In amore, almeno per i passeri maschi, un po' di avventure extraconiugali non guastano, anzi. È quanto emerge da uno studio sorprendente, condotto da un team dell'Imperial College di Londra, che ha indagato le diverse strategie riproduttive di questi piccoli uccelli, arrivando a una conclusione inattesa: per i maschi, la fedeltà non è tutto. Avere relazioni extraconiugali può infatti garantire loro una migliore "fitness" a lungo termine, cioè un maggior successo riproduttivo nel trasmettere i propri geni alle generazioni future. Ma c'è un dettaglio fondamentale che rende inaspettati questi risultati: questi vantaggi valgono solo se, tra un'avventura e l'altra, i passeri continuano a mantenere il legame con la propria partner "ufficiale".
Lo studio su una popolazione chiusa: qual è la chiave del successo riproduttivo
La ricerca, pubblicata tra le pagine della rivista Animal Behaviour, è stata condotta su una popolazione di passeri domestici o europei (Passer domesticus) che vive sull'isola di Lundy, nel Regno Unito. Lundy ospita una popolazione cosiddetta "chiusa", dove nessun individuo arriva o parte dall'isola. Questo isolamento ha permesso al team di raccogliere dati precisi e molto dettagliati sulla vita, l'età e il successo riproduttivo di ogni passero, un'occasione rara per chi studia questi fenomeni in natura e che ha portato lo stesso team a scoprire anche che quei passeri, invecchiando, hanno meno voglia di stringere amicizie.
Lo studio, durato ben 17 anni, ha permesso così di costruire un "pedigree genetico" dell'intera popolazione, monitorando tutti i nati e i loro legami di parentela con i passeri maschi presenti sull'isola. I risultati sono piuttosto chiari: i maschi che combinano la riproduzione con la propria partner stabile a quella con femmine esterne alla coppia, ottengono un successo riproduttivo complessivo maggiore rispetto ai maschi più fedeli e completamente monogami (e questo era abbastanza prevedibile), ma anche rispetto a quelli che si dedicano esclusivamente alla paternità extraconiugale.
Una strategia mista per massimizzare la fitness
In maniera un po' inaspettata rispetto quanto si potesse immaginare, i ricercatori hanno scoperto che anche i maschi più "libertini", ovvero quelli che non formano coppie stabili e che si accoppiano con il maggior numero possibile di femmine senza legarsi, hanno un successo riproduttivo inferiore. In altre parole, i passeri maschi che adottano una "strategia mista" – ovvero, che si impegnano con la propria compagna senza però rinunciare a qualche scappatella – vedono aumentare significativamente la propria fitness, garantendosi una discendenza più numerosa e quindi maggiori possibilità di trasmettere i propri geni alle generazioni successive.
"Volere la botte piena e la moglie ubriaca" si è rivelata quindi la strategia più vincente ed efficace, anche rispetto ai cosiddetti "floating males", quei maschi che scelgono di non legarsi a nessuna compagna puntando esclusivamente su rapporti occasionali. Questi ultimi, infatti, hanno mostrato il tasso di successo riproduttivo più basso, molto probabilmente perché, senza una relazione stabile, vengono a mancare anche le cure parentali di coppia che migliorano le probabilità di crescita e involo dei piccoli. La monogamia sociale, integrata con l'extrapair paternity, è quindi la strategia riproduttiva più efficace, perlomeno per i passeri maschi di Lundy.
Il costo (nascosto) della libertà
Per molti animali, la scelta di avere avventure extraconiugali è stata a lungo interpretata come una strategia sempre vantaggiosa, poiché permette di massimizzare il numero di figli senza dover affrontare le "spese" della genitorialità. Tuttavia, i dati emersi da questo studio mostrano un quadro estremamente più complesso: senza un legame stabile, l'assenza di cure parentali riduce il numero di discendenti che riescono a sopravvivere, abbassando notevolmente la propria fitness. Questi risultati suggeriscono quindi che il "gioco" delle relazioni multiple, per essere efficace, deve comunque prevedere un ritorno al proprio nido e alla propria partner.
Per cui, mentre un passero maschio fedele e monogamo riesce ad avere un numero di figli costante, ma ridotto, chi adotta una strategia mista riesce a bilanciare meglio le avventure extraconiugali con le cure parentali, aumentando notevolmente il proprio successo riproduttivo. Ad avere invece la peggio sono proprio i maschi "fluttuanti", che saltando di ramo in ramo senza alcun vincolo coniugale o un nido in cui tornare, pagano a sorpresa il prezzo più alto di tutti in termini di successo riproduttivo e fitness. Una "libertà" inaspettatamente costosa e che, alla lunga e da sola, non sembra dare i frutti che ci si potrebbe aspettare.
Lezioni di fedeltà (con qualche piccola deroga)
Questo studio non solo arricchisce quindi la nostra conoscenza sulle diverse strategie riproduttive adottate dai passeri maschi, ma dimostra anche quanto siano sfumati i concetti di fedeltà e monogamia nel regno animale, in particolare tra gli uccelli. Alcune specie sono monogame sessuali – si riproducono esclusivamente con il proprio partner -, altre invece praticano la monogamia sociale – rimanendo con la stessa compagna o compagno, ma avendo rapporti occasionali con altri partner – e poi ci sono i passeri, che adottano tutte le strategie possibili, ma con fortune e risultati molto diversi.
I maschi di Lundy ci dimostrano che, se ben gestite e bilanciate, le piccole "avventure" amorose possono fare la differenza tra successo e fallimento riproduttivo. Questi piccoli uccelli ci ricordano anche che, nel mondo naturale, non esiste una regola universale per la riproduzione: ogni specie, e spesso persino ogni individuo, trova il proprio equilibrio tra fedeltà e libertà, in un gioco fatto di tentativi, adattamenti e compromessi che, alla lunga, assicura la sopravvivenza della specie. E chissà, forse anche tanti altri uccelli da sempre simbolo di amore e fedeltà, nascondono qualche piccolo segreto, proprio come i passeri dell'isola di Lundy.