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Il ragno che “spara” la ragnatela come una fionda per catturare al volo le zanzare

Il ragno Theridiosoma gemmosum cattura le zanzare al volo catapultandosi insieme alla propria ragnatela a velocità fulminea. Ci riesce grazie alla capacità di percepire il ronzio degli insetti in arrivo, anche se non ha le orecchie.

28 Dicembre 2024
14:00
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Immagine da Han & Blackledge, 2024

Perché limitarsi ad aspettare passivamente che un insetto finisca nella propria ragnatela quando puoi "sparala" per catturarlo in volo? Questo è quello che deve aver pensato il ragno Theridiosoma gemmosum, che ha sviluppato una tecnica di caccia unica e che sembra uscita da un film d'azione. Questo piccolo aracnide, che abita spesso le zone umide dell'emisfero settentrionale, è in grado di "sparare" la propria ragnatela come una fionda per catturare le zanzare, anticipandone il movimento grazie alla capacità di percepire il suono prodotto dalle ali degli insetti. Anche se, come tutti i ragni, non ha le orecchie.

La ragnatela: un'arma passiva che diventa attiva

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La ragnatela conica di Theridiosoma gemmosum. Immagine da Han & Blackledge, 2024

Il funzionamento di questa tecnica è tanto affascinante e complessa, quanto efficace: il ragno costruisce una ragnatela a forma di cono e si posiziona all'apice, mantenendola ben tesa grazie ai fili di seta che trattiene con le sue otto zampe. Non appena una zanzara si avvicina, il piccolo e ingegnoso predatore rilascia la tensione, lanciando la ragnatela come una molla a velocità incredibile e intrappolando la preda, di solito una zanzara, in un tempo record: 38 millisecondi. Il tutto, mentre rimane saldamente aggrappato alla sua creazione.

Ma come fa il ragno a sapere quando scagliare la sua rete? Secondo un nuovo studio pubblicato recentemente sul Journal of Experimental Biology, la risposta risiede nella straordinaria capacità di T. gemmosum di percepire il caratteristico (e fastidiosissimo) ronzio delle ali delle zanzare. C'è però un altro elemento che rende ancora più straordinaria questa tecnica di caccia unica: i ragni non hanno le orecchie. Come fa, quindi, a "sentire" il ronzio delle zanzare?

Come fa T. gemmosum a sentire i suoni senza orecchie

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Theridiosoma gemmosum. Immagine da Wikimedia Commons

Pur essendo privo di orecchie o della capacità di percepire i suoni per come siamo abituati noi mammiferi, il ragno T. gemmosum riesce comunque a "sentire" grazie a dei piccoli "peli" sensoriali presenti sulle sue zampe, in grado di captare le vibrazioni sonore nell'aria. Anche la stessa ragnatela, potrebbe aiutarli a percepire le vibrazioni. In realtà, gli scienziati hanno scoperto questa abilità quasi per caso: durante alcuni esperimenti in laboratorio, sono riusciti a innescare un attacco da parte dell'aracnide semplicemente schioccando le dita o usando un diapason.

Questa capacità è stata poi testata e confermata con degli esperimenti controllati: i ricercatori hanno avvicinato alcune zanzare alle ragnatele tenendole con una pinzetta, lasciando però le loro le ali libere di battere e produrre il ronzio. Grazie a poi alle riprese video rallentate e molto ravvicinate, è emerso che il ragno lanciava partire la propria rete catapultandosi verso la zanzara, prima ancora che l'insetto toccasse la ragnatela, intercettando il suo movimento in volo con un tempismo straordinario.

Velocità e precisione letale

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L’accelerazione e la velocità della ragnatela "sparata". Grafico da Han & Blackledge, 2024

Quando scatta, la ragnatela può accelerare fino a 50 volte la forza di gravità (50 g) e raggiungere velocità di quasi 1 metro al secondo. Una rapidità tanto micidiale, quanto raffinata. I risultati degli esperimenti hanno infatti anche dimostrato che il ragno è più reattivo quando la zanzara si avvicina frontalmente (con un tasso di impatto del 76%), mentre invece tende a ignorare i movimenti provenienti dalle sue spalle, dove la ragnatela non può essere lanciata con efficacia.

Ma nonostante le sue abilità straordinarie e l'ampia distribuzione in buona parte dell'emisfero boreale, Italia inclusa, T. gemmosum rimane un aracnide estremamente difficile da trovare. «Sono davvero piccoli e ben camuffati, ci vuole del tempo per sviluppare l'occhio adatto a individuarli, ha spiegato Sarah Han, coautrice dello studio insieme a Todd A. Blackledge e ricercatrice all'Università di Akron. Per le sue ricerche, Han e Blackledge hanno passato ore a scrutare le fessure lungo i fiumi dell'Ohio, dove questi ragni costruiscono le loro ragnatele coniche.

I ragni non smettono mai di stupire

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Theridiosoma gemmosum. Immagine da Wikimedia Commons

Il ragno T. gemmosum rappresenta l'ennesimo esempio straordinario di come l'evoluzione possa portare a soluzioni incredibilmente sofisticate in questo gruppo di letali piccoli predatori. La combinazione di sensibilità estrema ai suoni e meccanica della rete lanciata a fionda, fanno di questo ragno un vero ingegnere naturale. Ci sono ragni che possono andare sott'acqua, altri che costruiscono botole trappola nel terreno, altri ancora che usano le ragnatele come bolas e persino quelli che costruiscono mongolfiere di seta per volare.

Ce n'è davvero per tutti i gusti quando si parla di aracnidi, incluso il ragno che "spara" la ragnatela come se fosse una fionda per catturare al volo le zanzare. La prossima volta che sentirete il fastidioso ronzio di una zanzara svegliarvi nel cuore della notte, forse penserete a quanto sarebbe utile e comodo avere un Theridiosoma gemmosum al vostro fianco. Un alleato silenzioso e preciso che, con un colpo fulmineo, risolverebbe il problema in un batter d'occhio.

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