Molti animali che vivono e si muovono in gruppo mostrano una straordinaria capacità di coordinazione e movimento collettivo, quasi come se fossero un unico grande organismo. Lo fanno gli storni che in inverno danzano nei nostri cieli o i grandi erbivori che scappano da un predatore tra le pianure africane. Verrebbe da pensare che un tale livello di organizzazione dipenda da un unico leader, un "capo branco" che decide dove andare guidando tutti gli altri, ma molto spesso non è così.
Un nuovo studio, recentemente pubblicato su Communications Biology, ha infatti esaminato il comportamento delle mandrie studiando le risposte di un gregge di pecore inseguito da un cane da pastore, scoprendo che è "l'intelligenza collettiva" a influenzare le decisioni del gruppo, un fenomeno che a sua volta condiziona anche il comportamento dei singoli individui in modo dinamico, che si adattano e rispondono in modo coesa grazie alle interazioni sociali all'interno del gregge.
Il concetto di "intelligenza collettiva"
Il concetto di intelligenza collettiva si riferisce alla capacità di un gruppo di risolvere problemi o prendere decisioni migliori rispetto a come farebbe un singolo individuo del gruppo stesso. In natura, molti animali, come uccelli, pesci o mammiferi, si organizzano in gruppi per affrontare situazioni complesse, come la ricerca di cibo o la protezione dai predatori. Questi gruppi, pur non avendo un leader definito, riescono a coordinarsi in modo sorprendentemente efficiente. Lo studio in questione esplora proprio come i membri di un gregge, in questo caso le pecore, vengono influenzati dalle dinamiche del gruppo, anche in assenza di un vero e proprio capo branco.
Gli autori hanno infatti registrato e analizzato nel dettaglio il comportamento e le interazioni di 14 pecore inseguite da un Border Collie, utilizzando dei dispositivi di tracciamento ad alta tecnologia installati sugli animali. In questo modo, hanno raccolto dati estremamente precisi sui movimenti delle pecore, del cane e delle interazioni tra gli individui del gregge e il "predatore". Utilizzando poi sofisticati modelli matematici per simularne il comportamento, hanno osservato come ogni individui decide cosa fare in risposta alla posizione e al movimento del resto gruppo. I risultati mostrano che anche un individuo che, isolato, dovrebbe essere più incline a decidere da sé e in maniera più impulsiva, cambia idea seguendo il gregge.
Come le pecore rispondono all'attacco un predatore
Un po' come accade negli storni, anche le pecore reagiscono quindi adattando il loro comportamento a quello della maggior parte delle altre. Anche noi umani facciamo lo stesso e non caso questo fenomeno è chiamato "effetto gregge". Soprattutto in situazioni di confusione, i gruppi umani si comportano esattamente come le pecore, seguendo le persone davanti a loro in modo coerente e senza che ci sia nessun tipo coordinamento. In particolare, lo studio evidenzia proprio come un membro del gruppo modifichi la propria velocità di movimento, la direzione e altre scelte in base alle azioni delle altre pecore, favorendo così una risposta collettiva più adattativa.
Per esempio, se un gruppo si sposta rapidamente o cambia direzione, anche gli individui più riluttanti o meno sicuri tendono a seguire il flusso, contribuendo a una coesione di gruppo che aumenta le probabilità di successo di tutti, in questo caso legate alla fuga da un predatore. Un altro elemento emerso dallo studio è che, anche se il cane insegue il gregge prendendolo alle spalle, le informazioni sulla direzione da seguire nel breve tempo si propagano comunque dalla parte anteriore del gruppo verso la parte posteriore, coinvolgendo gli individui come un'onda partendo da chi sta davanti. Ciò può essere spiegato non dalla presenza di un leader, ma dal maggiore campo libero che hanno le pecore in testa o ai lati del gruppo.
Un gregge è molto più che una somma di pecore
Uno degli aspetti più interessanti di questo studio riguarda la possibilità di estendere questi risultati ai comportamenti di altri animali gregari e, perché no, a quelli umani. Sebbene il contesto sia infinitamente diverso ed estremamente più complesso, le dinamiche sociali e il modo in cui le persone reagiscono alle azioni collettive potrebbero spiegare o aiutare a capire meglio fenomeni di "comportamento di massa" anche nelle società umane, come le decisioni di mercato, le mode o le azioni di gruppo. L'effetto gregge potrebbe infatti andare ben oltre i movimenti di gruppo.
La capacità di adattarsi rapidamente alle dinamiche sociali di un gruppo numeroso di individui, potrebbe infatti essere alla base delle capacità di resistenza e resilienza delle mandrie e di altri gruppi animali di fronte a diverse situazioni di stress o cambiamenti ambientali. In sostanza, l'intelligenza collettiva non è solo una questione di coordinazione, ma anche di adattamento dinamico ai cambiamenti. Sfruttando gli stimoli e l'interazioni sociali, un gruppo agisce come se avesse una "mente collettiva" in grado di performare meglio della semplice somma di tutti i suoi elementi. Che è poi la teoria alla base dei comportamenti emergenti dei sistemi complessi, come lo sono gli ecosistemi, i mercati finanziari e un gregge di pecore.
Lo studio mette quindi in luce l'importanza di considerare il comportamento collettivo come un sistema complesso e dinamico, in cui le interazioni sociali tra gli individui giocano un ruolo cruciale nel determinare le decisioni finali di un gruppo. Questo tipo di studi non solo amplia la nostra comprensione dei comportamenti degli animali sociali, ma può anche avere applicazioni in vari settori, dall'ecologia alla psicologia sociale, fino all'intelligenza artificiale. Anche in assenza di un leader, i gruppi possono prendere decisioni ottimali grazie alla capacità di adattamento reciproco, trasformando l'intelligenza collettiva in un potente strumento di sopravvivenza e successo.