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18 Novembre 2024
13:25

La biodiversità è importante (anche) in città: uno studio su come progettare piazze e spazi urbani

Un nuovo studio condotto dall'Università Tecnica di Monaco, in Germania, evidenzia l'importanza di ripensare le città come veri e propri ecosistemi condivisi con gli altri esseri viventi. Pochi piccoli accorgimenti nel modo in cui progettiamo piazze e spazi verdi, possono creare ambienti più diversificati, sani, belli e vivibili per tutti.

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Le città non sono solo l'habitat preferito da Homo sapiens: sono anche casa e rifugio per tante altre specie, sia vegetali che animali. E ripensare agli spazi urbani anche come luoghi condivisi con tanti altri esseri viventi rappresenta non solo una sfida ambientale al passo coi tempi, ma anche una grande opportunità per promuovere e proteggere la biodiversità e migliorare persino il benessere delle persone.

Questo è il messaggio che arriva da uno studio recentemente pubblicato su Nature Cities e condotto dai ricercatori dell'Università Tecnica di Monaco (TUM), in Germania, i quali hanno analizzato 103 piazze del capoluogo della Baviera per comprendere come e quali fattori influenzano la flora e la fauna urbana. La loro conclusione? Progettare con maggiore attenzione alla natura potrebbe trasformare le città in ecosistemi molto più diversificati, equilibrati e sostenibili.

Perché la biodiversità è cruciale anche in città?

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Città più biodiverse migliorano anche la salute umana

La biodiversità è il fondamento per il corretto funzionamento di un qualsiasi ecosistema: un ecosistema ricco di specie è infatti più produttivo, stabile e resiliente ai cambiamenti ambientali. Ma i vantaggi non si fermano qui. Maggiore è il numero di specie piante e animali presenti in un ambiente, anche urbano, maggiori sono anche i vantaggi diretti per la salute umana, come aria più pulita, abbassamento delle temperature, un sistema immunitario migliore, un microbioma più diversificato, solo per fare alcuni esempi.

La biodiversità è infatti indispensabile per le nostre vite, anche in città, ambienti che stanno sottraendo sempre più spazio a quelli rurali e naturali. «Con l’urbanizzazione in costante aumento, è fondamentale analizzare più da vicino la convivenza tra esseri umani e animali in città», ha infatti sottolineato Wolfgang Weisser, professore di Ecologia Terrestre alla TUM e coordinatore dello studio. Ma in che modo possiamo favorire e migliorare questa convivenza?

Cosa ci insegna lo studio di Monaco di Baviera

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Come aumenta il numero di specie nelle piazze di Monaco di Baviera il relazione all’ampiezza e alla diversità degli spazi verdi. Immagine da Fairbairn et al., 2024

Lo studio condotto dal team di Weisser ha preso in esame numerose piazze cittadine di diverso tipo: da quelle altamente cementificate, come la centrale Marienplatz, a quelle più vicine a parchi o spazi verdi, come Pfrontener Platz. I risultati sono stati prevedibili, ma sorprendenti: a Marienplatz, una piazza quasi interamente pavimentata, sono state identificate solo 20 specie viventi, tra cui un'unica specie di uccello, il piccione, e poche altre tra muschi, insetti e pipistrelli.

Al contrario, Pfrontener Platz, ricca invece di prati, cespugli e alberi, ospita ben 156 specie diverse, tra cui 21 specie di uccelli. Lo studio dimostra quindi come la varietà di habitat incida profondamente sulla biodiversità Prati, alberi e arbusti attirano specie diverse e, se combinati, creano ambienti ancora più ricchi di vita. Inoltre, alcune specie si adattano meglio alle aree centrali, più calde e illuminate, mentre altre preferiscono le periferie, dove il clima è più fresco e l'inquinamento luminoso ridotto.

Come progettare città per tutti: piante, animali e persone

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Palazzo parco di Nymphenburg, una delle aree verdi più grandi di Monaco

Gli spazi urbani vengono progettati con un focus quasi esclusivamente rivolto alle esigenze umane. Tuttavia, secondo gli autori anche piccole modifiche possono fare una grande differenza per la biodiversità. Per esempio, i prati pensati per "abbellire" le piazze, possono diventare habitat essenziali per microrganismi e insetti, che a loro volta nutrono uccelli e mammiferi come i ricci, specie comune e da sempre vicina agli esseri umani, ma in calo in diverse parti d'Europa.

Gli alberi, poi, specialmente se combinati con prati, offrono ancora più cibo, risorse e rifugi a tantissime altre specie. Un approccio più attento a questi pochi piccoli elementi, come l'utilizzo di piante e fiori autoctoni per attirare gli impollinatori e la creazione di spazi verdi per permettere agli insetti di riprodursi, può aumentare sensibilmente la biodiversità, persino nel cuore delle città. «Inserire pochi elementi che favoriscono la biodiversità nella pianificazione urbana non solo aiuta la natura, ma migliora anche la qualità della vita umana», conclude Weisser.

Un futuro condiviso

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Progettare città sia per gli umani che per altri animali crea ambienti più sani, più produttivi, più belli e più vivibili per tutti

Le città sono a tutti gli effetti veri e proprie ecosistemi, con specie di piante e animali che ormai vivono prevalentemente o persino in maniera esclusiva in questi ambienti. Passeri, rondini e rondoni, solo per fare alcuni esempi, hanno bisogno, come noi, delle città. Allo stesso tempo, le nostre vite non possono fare a meno di piante, insetti, lombrichi e tanti altri esseri viventi che in un modo po nell'altro influenzano le nostre vite, anche in ambiente urbano.

Riconoscere quindi il ruolo e lo status degli spazi urbani come veri e proprio ecosistemi condivisi è un passo fondamentale e non più rimandabile, verso un futuro più sostenibile e rispettoso della biodiversità. Progettare quindi città sia per gli umani che per altri animali, non è solo una questione di "giustizia ecologica", ma anche un modo concreto per creare ambienti più sani, più produttivi, più belli e soprattutto più vivibili per tutti.

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