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11 Aprile 2025
13:58

Il DNA delle grandi scimmie non ha più segreti e aiuterà a capire meglio noi stessi

Un team composto da ben 160 scienziati ha finalmente mappato il DNA delle grandi scimmie antropomorfe: scimpanzé, bonobo, gorilla, oranghi e gibbone, le specie più vicine a noi. Un passo importante per capire ancora meglio chi siamo e da dove veniamo.

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Un team composto da 160 ricercatori ha mappato il DNA di scimpanzé, bonobo, gorilla, oranghi e gibboni’, i nostri parenti più prossimi

Siamo finalmente riusciti a mappare come mai prima d'ora il DNA delle grandi scimmie antropomorfe: scimpanzé, bonobo, gorilla, oranghi e siamango (una particolare specie di gibbone), le specie più vicine a noi umani. Da oggi, i loro genomi sono stati letti da cima a fondo, senza errori o interruzioni. Un traguardo notevole da un punto di vista scientifico, ma anche un passo importante per capire ancora meglio chi siamo e da dove veniamo.

I risultati di questo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, sono il frutto frutto di un gigantesco lavoro di squadra: 160 ricercatori da tutto il mondo, inclusi alcuni italiani dell'Università di Bari, che hanno collaborato sotto il coordinamento di Dong-Ahn Yoo della University of Washington di Seattle. Tra i protagonisti dello studio c'è anche Mario Ventura, genetista barese, che con i suoi colleghi ha dato un contributo decisivo.

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I risultati aiuteranno a studiare malattie genetiche, funzionamento del sistema immunitario e come si è evoluto il nostro cervello

«Questa mappa completa ci consente di esplorare zone del genoma finora inaccessibili, fondamentali per lo sviluppo del cervello, per le risposte immunitarie e per i processi regolatori del nostro organismo», ha spiegato Ventura. Non parliamo solo di nuove scoperte, ma di strumenti che potranno essere usati per decenni nello studio delle malattie genetiche, del funzionamento del sistema immunitario e di come si è evoluto il nostro cervello.

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Grazie a queste nuove mappe, sono state individuate oltre 3.000 regioni del DNA che si sono evolute rapidamente lungo la nostra linea evolutiva

E non è tutto: grazie a queste nuove mappe, sono state individuate oltre 3.000 regioni del DNA che si sono evolute rapidamente lungo la nostra linea evolutiva. Molte di queste sono associate a funzioni complesse come il linguaggio e le vocalizzazioni, tratti che ci distinguono dalle altre specie. La scoperta aiuta anche a chiarire meglio nostra storia evolutiva: è ora possibile dire con maggiore precisione quando esseri umani e scimpanzé hanno preso strade separate, ovvero tra 5,5 e 6,3 milioni di anni fa. Un tempo che, per l'evoluzione, è quasi ieri.

Il DNA delle grandi scimmie antropomorfe, dunque, diventa una chiave preziosa per leggere dentro di noi e ripercorrere meglio la nostra storia. È come se, illuminando quei tratti genetici oscuri dei nostri "cugini" più prossimi a noi, riuscissimo a vedere meglio anche la nostra stessa immagine riflessa. E in un periodo storico in cui abbiamo più bisogno che mai di riscoprire il nostro posto tra gli altri animali, questa ricerca potrebbe aiutarci a ritrovare quel legame con la natura che forse abbiamo un po' dimenticato.

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