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Un orso marsicano è stato trovato senza vita in Abruzzo, nel Comune di Ortona dei Marsi, ai confini del Parco Regionale Sirente Velino. L'animale è stato segnalato da alcuni escursionisti domenica 13 aprile in una zona montana limitrofa a Forca Caruso, un valico dell'Appennino abruzzese collegato alla piana del Fucino, snodo fondamentale per i grandi carnivori che si spostano tra le aree naturali della regione.
Sul posto sono giunti insieme ai Carabinieri forestali anche i veterinari e l'unità specializzate del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise, l'ente che in questi anni si è fatto carico del monitoraggio dell'orso marsicano, la sottospecie di orso più rara al mondo.
È stato proprio il Pnalm, dopo una prima ispezione, a far sapere che i veterinari hanno escluso "la presenza di fori riconducibili ad arma da fuoco" e invece "accertato la presenza di numerosi traumi", questi ultimi non meglio specificati. Resta invece ancora da accertare l'ipotesi dell'avvelenamento.
Parco d'Abruzzo: "Ispezioni per accertare la presenza di esche avvelenate"
Il fenomeno dell'avvelenamento doloso di animali selvatici rappresenta un problema sempre più serio anche nelle aree protette, tanto che nel 2024 la Regione Lazio aveva realizzato una collaborazione con il Comando Regione Carabinieri Forestale Lazio e il Parco Nazionale d'Abruzzo stesso.
Un ruolo cruciale all'interno del gruppo è svolto dalle Unità Cinofile Antiveleno, specializzate nella ricerca di carcasse ed esche avvelenate. Si tratta di binomi cani-umani appositamente formati per bonificare i territori colpiti dal fenomeno e raccogliere prove utili per le indagini e l'individuazione dei colpevoli. Il Nucleo Cinofilo Antiveleno del Pnalm è già entrato in azione per bonificare il territorio e cercare eventuali sostanze responsabili del presunto avvelenamento. Al momento, non sarebbero state trovate tracce.
"I controlli del territorio, con i cani antiveleno, continueranno anche nei prossimi giorni – fanno sapere dall'Ente Parco – L’episodio, di cui come detto, andranno accertati tutti gli elementi per risalire alle cause della morte dell’orso, conferma sicuramente l’importanza del corridoio di collegamento tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Regionale Sirente Velino, dove nel corso degli ultimi anni sono aumentati gli avvistamenti e le segnalazioni di esemplari di orso. Sull’orso verrà fatto anche un riscontro genetico per vedere se questo esemplare è censito nella banca dati. Appena disponibili comunicheremo gli esiti degli accertamenti".
A chiarire le cause del decesso sono chiamati gli esperti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, dove la Procura competente ha disposto il trasferimento della carcassa, e dove saranno svolti anche gli esami tossicologici e diagnostici per accertare eventuali patologie.
Chi era l'orso trovato morto in Abruzzo
L'esemplare trovato morto in Abruzzo era un maschio di circa 8-10 anni. Al momento la sua identità è ancora incerta, a causa dell'assenza di marcature auricolari o altri tratti distintivi che avrebbero potuto facilitare l'identificazione nel caso di un esemplare noto.
Anche l'identificazione attraverso campione genetico però potrebbe non essere risolutiva: la variabilità genetica all'interno della popolazione di orso marsicano è talmente bassa che talvolta risulta difficile ricostruire gli esatti gradi di parentela. Al mondo esistono tra i 50 e i 60 orsi marsicani, si tratta della sottospecie più rara, endemica dell'Appennino centrale italiano. L'esiguità della popolazione, chiusa all'interno di un territorio molto ristretto, ha portato col tempo alla nascita di numerosi cuccioli strettamente imparentati tra loro.
Proprio questa scarsa variabilità genetica, insieme alla minaccia antropica, rappresenta una delle principali minacce alla sopravvivenza di questa popolazione unica.