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Il retroscena del video del lupo che prende il sole in Abruzzo, il fotografo: «Era più vicino di quanto pensassi»

Dietro al video del lupo che si stende al sole e scruta l'orizzonte c'è molto di più. È il racconto del complesso ecosistema fatto di prede e predatori, ma anche della passione che ogni anno muove centinaia verso l'Abruzzo. Lo racconta la guida e fotografo Pietro Santucci.

27 Novembre 2024
12:28
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«Cercavo i cervi, mi ero mimetizzato sulla collina quando è apparso lui: non mi aspettavo di trovarmi così vicino a questo mitico predatore». Così Pitero Santucci, guida naturalistica e abruzzese doc, racconta cosa c'è dietro al video del lupo che prende il sole in Abruzzo e scruta l'orizzonte.

Il video girato dalla guida: il lupo si stende al sole, poi guarda l'orizzonte

Il video mostra un lupo che prima si ferma qualche minuto sotto il sole di novembre, tranquillo fino a stendersi al calore dei raggi, per poi sobbalzare in piedi con lo sguardo fisso sull'orizzonte oltre la collina. Il vero motore dell'azione però è celato allo sguardo dell'utente.

Queste immagini sono state girate da Santucci nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, una delle aree naturali più belle e ricche di biodiversità del paese. Qui è possibile incontrare una grande varietà di fauna di selvatica, compresi grandi predatori come orsi e lupi. Non era per questi però che Santucci era uscito quel giorno, come racconta alla redazione.

«Sono una guida naturalistica e con gli anni mi sono appassionato alla fotografia faunistica fino a specializzarmi, e oggi esco per buona parte dell'anno per accompagnare i fotografi in cerca di animali. Anche il giorno dell'incontro con il lupo ero con un fotografo bolognese, eravamo nascosti sotto le reti mimetiche: aspettavamo i cervi. Invece è arrivato un lupo, si è sistemato vicino a noi e non ci ha neanche visti».

Mimetizzato sulla collina, Santucci aveva una posizione privilegiata per vedere tutto quello che succedeva, a distanza, tra il predatore e le sue prede: «Il lupo si muoveva in relazione al movimento dei cervi dietro la collina – spiega Santucci – e quando sono usciti li ha rincorsi. Ha tentato una sortita rincorrendo i cervi, ma per un lupo da solo è difficile cacciarli». Un lupo un po' troppo temerario o una tattica di gruppo come spesso avviene tra questi animali.

«Faccio questo lavoro da tanto tempo ma mi emoziono ancora ogni volta. Quando vedo lupi, orsi, cervi e tutti gli altri animali della mia terra continuo a provare emozioni molto forti. È una passione che vive dentro di me da sempre. Per fortuna ho potuto coltivarla perché sono nato in un paradiso come il Parco d'Abruzzo».

L'Abruzzo: il regno della fauna selvatica

La dinamica tra il lupo e i cervi a cui ha assistito il fotografo racconta ancora una volta la bellezza del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise che con i suoi 101 anni di storia è tra i parchi nazionali più antichi d'Italia. La ricchezza di questa regione però non è frutto del caso: «Negli ultimi anni la fauna è cambiata notevolmente, la protezione che il parco ha garantito all'ambiente è stata tanto efficace da portare a un aumento della fauna, ed è una notizia bella per tutti».

Di ecoturismo vivono molti dei piccoli Comuni che costellano le tante aree naturali della regione, compreso "il borgo dei cervi" Civitella Alfedena, che conta appena 292 residenti, tra i quali c'è anche Santucci. Proprio l'alta densità di ungulati però questa estate ha indotto l'amministrazione regionale ad approvare una delibera volta a consentire la caccia al cervo. Secondo la tabella allegata alla delibera, ogni cacciatore avrebbe dovuto versare un premio secondo un tariffario ben preciso, definito sulla base del tipo di cervo e della residenza del cacciatore assegnatario. Prezzi più economici per i cuccioli con meno di 12 mesi che se abbattuti da cacciatori residenti in Abruzzo costano solo 50 euro, mentre la cifra sale a 200 per coloro che vengono da fuori regione.

Il provvedimento è stato sospeso dal Consiglio di Stato, ma ha lasciato l'amaro in bocca a chi come Santucci vive di natura: «È un metodo inaccettabile. È inaccettabile che si possano uccidere i cuccioli di cervi, le femmine, i maschi dai grandi palchi e pagare per farlo. Si tratta di caccia sportiva, e distruggerebbe l'immagine della regione. Oggi l'Abruzzo è la regione verde d'Europa e il 35% della sua superficie è protetta. Simili provvedimenti distruggono tutto quello che si è costruito grazie alla sensibilità degli ambientalisti e dei politici in tutti questi anni. È inaccettabile».

Dietro al video di un lupo che scruta l'orizzonte sotto al sole c'è molto di più di quello che si vede: il complesso ecosistema del mondo naturale e di quello umano che si incontrano.

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