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I gatti sono carnivori stretti, ciò significa che la loro alimentazione dipende esclusivamente da nutrienti di origine animale. A differenza degli onnivori, come l'essere uomano, e dei carnivori opportunisti come il cane, l'organismo dei gatti non è in grado di ricavare le sostanze nutritive di cui ha bisogno dagli alimenti vegetali. Il loro apparato digerente infatti è adattato a processare carne, e il loro metabolismo richiede specifici aminoacidi, vitamine e grassi che si trovano solo nei tessuti animali. Cercare di modificare la loro dieta eliminando completamente la carne non solo è innaturale, ma anche pericoloso per la loro salute.
L’elemento fondamentale per l'alimentazione del gatto è la taurina, un aminoacido essenziale che si trova solo nelle proteine animali. I gatti non riescono a sintetizzarla in quantità sufficienti, quindi devono assumerla attraverso il cibo. Una carenza di taurina può causare danni irreversibili, tra cui cecità, insufficienza cardiaca e disturbi neurologici. Un altro nutriente cruciale è la vitamina A nella sua forma attiva, presente solo nei prodotti animali, così come l'acido arachidonico, un grasso essenziale che i gatti non possono sintetizzare da soli.
L’assenza di carne nella dieta di un gatto porta inevitabilmente a carenze nutrizionali gravi, anche se si cerca di integrare la sua alimentazione con supplementi artificiali.
Cosa succede se il gatto non mangia affatto la carne?

Un gatto che non assume carne va incontro a una serie di problemi di salute progressivi, questo perché le sostanze nutritive contenute nei vegetali non sono sufficienti per coprire i fabbisogni biologici di un carnivoro stretto. Inoltre, il loro sistema digestivo non è strutturato per elaborare grandi quantità di carboidrati, che invece abbondano negli alimenti a base vegetale.
Nel breve termine, può manifestare debolezza, perdita di peso e disturbi digestivi, poiché il suo corpo non riceve le proteine necessarie. Con il passare del tempo, la mancanza di taurina può causare danni irreversibili: l'atrofia della retina porta alla cecità, mentre il cuore può sviluppare una grave patologia chiamata cardiomiopatia dilatativa.
Senza la giusta quantità di grassi animali e aminoacidi specifici, il metabolismo del gatto si destabilizza, portando a problemi epatici e insufficienza renale. Inoltre, una dieta inadeguata influisce sul sistema immunitario, rendendo il gatto più vulnerabile alle infezioni e alle malattie croniche.
Forzare un gatto a seguire una dieta vegana significa quindi metterlo a rischio di malattie debilitanti e ridurne drasticamente l'aspettativa di vita.
Qual è la dieta migliore per il gatto?

La dieta ideale per un gatto è quella che rispecchia la sua natura carnivora. Gli alimenti più adatti sono quindi a base di carne e pesce, con un equilibrio tra proteine, grassi e micronutrienti essenziali. Il cibo umido di alta qualità è spesso una scelta ottimale, poiché oltre a fornire i giusti nutrienti aiuta a mantenere una buona idratazione, riducendo il rischio di problemi renali.
Alcune persone scelgono di nutrire il proprio gatto con una dieta BARF (Biologically Appropriate Raw Food), basata su carne cruda, organi e ossa polpose, cercando di replicare la dieta naturale di un felino selvatico. Tuttavia, questo tipo di alimentazione richiede grande attenzione per non cadere vittime dei falsi miti più diffusi sull'alimentazione del gatto.
Anche le crocchette possono essere una buona opzione, purché siano di qualità elevata e a base di ingredienti animali. È importante evitare cibi con troppe farine vegetali, cereali o additivi non adatti a carnivori stretti come i gatti.