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3 Novembre 2024
11:00

Il soffio al cuore nei cani sarà riconosciuto grazie all’Intelligenza Artificiale tramite un apposito algoritmo

L'uso dell'IA aiuta a identificare con precisione e in prevenzione le patologie cardiache, in particolare il soffio al cuore che afferisce alla valvola mitriale nel cane. Riuscire a prendere in tempo la malattia consente di allungare la vita di Fido con una terapia farmacologica.

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Una delle patologie cardiache più diffuse tra i cani adulti, soprattutto nei soggetti di taglia piccola, è il cosiddetto "soffio al cuore". Si tratta di quel rumore che il veterinario avverte auscultando Fido e che è l'indicatore di una patologia mixomatosa della valvola mitriale. Questa malattia ha un'incidenza pari a un cane su 30 negli individui che sono appunto di piccola stazza e anziani.

La presenza e l'intensità dei soffi cardiaci per essere rilevati necessitano di una interpretazione accurata da parte del veterinario e richiede una notevole competenza clinica. Riconoscere in tempo il soffio al cuore è molto importante perché nel cane può essere curato con l'apporto di alcuni farmaci, consentendo un allungamento della vita grazie alla terapia.

Ora un team di ricercatori dell'Università di Cambridge ha pubblicato uno studio in cui spiega come hanno sviluppato un algoritmo, grazie all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale, per stabilire lo stadio della malattia in fase preclinica e poter così intervenire rapidamente.

Come funziona l'algoritmo per il soffio al cuore nei cani

L'uso dell'IA era stato originariamente concepito per applicarlo alla cardiologia umana ma poi i ricercatori hanno verificato che l'algoritmo poteva rilevare e classificare automaticamente i soffi cardiaci nei cani attraverso le registrazioni audio degli stetoscopi digitali.

Gli esperti hanno prima lavorato raccogliendo in un database i suoni cardiaci di circa 1000 pazienti umani e hanno poi sviluppato un algoritmo di apprendimento automatico capace di rilevarli come se lo facesse un cardiologo. L'ultimo step, poi, è stato quello di adattarlo in modo che potesse essere utilizzato con i suoni cardiaci dei cani.

I promettenti risultati dei primi test sui cani

Sono stati poi raccolti dati su quasi 800 cani sottoposti a esami cardiaci di routine presso quattro centri veterinari specializzati nel Regno Unito. A tutti i soggetti è stato fatto un esame fisico completo e  l'ecocardiogramma per classificare eventuali soffi e identificare le malattie cardiache. I suoni provenienti dal cuore sono stati registrati utilizzando uno stetoscopio elettronico: si tratta del più grande set di dati sui suoni cardiaci dei cani mai creato.

Nei test l'algoritmo ha rilevato i soffi cardiaci con una sensibilità del 90%: un'accuratezza simile a quella dei cardiologi esperti.

«Le malattie cardiache negli esseri umani sono un enorme problema di salute, ma nei cani sono un problema ancora più grande – ha dichiarato uno dei coautori, Andrew McDonald, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria di Cambridge – La maggior parte delle razze di cani più piccole avrà malattie cardiache quando invecchieranno, ma ovviamente i cani non possono comunicare nello stesso modo degli esseri umani, quindi spetta ai veterinari di medicina generale rilevare le malattie cardiache in prevenzione così che possano essere curate».

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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