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Chiunque abbia mai vissuto con un gatto avrà probabilmente sperimentato almeno una volta quel senso di vuoto e terrore che si prova quando il micio scompare per ore, giorni o – in alcuni casi – settimane intere. Poi, improvvisamente, lui torna a casa. Spesso è sfinito, dimagrito, con qualche graffio in più, ma è lì, sulla porta di casa. Come ci riescono? I gatti hanno un irrefrenabile desiderio di esplorare e allontanarsi da casa, ma possiedono anche una serie di abilità di orientamento eccezionali.
Memoria spaziale, sensi sopraffini e una sorta di bussola felina interna, permettono ai mici di riuscire quasi sempre a ritrovare con facilità la strada di casa, anche dopo essersi allontanati parecchio o per lunghi periodi. Non è magia e la scienza non ha ancora compreso del tutto come riescano a farlo, ma cerchiamo di capire meglio come funziona questo misterioso GPS felino e perché è indissolubilmente legato alla sua etologia.
Come fa il gatto a ritrovare la strada di casa?
Molti gatti, anche quelli che vivono per la maggior parte del tempo in casa, sono in grado di ritrovare la strada verso casa dopo essersi allontanati, sfruttando un insieme di segnali sensoriali e abilità cognitive che hanno radici profonde nell'evoluzione dei felini. Secondo un famoso esperimento condotto nel 1954, i gatti sarebbero in grado di orientarsi anche grazie ai campi geomagnetici terrestri. In quell'esperimento, alcuni gatti furono posizionati in un labirinto molto grande, e la maggior parte di loro riuscì a uscire dirigendosi verso casa.
Ma la cosa più interessante emerse quando ai gatti vennero applicati dei piccoli magneti: improvvisamente la loro capacità di orientamento diminuì drasticamente. Questo suggerisce che il sistema di navigazione dei gatti possa essere influenzato – almeno in parte – da una sorta di senso magnetico, molto simile a quello sfruttato da alcuni uccelli migratori. A questo si aggiunge probabilmente un elemento molto più "personale": il proprio odore. I gatti lasciano dietro di sé vere tracce olfattive per marcare il proprio territorio.
Anche se queste tracce si attenuano nel tempo, possono servire come punti di riferimento per ripercorrere brevi tratti di strada grazie all'olfatto. Inoltre, è molto probabile che anche l'odore degli oggetti familiari e dell'ambiente in cui è abituato a vivere possano contribuire a riconoscere il proprio territorio e a guidarlo verso casa. Inoltre, i gatti sono animali molto territoriali, abituati a difendere e a esplorare in lungo e in largo il proprio territorio.
Per farlo, hanno bisogno di una memoria spaziale molto sviluppata e che permette di creare vere e proprie mappe mentali del territorio, ricordando percorsi, ostacoli, nascondigli e punti di riferimento. Non tutti i gatti, naturalmente, sono uguali. Proprio come noi esseri umani, anche loro possono avere personalità, inclinazioni e attitudini molto diverse, incluso il senso dell'orientamento. Naturalmente, resta ancora parecchio da capire su come facciano davvero i gatti a ritrovare la strada di casa anche a chilometri di distanza.
Come altri animali, potrebbero per esempio essere in grado di sfruttare la posizione e l'inclinazione del sole, o magari anche le stelle e la luna. Risposte definitive non ne abbiamo ancora e forse non avremo mai. I gatti ci piacciono anche per questo, perché fanno cose che spesso non riusciamo a spiegarci e perché, soprattutto, sono avvolti da quell'alone di mistero che li rende così indipendenti e affascinanti.