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I ragni che vivono in gruppo e che collaborano tra di loro sono molto rari. La maggior parte delle specie è infatti solitaria e proprio per questo quelle sociali vengono talvolta definite "hippie". Una specie in particolare, tuttavia, sembra però non amare proprio questo tipo di etichette, soprattutto quelle riguardanti le personalità dei singoli individui. Le colonie di Stegodyphus dumicola, una specie sociale diffusa in Africa, sono infatti molto meno prevedibili e rigide di quanto pensato in precedenza in fatto di personalità.
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Portsmouth, guidato da Lena Grinsted, ha recentemente pubblicato sulla rivista Animal Behaviour uno studio che mette seriamente in discussione il concetto stesso di "personalità" in questi aracnidi. Invece di mostrare comportamenti costanti nel tempo – come vorrebbe la definizione da manuale di etologia in fatto di personalità negli animali – i ragni si comportano in modo molto più sfumato e fluido, adattando le loro abitudini e la loro "personalità" in base alle circostanze.
Le personalità dei singoli ragni non sono immutabili nel tempo

Gli scienziati hanno seguito e studiato per quattro mesi 28 colonie di Stegodyphus dumicola, cercando di "etichettare" i ragni in base a tre tratti distinti del comportamento: il coraggio (o la timidezza) di fronte a una possibile minaccia, la velocità di fuga e la capacità di collaborare con gli altri quando si cattura una preda. Inizialmente, i vari ragni sembravano avere una "personalità" costante nel tempo. C'erano quelli più audaci, quelli più timidi e via dicendo, ma col tempo le differenze si facevano sempre più sfumate, quasi fino a sparire.
"Il comportamento di questi ragni fluttua talmente tanto che risulta fuorviante classificarli in base a tratti di personalità stabili", ha spiegato in un comunicato Lena Grinsted. "I metodi tradizionalmente utilizzati per valutare la personalità negli animali potrebbero non essere adatti per specie così dinamiche". Ed effettivamente, il ragno "hippie" africano non rientra propriamente nell'idea che più o meno tutti abbiamo di questi aracnidi, ovvero abilissimi predatori solitari.
Un ragno sociale che vive in comunità dove tutti si aiutano a vicenda

Questa specie vive in colonie che sembrano quasi ispirarsi a principi di uguaglianza e collaborazione, quanto di più distante ci sia dalle etichette che ci piace attribuire agli animali. Tutti i ragni della comunità partecipano attivamente alla caccia, collaborano per difendere e allevare i ragnetti e in alcuni casi possono persino sacrificare la propria vita per il bene della colonia. In passato, quindi, si pensava che ogni individuo avesse un ruolo ben definito e costante nel tempo, anche in base ai tratti della propria personalità.
I ragni più "coraggiosi" avevano il compito di cacciare, i più "prudenti" di prendersi cura dei piccoli e così via. Ma quanto pare, come in realtà capita sempre quando si tratta di "sistemi" così complessi, la realtà è decisamente molto diversa e parecchio più fluida. Invece di avere ruoli fissi e prestabiliti, la colonia e i suoi membri si adattando in modo elastico a seconda delle necessità del momento. Se occorre andare a caccia, viene "trovato" il coraggio. Se serve invece restare a guardia dei piccoli, ecco che a prevalere è la "prudenza".
I ragni "hippie" ci invitano a rivedere come studiamo gli animali

Il modo in cui si comportano i ragni "hippie" cambia decisamente le modalità attraverso le quali studiamo e interpretiamo l'evoluzione dei comportamenti sociali negli altri animali. Questi ragni non hanno "perso" la propria personalità, ma le loro caratteristiche individuali non sono così rigide come creduto in passato. Questo significa che, con tutta probabilità, anche le dinamiche sociali – spesso studiate proprio in base alle caratteristiche e ai ruoli individuali – sono più flessibili e adattabili in base alle circostanze.
Tutto questo significa una sola cosa: in futuro bisognerà progettare esperimenti e studi molto più lunghi e su misura in base alle specie per capire come si comportano davvero gli altri animali e quali inclinazioni e caratteristiche personali contraddistinguono i singoli individui. Le osservazioni aneddotiche e occasionali rischiano infatti di restituirci una realtà fuorviante e molto più statica e prevedibile di quella che è invece la realtà: mai giudicare ed etichettare gli altri in base alla prima impressione, inclusi gli invertebrati a otto zampe.