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22 Aprile 2025
15:05

I gatti possono mangiare il pane?

Il pane non è tossico per i gatti, ma non è adatto alla loro dieta da carnivori stretti. Può causare problemi digestivi, aumento di peso e picchi glicemici. Se proprio si vuole offrirne un po’, è meglio preferire pane integrale e in dosi minime.

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I gatti possono mangiare il pane? La risposta breve è sì, perché non è tossico, tuttavia, questo non significa che sia adatto alla loro alimentazione. I gatti sono carnivori stretti, e il pane, pur essendo un alimento sicuro in piccolissime dosi, non rientra tra quelli adatti per la loro salute.

Un boccone ogni tanto non rappresenta un pericolo immediato, ma l'assunzione frequente o eccessiva può comportare numerosi rischi e nessun beneficio.

Cosa succede se il gatto mangia il pane? Rischi e benefici

Il gatto è un carnivoro stretto, ciò significa che la sua dieta deve essere composta quasi esclusivamente da proteine animali. Il suo apparato digerente non è fatto per assimilare correttamente gli alimenti di origine vegetale, tra cui rientra il riso, e anche il pane, derivato dei cereali. Anche se il pane può risultare gustoso per alcuni gatti, non offre alcun valore nutrizionale reale per loro. Al contrario, può diventare fonte di numerosi problemi intestinali e metabolici.

"Il gatto è un carnivoro stretto – spiega la veterinaria esperta in alimentazione Maria Mayer – Il gatto infatti non possiede amilasi salivari, ovvero gli enzimi destinati alla digestione dell'amido, presente nel pane. Inoltre, il gatto ha un metabolismo ottimale basato sull'utilizzo di tessuti di origine animale: metabolizza in modo efficace e non dannoso le proteine e presenta vari adattamenti all'utilizzo di grassi di origine animale, oltre ad avere un fabbisogno alto di taurina".

Uno dei primi motivi per cui il pane non è un alimento indicato per i gatti è il suo apporto calorico. In pochi grammi si concentrano molte calorie, e considerando che il gatto è un animale di piccola taglia e spesso con uno stile di vita poco attivo nel caso viva in casa, le calorie in eccesso possono portare rapidamente a un aumento di peso. L'obesità felina è una condizione molto comune che può aprire la strada a disturbi più gravi come problemi articolari, epatici o cardiovascolari.

Un altro aspetto da non sottovalutare è l'effetto del pane sulla glicemia. Il pane, specie quello bianco o raffinato, ha un alto indice glicemico: fa salire molto rapidamente i livelli di zucchero nel sangue dopo il pasto e i gatti non sono in grado di gestire bene questi aumenti improvvisi. A lungo termine un'alimentazione ricca di carboidrati può predisporli allo sviluppo del diabete mellito, una patologia cronica.

Quale tipo di pane può mangiare il gatto?

Se proprio si vuole offrire al gatto un piccolo pezzo di pane come premio occasionale o semplice curiosità, è bene scegliere con attenzione il tipo di pane da dare. In generale, il pane integrale è da preferire a quello bianco, perché tende ad avere un contenuto calorico leggermente inferiore e un impatto minore sui livelli di zucchero nel sangue. Tuttavia, anche il pane integrale resta un alimento non adatto alla dieta quotidiana del gatto, e andrebbe comunque offerto solo in quantità minime e con poca frequenza.

È invece assolutamente vietato dare al gatto l'impasto crudo del pane. L'impasto in fase di lievitazione infatti produce alcol, una sostanza altamente tossica per il gatto. Anche una piccola quantità può mettere a dura prova il suo fegato e provocare sintomi come vomito, difficoltà respiratorie, disorientamento e, nei casi più gravi, coma etilico. Mayer mette in guardia: "Nel caso il vostro gatto sia riuscito a raggiungere l'impasto in lievitazione e ne abbia mangiato una quantità più grande di una noce, è bene correre subito dal medico veterinario, per evitare danni".

Quanto pane può mangiare il gatto?

Se si decide di condividere col gattoun minuscolo assaggio di pane, la parola d'ordine dev'essere moderazione assoluta. Una quantità considerata sicura si aggira intorno ai 2-5 grammi al giorno, una briciola. Per rendere meglio l’idea, basti pensare che già 10 grammi di pane possono coprire circa un quinto del fabbisogno calorico quotidiano di un gatto adulto. Un piccolo spuntino per noi può dunque trasformarsi in un extra significativo per lui.

Il problema non sta solo nell’apporto calorico, ma anche nel fatto che un pezzetto di pane può sostituire, nell’ottica del gatto, un alimento molto più utile dal punto di vista nutrizionale, come una porzione di carne o uno snack specificamente formulato per i felini. Questo tipo di sostituzione, se ripetuta, può causare carenze nutrizionali a lungo termine. Inoltre, offrire spesso pane può abituare il gatto a sapori e consistenze che non fanno parte della sua dieta, rendendolo più selettivo o, peggio, portandolo a rifiutare il cibo sano in favore di quello più appetitoso ma meno adatto.

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