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Per mezzo secolo, la lucertola australiana Tympanocryptis pinguicolla, endemica dello stato di Victoria, è stata considerata ormai definitivamente estinta. Poi, contro ogni previsione, questo rettile conosciuto in inglese come "drago senza orecchie" è tornato a farsi vedere. O meglio, a farsi annusare. A scovarlo sono stati infatti due cani da rilevamento della fauna selvatica (Wildlife Detection Dog) Daisy e Kip, grazie a un progetto lanciato nel 2023 dall'organizzazione Zoos Victoria. Daisy, una Lagotto Romagnolo di sei anni, e Kip, un mix Kelpie di otto, hanno dimostrato che il loro fiuto, se ben allenato, può essere molto più efficace degli occhi umani quando si tratta di trovare specie elusive e rare.
Il ritorno dall'estinzione del "drago senza orecchie"
Tympanocryptis pinguicolla è considerata il rettile più mionacciato di tutta l'Australia. Questa specie era infatti stata avvistata per l'ultima volta nel 1969, poi è ricomparsa a sorpresa in un terreno privato nel 2023. La notizia della sua riscoperta aveva già fatto il giro del mondo, soprattutto tra gli addetti ai lavori che si occupano di conservazione e tutela della biodiversità. «Siamo davvero fortunati ad avere una seconda possibilità con questa specie», ha raccontato al Guardian Garry Peterson, responsabile della conservazione delle specie minacciate per Zoos Victoria. Ma se a riscoprirla è stato un colpo di fortuna, ritrovarla definitivamente nel suo habitat naturale è stato un vero e proprio rompicapo.
Questi draghi, lunghi poco più del palmo di una mano e abilissimi a nascondersi sottoterra e tra le rocce, sono molto difficili da trovare con le tecniche di ricerca e monitoraggio tradizionali, ovvero quelle umane. Ed è proprio in questo contesto complicato che entrano in scena Daisy e Kip. Nasce infatti così un ambizioso progetto in collaborazione con Resilient Landscapes Hub del National Environmental Science Program grazie al supporto della squadra dei detection dog di Zoos Victoria, cani appositamente addestrati per fiutare e proteggere specie selvatiche rare e difficili da trovare.
Nasi canini alla ricerca di rettili rari e minacciati

Dopo circa un anno di allenamento, per un totale di circa 80 giorni di esercizi olfattivi con i rettili in cattività e uscite sul campo, Daisy e Kip sono stati i cani che più di tutti si sono distinti, e così sono stati selezionati per la ricerca vera e propria. E grazie al loro super-olfatto, i due cani sono riusciti a individuare 13 lucertole vive e vegete in natura. In cambio, hanno ricevuto tanti croccantini, sessioni di giochi con la pallina, molte coccole e tante lodi. Per loro è infatti tutto un gioco, ma per la ricerca di specie rare e minacciate, potrebbe essere una vera e propria svolta.
Il momento più emozionante lo ha raccontato direttamente il loro conduttore Nick Rutter, ricordando quando Daisy ha trovato da sola il suo primo drago nel maggio 2024: «Mi sono sentito travolto da una gioia immensa. È stato uno dei momenti più belli della mia carriera». Il progetto non si è però fermato ai soli Daisy e Kip. Altri due cani, Sugar e Moss, sono stati invece addestrati per trovare gli escrementi dei draghi. Anche qui il fiuto ha fatto la differenza, anche se con qualche difficoltà in più. Le feci di questi rettili sono molto piccole e spesso insetti e altri spazzini le fanno fanno sparire nel giro di pochissimo tempo.
Una seconda possibilità per il piccolo drago senza orecchie

Tympanocryptis pinguicolla era un tempo molto comune tra le praterie del'Australia sud-orientale, poi a causa dell'espansione urbana e della perdita di habitat, è sparita (o quasi) nel giro di pochi decenni. Ora, fortunatamente, grazie alla riscoperta fortuita avvenuta nel 2023, e grazie all'olfatto di Daisy e Kip, abbiamo un seconda possibilità per salvare questo rettile. Zoos Victoria ha infatti già avviato un programma di riproduzione in cattività, riuscendo a creare una popolazione di "emergenza" che conta oltre 80 lucertole, sperando che possano presto tornare in natura a rinforzare quelle che ancora vivono nei piccoli lembi di habitat rimasti intatti.
Ma un altro aspetto importante che emerge da questa storia è sicuramente l‘efficacia dei cani nel supportare la ricerca e il monitoraggio di specie rare. Sappiamo già quanto l'olfatto dei cani sia utile ed efficace nel ritrovare persone scomparse, fiutare virus e malattie o nel rilevare esplosivi, droghe e altre sostanze. Alcuni cani, inoltre, vengono già impiegati per supportare operazioni di ricerca e conservazione della fauna, come quelli addestrati a fiutare oggetti e parti di animali trafficati, oppure quelli che come Sole ritrovano esche avvelenate piazzate per uccidere lupi e altri carnivori. Ora, tuttavia, potranno anche aiutare ricerca, censimenti e monitoraggi direttamente sul campo insieme a biologi e naturalisti.