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"E' stato un piacere, ti voglio bene…", dice a un cane Lewis Ferguson prima di lasciare il canile in cui c ha condiviso un'esperienza straordinaria: vivere delle ore insieme agli ospiti della struttura facendoli uscire dai box nei quali sono confinati in attesa di trovare la giusta adozione.
Il calciatore del Bologna, insieme ai suoi compagni di squadra Beukema, Ndoye, Castro, Fabbian e Erlic, ha visitato i canili di Marzabotto e Calderara per sostenere cani e persone che si danno da fare per garantire agli animali una vita dignitosa anche se senza famiglia, diventando così testimonial di un messaggio importante che la società ha voluto fare suo anche attraverso la realizzazione del video in alto che è stato diffuso a Natale.
Ora, però, il Bologna calcio fa qualcosa in più: domenica, in occasione del match con la Lazio, al Dall’Ara si svolgerà un'iniziativa solidale a favore dei cani in maniera ancora più concreta. Volontari, operatori e educatori cinofili che operano nelle strutture di Marzabotto e Calderara saranno presenti con postazioni dedicate nei vari settori dello stadio. I tifosi avranno così l’opportunità di conoscere più da vicino coloro che si occupano del benessere psicofisico dei cani e di contribuire anche attraverso una raccolta fondi.

I giocatori del Bologna insieme ai cani: il bellissimo gesto al canile
I giocatori diretti da Vincenzo Italiano ci hanno messo il tempo e la faccia per far sì che le storie dei cani e di coloro che si dedicano a loro arrivino dritte al cuore dei tifosi ma soprattutto per condividere un messaggio importante, ovvero che adottare un cane dal canile è la scelta migliore per iniziare la vita con un compagno a quattro zampe e che rivolgersi a strutture dove il personale è attento a creare il miglior "match" tra animale e famiglia garantisce un percorso di adozione che può trasformarsi in una delle esperienze più belle della vita.
I giocatori del Bologna, poi, avendo speso loro stessi del tempo insieme a dei cani di canile, hanno potuto far emergere un elemento molto utile per chi pensa che in questi luoghi ci siano solo animali "che nessuno vuole più perché sono difficili": quanto sia scorretto questo luogo comune. Gli animali che sono stati rifiutati da altre persone, in linea di massima, sono stati condannati alla vita dentro un box solo perché non compresi o, tristemente e semplicemente, perché a un certo punto chi li aveva adottati si è stancato di loro "scoprendo" che non si trattava di pupazzi ma di individui che avevano bisogno di cura e rispetto.

"Forse la ragione è perché non sono stati educati dai loro proprietari", afferma a un certo punto Ndoye nel video, riflettendo su quale possa essere il motivo che ha portato i cani ad essere abbandonati e di fronte a animali che si sono aperti alla relazione con i giocatori in poche ore di incontro. Il giocatore del Bologna dice qualcosa che però ci può far fare un pensiero diverso invece, perché c'è l'altro lato della medaglia da non dimenticare mai: ad essere educati, infatti, dovrebbero essere prima coloro che decidono di prendere un cane.
