono anche una finestra ravvicinata per comprendere meglio l'impatto dei cambiamenti climatici su interi ecosistemi marini.

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