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30 Gennaio 2025
19:18

Il dramma di Claudia: “La mia cagnolina morta dopo ore di agonia: nessun pronto soccorso veterinario pubblico nella nostra zona”

Claudia Cavallo ha perso la sua cagnolina Mulan per una peritonite post-operatoria. Mulan ha iniziato a sentirsi male durante la notte ma Claudia non ha trovato nessun pronto soccorso veterinario pubblico disponibile in provincia di Napoli. Nonostante i tentativi di salvarla, la cagnolina è morta la mattina seguente.

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La notte tra il 24 e il 25 gennaio si è consumato il dramma di Claudia Cavallo: nonostante la corsa disperata in cerca di aiuto non è riuscita a salvare la sua Mulan: "Ho assistito alla sua agonia senza poter fare niente, senza sapere a chi rivolgermi perché in provincia di Napoli non esiste un pronto soccorso veterinario pubblico. La mattina era già troppo tardi".

Perché nessuno è riuscito a salvate la cagnolina Mulan

La cagnolina una settimana prima era stata operata per un osteosarcoma, un tumore osseo molto aggressivo che colpisce soprattutto i cani di grossa taglia come lei, un mix Rottweiler. Claudia ha quindi contattato subito la clinica privata dove Mulan era stata operata e dove ha i suoi medici di riferimento, ma essendo una struttura privata non ha un pronto soccorso aperto giorno e notte. Claudia ha quindi messo mano alla sua agenda e con un occhio a Google Maps ha cercato delle alternative.

Il problema è che in provincia di Napoli non ha trovato nessuna struttura veterinaria pubblica aperta nelle vicinanze, e il viaggio sarebbe stato troppo lungo per le condizioni in cui era Mulan. "La sanità deve essere sempre accessibile, anche per gli animali. È obbligatorio salvare un cane, che sia randagio oppure di famiglia, non può essere un lusso, o peggio un terno al lotto".

Ad uccidere Mulan, però, come racconta Claudia, non è stato il tumore: "È morta a causa della peritonite un'infezione conseguente all'operazione che aveva appena subito. Anche se la peritonite è una delle patologie collegate all'intervento che aveva appena subito, nessuno se n'è accorto".

Dopo diversi tentativi, alla fine Claudia si è rivolta a un'altra clinica privata dell'hinterland, dove però i veterinari non hanno capito cosa avesse Mulan: "Hanno fatto le analisi, una flebo di liquidi, una radiografia, un'ecografia. Mi dissero che non c'era niente di preoccupante, che il liquido all'interno dell'addome non era tanto da ucciderla, e che quindi dovevo stare tranquilla".

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Mulan

Mulan è stata dimessa alle 4 del mattino, ma Claudia non era convinta, e alle 9 l'ha portata in un'altra struttura, quella dove era stata operata. Qui i medici hanno subito identificato la causa del problema: peritonite, ma era ormai troppo tardi, e alle ore 11 del 25 mattina la cagnolina è morta.

"Se ci fosse stato un pronto soccorso veterinario pubblico quella notte non avrebbe sofferto così. Sapevo che a causa del tumore non aveva molto tempo, ma non doveva soffrire così. Non è accettabile per nessun essere vivente".

Il pronto soccorso veterinario in Campania

In tutta la Campania esiste un solo pronto soccorso veterinario gestito dal Criuv (Centro di Riferimento regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria), ma si occupa solo di animali randagi. Chiamando un numero verde è possibile attivare gli operatori del pronto soccorso dell'Asl Napoli 1 Centro che intervengono 24 ore su 24.

Loro però non avrebbero potuto fare nulla per Mulan che invece era un cane di famiglia. In questi casi l'unica speranza è quella di avere il tempo di recarsi all'Ospedale veterinario didattico dell'Università Federico II, in centro a Napoli, dove è sempre attivo il servizio di pronto soccorso per gli animali d'affezione.

Tutti gli altri devono sperare di trovare una delle pochissime cliniche private che offre un servizio di pronto soccorso notturno, e che i livelli di assistenza siano adeguati, lamenta Claudia che è anche una volontaria per i diritti degli animali: "Non è la prima volta che trovo la porta sbarrata in una situazione di emergenza – ammette Claudia – È praticamente un terno al lotto trovare un veterinario in un momento di emergenza, anche perché spesso le strutture aperte relegano al servizio notturno personale giovane e inesperto. Si tratta di problemi stranoti ma per i quali nessuno fa niente".

C'è poi la questione economica: "Per gli esami di quella notte ho pagato più di 100 euro. Li potevo spendere e l'ho fatto, ma chi non se lo può permettere è costretto a guardare il proprio cane soffrire senza fare nulla".

Le stesse Claudia e Mulan si erano già trovate in una situazione analoga: "L'avevo appena presa e doveva partorire, ma i cuccioli erano prematuri e anche in quell'occasione non ci fu niente da fare un po' perché mancavano le strutture, un po' perché nessun medico riuscì ad aiutarla".

Dopo l'aborto però si è creato fra le due un legame indissolubile: "Avrei dovuto cercarle una famiglia, ma decisi di tenerla con me".

La storia di Mulan e l'incontro con Claudia

Mulan prima di incontrare Claudia viveva a Casal di Principe, in provincia di Caserata, all'interno di un terreno dove veniva usata come cane da guardia. "Aveva 8 anni. Mi arrivò la segnalazione di un cane abbandonato in un terreno, tenuto malissimo, e andai a prenderla. Poi scoprii che chi la teneva rinchiusa aveva entrava e usciva di galera, e non si curava di lei".

"Con me ha avuto una vita felice – ricorda – Quando la salvai era allo stremo, aveva dei profondi segni sul muso, ma lei con me era veramente rinata. Se fosse qui con me vorrei che sapesse che era il mio angelo, e che l'amerò sempre oltre il tempo e la distanza".

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