Non avete il tempo di spegnere il motore della macchina o di essere usciti dall'ascensore e già sentite che il vostro cane sta abbaiando da dietro la finestra o la porta. Oppure la scena più classica che avviene è non avere nemmeno il tempo di sfilare le chiavi dalla serratura che il suo muso e la coda festante si dimenano per la gioia di accogliervi a casa.
Chiunque viva con un cane, prima o poi, si è domandato non "se" Fido ha la percezione del passare del tempo, cosa che in una relazione con un quattro zampe si dà per scontata, ma come faccia a capirne il passaggio.
Un nuovo studio pubblicato su Plosone ci svela che i cani non solo appunto hanno un "orologio personale" che regola le loro giornate, ma si adeguano anche e soprattutto ai nostri ritmi, addirittura sapendo quando cambia l'ora legale.
E' stato dimostrato infatti da alcuni ricercatori dell'Università di Toronto che i cani da slitta hanno cambiato le loro abitudini esattamente un'ora prima dal momento in cui si è passati dall'ora solare a quella legale. Ciò, però, è avvenuto solo per i cani da lavoro mentre la stessa condizione non ha portato a cambiamenti nella routine di cani oggetto di studio che fanno parte di un contesto familiare.
Lo studio durante il cambio dell'ora e la differenza tra cani da slitta e cani di famiglia
I ricercatori hanno usato dei sensori per registrare l'attività mattutina durante il cambio dell'ora di 25 cani da slitta che riposavano in un campo base e 29 invece che vivono nelle case dei loro umani di riferimento in Ontario, Canada o nelle vicinanze. All'ora di arrivo per i cani da slitta e all'ora di sveglia per quelli da compagnia del conduttore hanno visto come si comportavano gli animali nell'arco di tre giorni successivi al cambio delle lancette.
«Abbiamo scoperto che i cani da slitta erano meno attivi intorno all'alba rispetto a prima dell'ora legale, poiché l'alba coincideva con l'ora di arrivo del conduttore prima dell'ora legale ma non dopo. I cani da compagnia non hanno mostrato invece alcun cambiamento nell'attività mattutina».
Lo studio, che fa parte di un'attività di ricerca più vasta per comprendere le differenze tra cani e lupi, è il primo che indaga su questo aspetto che mai era stato valutato sul comportamento dei cani. Ciò che è emerso è che il cambiamento orario è stato percepito dai cani però non a seguito della nuova routine imposta dall'arrivo degli umani di riferimento nelle strutture in cui tengono gli animali. Ciò che hanno dimostrato gli esperti è infatti che i cani da slitta erano già svegli e in movimento un'ora prima che le persone arrivassero al campo base. Dal giorno dopo, in ogni caso, i cani si sono di nuovo regolati in base alle abitudini degli umani, mettendosi in movimento direttamente poi con l'arrivo dei loro conduttori.
«Nel complesso – scrivono i ricercatori – abbiamo scoperto che i cani da slitta hanno impiegato un giorno per adattarsi a un cambiamento nell'orario di arrivo del conduttore, ma né i cani da compagnia né i loro custodi hanno mostrato alcuna differenza di attività mattutina dopo la transizione da un'ora all'altra. In sintesi, i nostri risultati evidenziano l'importanza di routine flessibili e cambiamenti graduali nell'aiutare i cani ad adattarsi a brusche modifiche di programma, offrendo spunti preziosi per ottimizzare le pratiche di cura dei cani».
Come fanno i cani a capire che il tempo passa? Il ruolo dell'olfatto
Un dato su cui riflettere e che risulta fondamentale per valutare come un cane valuti il passaggio delle ore è considerare il ruolo dell'olfatto per questa specie. Su questo Alexandra Horowitz, esperta in etologia canina, ha scritto nel suo libro ‘Una questione di naso': "Come ogni giorno ha un nuovo odore, anche le ore che lo compongono segnalano cambiamenti negli odori che il vostro cane può avvertire. Questi animali fiutano il tempo che passa. Il passato è sotto le zampe, gli odori di ieri si sono depositati sul terreno. Portato dal primo alito di vento del mattino o rilasciato dagli animali notturni, il messaggio è proprio sulla porta di casa insieme al quotidiano piegato. L’odore del futuro arriva da dietro l’angolo e raggiunge le narici del cane prima di arrivare ai nostri occhi. Per loro è come un elastico, che tira nel presente un po’ di passato e un po’ di futuro".
Attraverso l'olfatto i cani possono dunque non solo capire come si svolge l'arco di una giornata ma si ipotizza che riescano anche a costruire ciò che è accaduto in un luogo percependo l'odore di chi c'è stato e uno studio ha anche indagato l'effetto che ha sul cane rispetto al suo comportamento e all'attività cardiaca quando viene lasciato da solo in casa. Tra le varie conclusioni tratte, gli esperti hanno accertato che i cani hanno fatto più "feste" – scodinzolio, leccamento delle labbra, scuotimento del corpo ad esempio – e cercato più contatti fisici con i loro umani al momento del ricongiungimento dopo un periodo di separazione più lungo. «Ciò implica – concludono i ricercatori – che sono stati influenzati dal tempo e che sono stati in grado di percepirne la durata, una volta trascorso».
Dal punto di vista scientifico si è arrivati poi anche a provare che i cani hanno una vera e propria memoria olfattiva, una memoria episodica e anche a lungo termine. Ciò favorisce la teoria che abbiano appunto una scansione temporale dovuta a un loro modo di concepire il passaggio del tempo che però non è ancora stato spiegato fino in fondo da cosa dipenda. O, semplicemente, per noi non è comprensibile o traducibile in termini umani.
Forse ricordarsi del ritmo circadiano, aiuta a risolvere questo "enigma". Si tratta infatti di una prerogativa non solo umana ma anche di altre specie, piante e microrganismi. Si tratta dei cambiamenti fisici, mentali e comportamentali che un organismo sperimenta in un ciclo di 24 ore. La luce e l'oscurità hanno la maggiore influenza sui ritmi circadiani, ma anche l'assunzione di cibo, lo stress, l'attività fisica, l'ambiente sociale e la temperatura li influenzano. Ciò dunque vale anche per i cani e del resto per noi umani se non avessimo le lancette di un orologio ad aver standardizzato il passare delle ore.