![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/38/2025/02/gattino-latte.jpg?im=AspectCrop=(16,9);Resize,width=638;)
Tra i miti da sfatare del mondo animale c'è quello per cui ai gatti si possa dare il latte vaccino. La classica scena del gatto che beve il latte da un piattino, ricorrente in tanti film d'animazione, non deve assolutamente verificarsi nella realtà, nonostante sia penetrata nell'immaginario collettivo.
Il latte vaccino infatti è un alimento da evitare per i gatti adulti, anche se ne apprezzano moltissimo il sapore. Vediamo perché.
Cosa succede se il gatto beve il latte?
Nonostante l’attrazione dei gatti verso il latte, il loro organismo non è in grado di digerirlo correttamente. La veterinaria esperta in nutrizione Maria Mayer spiega: "Il gatto però, a differenza di una buona parte della popolazione umana, non ha capacità di digerire il lattosio, di cui il latte vaccino fra l’altro è particolarmente ricco. Questo zucchero, presente nel latte, ha bisogno di un enzima particolare, chiamato lattasi, per essere digerito e quindi assimilato. Il gatto adulto manca di lattasi, per questo se somministriamo latte nella maggior parte dei casi otterremo fermentazione e diarrea, dovuta proprio alla scarsa digeribilità del lattosio".
Quando un gatto beve il latte, il lattosio rimane nell’intestino senza essere digerito e subisce un processo di fermentazione a opera dei batteri intestinali. Questo porta alla produzione di gas e alla comparsa di sintomi come diarrea, gonfiore addominale e crampi. In alcuni casi, un consumo eccessivo di latte può anche causare disidratazione e squilibri nella flora intestinale, soprattutto nei gatti più sensibili. Per questo motivo, è importante evitare di offrire latte vaccino al proprio micio, anche se sembra gradirlo.
Quale latte possono bere i gatti?
Molte persone, sapendo che il latte vaccino è indigesto per i gatti, potrebbero pensare di sostituirlo con altre tipologie di latte, come quello di capra, di pecora o vegetale. Tuttavia, anche queste alternative non sono adatte ai gatti.
Il latte di capra e quello di pecora contengono comunque lattosio, sebbene in quantità leggermente inferiori rispetto al latte vaccino. Di conseguenza, possono causare gli stessi problemi intestinali. Anche i latti vegetali, come quello di soia, di mandorla o di avena, non sono indicati per i gatti, perché contengono zuccheri e altri componenti difficili da metabolizzare per il loro organismo.
Infatti un altro errore comune è pensare il latte privo di lattosio, venduto per il consumo umano, possa essere una soluzione sicura. In realtà, anche questo tipo di latte non è consigliato per i gatti perché è comunque troppo ricco di zuccheri e non è adatto alla loro dieta. I gatti sono carnivori stretti e hanno bisogno di proteine e grassi di origine animale, non di zuccheri o carboidrati.
Si può dare il latte ai gattini piccoli?
Se per i gatti adulti il latte è da evitare, per i gattini la situazione è diversa, ma con importanti precisazioni. Il latte materno è fondamentale per la crescita dei cuccioli, ma ha una composizione molto diversa da quello vaccino. Il latte di gatta è specifico per il fabbisogno di un piccolo carnivoro: è ricco di proteine e grassi e ha un contenuto di zuccheri relativamente basso, compreso il lattosio.
Anche un gattino neonato, che ha ancora l’enzima lattasi per digerire il latte materno, non è in grado di tollerare il latte vaccino. Se un gattino assume latte di mucca, può sviluppare diarrea e andare incontro a disidratazione, una condizione particolarmente pericolosa per un animale così piccolo e fragile.
Con il passare delle settimane, a partire dai due mesi di vita circa, i gattini iniziano a perdere la capacità residua di digerire il lattosio. Per questo motivo, una volta svezzati, anche loro non dovrebbero più assumere latte di alcun tipo. Davanti a un gattino con meno di 4-5 settimane di vita, è fondamentale nutrirlo con un latte apposito per la sua specie, facilmente reperibile in negozi specializzati o in farmacia.