Sono ovunque in Brasile, come tanti altri cani liberi che ancora girano nei paesi del Sud del mondo. Da Rio a Bahia, sono soprannominati "caramelo" per via del loro manto dal colore tipicamente marrone chiaro. Ma cosa hanno di speciale quelli che per tanti sono "solo dei randagi"? Che sono entrati nel cuore delle persone tanto da diventare protagonisti di meme sui social e, ora, anche di un documentario su Netflix a loro dedicato e una proposta di legge perché diventino simbolo della cultura del paese.
E ciò accade per la loro spiccata socialità che, in fondo, non è diversa da tanti cani che vivono senza umani di riferimento nel mondo – circa l'80% dell'intera popolazione canina sul Pianeta – ma che in Brasile ha fatto breccia nel cuore di tanti, facendoli diventare un simbolo dell'anima carioca anche sui carri del carnevale.
Chi sono i vira-lata caramelo: i randagi simbolo del Brasile
I cani liberi brasiliani sono chiamati nel Paese con un nome più lungo, in realtà: "vira-lata caramelo", che può essere tradotto in italiano come "rovesciatori di bidoni della spazzatura color caramello".
Il loro habitat infatti è quello tipico dei cani in quanto tali, senza pensare ai soggetti che abitano nelle nostre case così come siamo abituati in Occidente a vederli: girano per le strade del territorio dove vive la vera e unica nicchia ecologica del canis familiaris, ovvero l'essere umano che produce tanta spazzatura piena di inestimabili risorse per questa specie che si è evoluta insieme a noi e che a buon diritto ancora vive in libertà insieme all'uomo.
I caramelo sono dunque i randagi del paese carioca: cani dall'animo colorato come l'anima stessa del paese a cui appartengono e che nella cultura locale sono diventati il simbolo di una Nazione, tanto da far nascere anche delle petizioni in cui centinaia di migliaia persone hanno chiesto che possano sostituire l'ara, animale appunto simbolo del Brasile, sulle banconote da 1o reais.
Turisti e locali ne apprezzano la simpatia e la costante presenza ma ciò che è importante sottolineare è che quello che sta emergendo è finalmente una narrazione diversa della condizione dei randagi che, mediamente, vengono percepiti o come animali abbandonati a se stessi o come fonte di pericoli per la salute umana.
Il senso di questa visione del cane libero, infatti, prende le mosse da un'idea che vuole rimettere in luce la stessa cultura brasiliana, tanto da voler rappresentare l'originalità di una Nazione che è frutto di un mix di "incroci umani" come gli stessi "bastardi" di cui ora si vuole mettere in evidenza la capacità di resilienza e le doti di empatia e socialità a prescindere, appunto, dalla vita in strada. L'immagine che ne esce fuori è di cani resistenti e allegri, così come i brasiliani si sentono e vogliono essere visti dal mondo intero e che corrisponde alle tante popolazioni canine che abitano il mondo e che vengono invece sempre descritte come animali o da debellare o da salvare.
David Biller, giornalista brasiliano dell'AP, ha dedicato ai cani liberi brasiliani un servizio interessante in cui chiarisce molto bene proprio questo aspetto del legame tra i randagi e i brasiliani: «Molti citano la gentilezza come il fascino segreto dei caramelo, ma più spesso affermano che sono degli astuti sopravvissuti», scrive il reporter che ricorda anche un evento in particolare legato al mondo del calcio che consente di capire la filosofia carioca e quanto l'orgoglio nazionale possa essere veicolato attraverso l'immagine dei "bastardi" locali. «Lo scrittore Nelson Rodrigues coniò il termine, ormai famigerato, "complesso del meticcio" – sottolinea il giornalista – dopo l'umiliante sconfitta della nazionale di calcio nella Coppa del Mondo del 1950, con l'obiettivo di incapsulare ciò che percepiva come il senso di inferiorità del Brasile rispetto alle altre nazioni. Oggi, molti vedono le diverse radici del Brasile ( immigrati , schiavi africani e indigeni ) come una fonte di orgoglio». E così viene visto il cane libero dal manto marrone chiaro, come spiega una insegnante di Rio de Janeiro nel pezzo dell'AP: «Il caramelo ha una storia di sopravvivenza ed emarginazione. Gli diamo valore nello stesso modo in cui diamo valore al nostro Paese: così com'è».
