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14 Gennaio 2025
16:48

I cani hanno memoria a lungo termine, lo studio: ricordano almeno 12 parole nell’arco di due anni

I cani ricordano fino a 12 parole di oggetti a loro un tempo familiari ma che poi non hanno più rivisto a distanz di due anni. Lo studio del dipartimento di etologia dell'Università Eötvös Loránd di Budapest aggiunge un altro tassello alla scoperta della cognizione canina e della teoria della mente che appartiene a Fido come a noi umani.

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I nomi dei giochi preferiti o le parole fondamentali della convivenza, come "pappa" ad esempio, è chiaro a chiunque viva con un cane che sono parole acquisite per Fido. Ma quanto ricordano delle tante cose che gli diciamo i nostri migliori amici? E per quanto tempo? A svelarlo è uno nuovo studio del Dipartimento di Etologia dell'Università Eötvös Loránd di Budapest in cui si è indagato l'aspetto della memoria a lungo termine nel canis familiaris.

Nello studio pubblicato su Biology Letters, i ricercatori spiegano che Max, Rico, Squall, Whisky e Gaia, i cani su cui hanno sperimentato il test della memoria, sono riusciti a mantenere tra i loro ricordi almeno 12 nomi di giocattoli che gli erano stati mostrati per un determinato periodo di tempo e poi mai più proposti se non a distanza di due anni.

I risultati sono stati raggiunti dopo una lunga fase di test e osservazione. Il primo step è stato quello di far sì che le persone di riferimento insegnassero ai loro cani i i nomi degli oggetti nell'arco di una settimana. L'impegno di ogni persona è stato variabile: gli umani di Max, Rico e Squall «hanno riferito di non aver dedicato più di 30 minuti al giorno al compito», ad esempio, mentre il referente di Whisky ha speso fino a un'ora e mezza al giorno a giocare con lui e l'umano di Gaia ha superato tutti: «5,5 ore di interazione».

Alla fine della settimana, i cani sono stati testati sulla loro conoscenza: «Dopo un mese – scrivono i ricercatori – abbiamo valutato i cani selezionando sei giocattoli casualmente tra i 12. Gli altri sei sono stati utilizzati in un test successivo che si è verificato due mesi dopo che gli oggetti erano stati riposti. Dopo ogni test, alle persone di riferimento è stato chiesto di conservare i giocattoli fuori dalla portata dei cani per 2 anni».

Dopo la prima fase, dunque, c'è stato il momento della verifica e ciò che è emerso è che i cani hanno dimostrato di ricordare i nomi degli oggetti, riconoscendoli nel 44% dei casi. «Questa prestazione era significativamente superiore al livello di probabilità del 20,4 percento previsto se i cani stessero semplicemente indovinando – hanno precisato i ricercatori – Inoltre, quattro dei cinque cani hanno ricordato e recuperato con successo tra tre e nove giocattoli almeno una volta».

Il campione utilizzato dagli studiosi dell'Università ungherese è sicuramente non ampio, avendo lavorato appunto solo con cinque soggetti. Sono gli stessi esperti a sottolinearlo nello studio stesso: «Si sa poco sulle capacità di memoria a lungo termine del cane domestico. I nostri risultati ampliano la nostra conoscenza di questo argomento dimostrando che alcuni cani possono mantenere le mappature oggetto-etichetta anni dopo essere stati esposti per la prima volta a esse. Tuttavia, dal fatto che questa capacità è all'interno delle capacità cognitive della specie, non possiamo dedurre che sia una caratteristica comune … Questo studio è stato condotto solo con un piccolo campione di cinque cani, con alcune variazioni nel protocollo di test e addestramento tra gli individui, non abbiamo potuto esaminare potenziali fattori che potrebbero influenzare la capacità dei cani di apprendere e ricordare le etichette degli oggetti».

Considerando dunque questo aspetto, bisogna però anche ricordare un altro studio molto importante che ci fa ancora di più comprendere le straordinarie capacità cognitive dei cani. Per semplificare quanto è stato scoperto altrettanto recentemente, infatti, possiamo dire che Fido non solo conosce il nome della pallina, ma sa bene cosa è e ciò perché è stato scientificamente provato che i cani, come noi umani, hanno una rappresentazione mentale degli oggetti.

La scoperta è stata fatta dai ricercatori del Laboratorio di Neuroetologia della Comunicazione, sempre del Dipartimento di Etologia dell'Università Eötvös Loránd di Budapest e ha permesso di cambiare completamente l'idea arcaica che il cane colleghi la parola solo per assonanza ad un oggetto specifico. C'è invece un vero e proprio ragionamento da parte di Fido, così come lo facciamo anche noi. L'esempio chiave per capire questa ricerca è: se qualcuno vi dice la parola "balena" è vero che nella vostra mente si forma l'immagine di questo animale? Ecco, la stessa cosa succede a un cane relativamente alle parole che è abituato a sentire. Così quando diciamo a Fido di prendere la pallina, per rimanere sull'esempio precedente, ecco che prima lui "vede" nella sua testa formarsi l'immagine di quella sfera tonda che tanto lo diverte e poi corre a cercarla, prenderla e portarvela.

La ricercatrice e co autrice dello studio, Marianna Boros, così ha spiegato il punto fondamentale del lavoro compiuto:  «I cani non reagiscono solo con un comportamento appreso a certe parole e non si limitano ad associare quella parola a un oggetto in base alla contiguità temporale senza comprenderne realmente il significato, ma attivano il ricordo che hanno quando ne sentono il nome».

Che i cani abbiano una memoria a breve termine pure era già stato dimostrato ma adesso, grazie all'interesse sempre più approfondito sull'etologia della specie che ci sta accanto da migliaia e migliaia di anni, sempre di più stiamo riconoscendo ai cani ciò che da sempre hanno: emozioni e cognizioni, ovvero le capacità di esseri senzienti che hanno deciso di rimanerci accanto.

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