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16 Dicembre 2024
11:09

I primi risultati della dissezione della balena più rara del mondo trovata in Nuova Zelanda

Le operazioni di dissezione del mesoplodonte di Travers trovato spiaggiato lo scorso luglio in Nuova Zelanda dimostrano che l'animale è morto per un trauma cranico. Questo cetaceo, conosciuto solo grazie ai resti o ai corpi di appena sette individui, non è mai stato avvistato in vita. Proprio per questo, viene considerata "la balena più rara del mondo" e presto gli scienziati sveleranno molte altre scoperte.

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Le operazioni di recupero dell’animale trovato spiaggiato lo scorso luglio. Foto di Department of Conservation (NZ)

Per la prima volta nella storia il corpo perfettamente conservato di un mesoplodonte di Travers, considerato "la balena più rara del mondo", è stato sottoposto a dissezione in Nuova Zelanda. Si tratta di un maschio lungo 5 metri trovato senza vita lo scorso luglio su una spiaggia di South Island ed è appena il settimo documentato da sempre: tutti esemplari rinvenuti morti.

Nessuno ne ha infatti mai visto uno in vita e questa dissezione rappresenta un'occasione unica per approfondire la conoscenza su questa specie quasi mitica. Dai primi risultati degli esami coordinati dal Dipartimento di Conservazione della Nuova Zelanda è emerso che il mesoplodonte è morto per un trauma cranico, le cui cause però restano ancora da chiarire.

Com'è morta la balena trovata in nuova Zelanda: un misterioso incidente fatale

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Il mesoplodonte durante la dissezione Foto di Department of Conservation (NZ)

Secondo Anton van Helden, che ha coordinato le operazioni insieme ad altri esperti arrivati anche dagli Stati Uniti, le lesioni riscontrate sull'animale, tra cui una mascella fratturata e lividi nella regione della testa e del collo, fanno pensare che la morte sia stata causata da un forte trauma cranico. «Non sappiamo con certezza cosa sia successo, ma possiamo ipotizzare un evento traumatico. Le cause esatte, però, restano un mistero», ha spiegato in un comunicato van Helden.

L'analisi degli organi interni ha però già rivelato dettagli mai osservati prima. Il mesoplodonte possedeva nove camere gastriche, alcune contenenti resti di calamari – la principale fonte di cibo – e anche parassiti intestinali. Tra le scoperte più interessanti, i ricercatori hanno individuato alcuni piccoli denti vestigiali – ovvero non più funzionali – nascosti nelle gengive della mascella superiore. «Questi denti rudimentali ci raccontano qualcosa sull'evoluzione di questa specie. È affascinante e del tutto inaspettato», ha aggiunto van Helden.

La collaborazione tra scienza e cultura indigena

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Il mesoplodonte durante le operazioni di misurazione e dissezione. Foto di Department of Conservation (NZ)

La dissezione, condotta presso un centro di ricerca vicino alla città di Dunedin, ha avuto un valore non solo scientifico, ma anche culturale. L'intero progetto, fin dal ritrovamento del corpo, è stato portato avanti in collaborazione con i Māori del gruppo Te Rūnanga Ōtākou, che hanno partecipato integrando il sapere indigeno e le loro tradizioni culturali a ogni fase del processo. Per il popolo Māori, le tohorā  ovvero le balene – sono taonga  – tesori preziosi – e vengono trattate con la stessa reverenza riservata agli antenati.

Dopo la dissezione, la mascella e i denti di questo individuo saranno quindi custoditi dalle tribù locali, mentre il resto dello scheletro verrà esposto al Tūhura Otago Museum. Per preservare l'integrità scientifica, tutte le parti mancanti saranno replicata grazie alla tecnologia di stampa in 3D. «È una settimana che non dimenticherò mai per il resto della mia vita, è sicuramente un momento clou e segna l'inizio della narrazione di nuove storie su questo splendido animale», ha concluso Anton van Helden.

Cosa sappiamo sulla balena più rara del mondo

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Immagine da Wikimedia Commons

Il mesoplodonte di Travers (Mesoplodon traversii) fa parte della famiglia Ziphidae ed è uno dei cetacei odontoceti più enigmatici al mondo. Come altri mesoplodonti, è probabilmente un predatore che vive e caccia in profondità, lontano dalla costa. Prima di questo ritrovamento, dal 1800 a oggi gli unici sei individui documentati per questa specie erano resti scheletrici, denti o corpi senza vita trovati spiaggiati, cinque dei quali sempre in Nuova Zelanda, area evidentemente importante per questa enigmatica specie.

Il primo ritrovamento risale al 1872, quando vennero scoperte alcuni resti di ossa sulle isole Chatham, mentre altri piccoli frammenti sono stati rinvenuti nel corso del XX anche in Cile. Per il resto, considerando che nessuno ha mai visto uno di questi animali in vita, non sappiamo praticamente nulla sul suo comportamento e sulla sue abitudini. Proprio per questo, la dissezione di questo individuo rappresenta un punto di svolta per lo studio di questa specie enigmatica e della sua biologia e presto gli scienziati sveleranno molte altre scoperte.

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