Caramelo: un film su Netflix dedicato ai randagi del Brasile
Il protagonista è un cane di strada brasiliano che entra a far parte della vita di uno chef, Pedro, che sta per realizzare il sogno di gestire un ristorante quando una diagnosi inaspettata gli sconvolge la vita. «Con l'aiuto di un amichevole meticcio color caramello – è scritto nella descrizione di Netflix – Pedro intraprende un emozionante viaggio di riscoperta, trovando significato e ispirazione nel presente».
E' questa la trama di "Caramelo", un film prodotto da Migdal Filmes nella sua prima partnership con Netflix, con la regia e l'idea originale di Diego Freitas e con un budget di 164 milioni di dollari. Il film è stato girato a San Paolo e ha come protagonista umano l'attore Rafael Vitti (molto noto in Patria, 23 milioni di follower solo su Instagram) e il cane Amendoim. «Il film è una grande scommessa per Netflix, una superproduzione – ha detto l'ufficio stampa di Netflix Brasil all'Associated Press – È il primo film brasiliano con un cane come protagonista, e non poteva essere altro che il caramelo, un'icona nazionale».
La canzone e i meme, così i caramelo hanno conquistato il Web
"La truppa caramelo comanda il Brasile": è il titolo della canzone che si sente nel video in alto a questo articolo e che ha dato il via a una serie di meme che da anni vengono pubblicati sui social in Brasile. L'esposizione dei cani di strada brasiliani in questo modo ha permesso di far cambiare la percezione sia a livello locale che da parte dei turisti dei meticci di strada che, del resto, sono decisamente amichevoli e raramente hanno causato problemi.
Il testo della canzone, del resto, gioca tutto su un'associazione cane-uomo che però in questo caso funge da catalizzatore di attenzione sul primo e non sul secondo che anzi ne apprezza le caratteristiche tanto da "usarlo" come esempio di libertà e spirito di adattamento. Come è accaduto già per altri simboli del mondo animale, nel caramelo i brasiliani si rivedono nel suo essere poco convenzionale e non per questo cattivo, attribuendo correttamente una soggettività a questi animali che mantegono la propria identità e personalità.
Il cucciolo caramello mi corre dietro
Vuole le mie pantofole, la mia maglietta e il mio budino
Già dichiarata guerra alla terra e a me
Solo perché non gli ho accarezzato la pancia e la codaIl cagnolino caramello mi sta correndo dietro
Vuole il biglietto per Barbie e il mio fondotinta We PinkOvunque vada
Ne compaiono altri mille
Sono le truppe dei caramello che dominano il Brasile
Ho provato ad arrestarlo per niente ed è scappato
Sono le truppe caramello che dominano il BrasileQualcuno ha preso la mia torta di compleanno e nessuno l'ha visto
Sono le truppe caramello che dominano il BrasileNon si può scappare, questo animale si è evoluto
Sono le truppe del caramello che dominano il BrasileAttiva la modalità turbo assomigliando a Max Steel
Sono le truppe caramello che dominano il Brasile…
Ovunque vada
Ne compaiono altri mille
Sono le truppe caramello che dominano il Brasile
La cantante Taty Girl, seguitissima in Patria, ha contribuito a mostrare proprio il lato sociale di questi cani con un video da milioni di visualizzazioni in cui se ne vede uno in prima fila assistere ad un suo concerto, con tanto di bacio finale rivolto al "cachorro" della performer alla fine del brano.