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Da Sud a Nord, sono sempre di più le famiglie che si sono schierate contro i circhi in cui ancora vengono usati animali per gli spettacoli. Un filo ha collegato, in particolare, Napoli e Imola il 21 e il 22 marzo in occasione delle manifestazioni davanti all’ingresso del Circo Madagascar in via Pirandello. Insieme a diverse persone che con megafoni e striscioni hanno protestato c'era anche Davide Celli, animalista e Consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra al Comune di Bologna, cui è stato dato sostegno da diversi rappresentanti del mondo dell'animalismo napoletano che hanno pubblicato un video in cui dei bambini spiegano perché sono contrari allo sfruttamento degli animali nel circo.
I protagonisti sono alcuni bimbi delle zone di Pozzuoli e Bagnoli, dove solitamente stanziano i tendoni circensi, che il il 27 dicembre 2024 erano stati ricevuti al Comune di Napoli da una rappresentante del Sindaco per chiedere alle Istituzioni di intervenire per fermare l'uso degli animali negli spettacoli. A distanza di poco tempo, poi, un evento aveva scosso la cittadinanza: il 1 febbraio del 2025 un cucciolo di cammello di pochi mesi era scappato dal circo Lidia Togni, correndo terrorizzato per le strade trafficate di Bagnoli. Braccato, catturato e restituito al personale del circo, l'animale era morto il giorno seguente. "Gli spettacoli non hanno subito alcuna interruzione", commentano gli animalisti nel post che accompagna il video che, in concomitanza con la manifestazione di Imola, è stato condiviso su diverse piattaforme social da molti profili, diventando un messaggio collettivo pubblicato soprattutto su Facebook da centri cinofili, attivisti e molti cittadini comuni.
Quali sono le conseguenze per gli animali usati nei circhi
Laura Arena, veterinaria esperta di benessere animali, ha spiegato su Kodami quali sono le conseguenze per gli animali che vengono utilizzati per gli spettacoli nei circhi. Questi i maggiori danni e gli effetti che abbiamo chiesto alla veterinaria di riassumere:
- Cattività: gli animali utilizzati per gli spettacoli e nei circhi sono animali selvatici che, invece di vivere liberi nei loro habitat e con i loro conspecifici, sono costretti ad una vita artificiale e deprivata caratterizzata dall’isolamento. La storia di ognuno di loro può essere molto drammatica, tra nascita in cattività o sottrazione alla vita selvatica, come spesso accade per i piccoli di elefante o le giovani scimmie.
- Addestramento coercitivo: con il fine di controllare gli animali e farli esibire con movimenti e posture innaturali, vengono spesso utilizzati metodi crudeli, dolorosi e che incutono timore negli animali. Le specie selvatiche, non essendo naturalmente adatte a convivere e a relazionarsi con l'essere umano, non possono ricevere un addestramento basato sul rinforzo positivo come nel caso degli animali domestici. Ciò implica la necessità di ricorrere a tecniche violente e abusive (sia a livello fisico che psicologico) e, spesso, a mutilazioni come estrazione dei denti o degli artigli.
- Condizioni di vita: l'impatto dei circhi sul benessere degli animali è estremamente grave. I circhi non possono garantire che gli animali vivano in un ambiente adeguato, né che abbiano una dieta adeguata, né che possano sviluppare i loro comportamenti naturali come nuotare, cacciare, soddisfare i bisogni sociali, riposare durante il giorno nel caso delle specie notturne, tra altri. Gli animali nei circhi vivono in condizioni di vita non adatte alle loro esigenze naturali, aggravate dalla natura itinerante dei circhi che rende impossibile fornire ambienti, risorse e gruppi sociali adatti agli animali, costringendoli a vivere in piccoli spazi come gabbie e rimorchi, incatenati e viaggiando costantemente.
Cosa dice l'attuale legislazione
L'otto agosto del 2024 il Parlamento italiano ha rinviato ancora una volta l'attuazione della legge che vieta l'impiego di animali selvatici nei circhi. Tigri, elefanti, leoni e tutti i 2.000 animali che, secondo le stime, vivono sotto i tendoni del nostro Paese continuano dunque a essere usati per gli spettacoli.
Il nuovo Codice dello Spettacolo era stato approvato in via definitiva nel luglio 2022 per andare a sostituire la precedente normativa, decaduta del 2019. Questo Codice regola l'intero settore, compreso quello itinerante in cui appunto sono coinvolti anche gli animali. E' stata la quarta volta che un Governo ha rinviato l'attuazione della legge.
La normativa prevede un periodo di conversione di circa due anni durante i quali gli animali non possono essere acquistati o fatti riprodurre, in modo da arrivare gradualmente alla dismissione. Se la legge fosse stata attuata già nel 2022, adesso nei circhi italiani già non ci sarebbero più animali.