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28 Gennaio 2025
14:59

Ho incontrato un cane in strada, cosa devo fare e chi devo chiamare

Sul Web circolano ancora numeri che non sono più operativi da anni. Il numero unico di emergenza, il 112, è quello a cui fare riferimento ma prima di chiamare i soccorsi è bene rendersi conto che non tutti i cani liberi hanno bisogno di aiuto valutando chi è quel cane, la situazione in cui si trova e quanto possa rappresentare un pericolo anche per la salute pubblica.

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Riconoscere un cane che ha bisogno di aiuto non è semplice, soprattutto in alcune aree del nostro Paese, da Roma in giù tendenzialmente. Non tutti i cani che girano liberi, infatti, necessitano dell'intervento umano, soprattutto in alcune aree del Paese e ciò perché nel centro sud Italia ancora ci sono molti soggetti che abitano sul territorio e che nonostante sembrino non avere un umano di riferimento possono essere dei "padronali" o dei cani di quartiere, ovvero avere delle persone che comunque si occupano di loro.

Un cane abbandonato, però, manifesta in modo abbastanza evidente la sua condizione di disagio: è visibilmente impaurito, non sa muoversi con sicurezza in strada, può rifuggire dal contatto umano perché molto spaventato o, all'inverso, può ricercarlo perché a quello è abituato: magari fino a poco tempo prima era parte di una famiglia e, per un motivo o per un altro, è lontano dalla sua casa.

Poi ci sono i soggetti visibilmente malati che hanno bisogno del nostro intervento perché ad esempio feriti o in difficoltà dovuta proprio a motivi di salute.

Chi chiamare quando si trova un cane in mezzo alla strada: i numeri giusti e quelli inattivi che ancora girano sul web

Fatta questa doverosa premessa, è evidente che ci sono situazioni in cui – a prescindere dall'origine delle motivazioni per cui un cane è da solo – bisogna comunque intervenire. Pensiamo all'esempio più chiaro: un cane che si trova in mezzo ad una strada ad alto scorrimento, situazione che mette in pericolo l'animale e le persone.

In ogni caso, la cosa giusta da fare è chiamare i soccorsi. Ma chi? Perché tantissime volte ci si trova in una situazione del genere, soprattutto recuperando un cane che è socievole e si lascia serenamente approcciare, e non sa poi come agire.

Sfatiamo una volta per tutte una vecchia notizia che ancora gira sui social e in generale sul Web relativamente a un numero di telefono nazionale a cui rivolgersi per il soccorso degli animali. Sono anni, infatti, che soprattutto d'estate, le persone fanno girare di post in post due numeri in particolare: il 3341051030 e lo 800137079, con tanto di indicazione a mandare un SMS per segnalare animali abbandonati in autostrada. Questi numeri non sono più attivi da anni e continuare a farli girare comporta una perdita di tempo per chi poi si trova nella situazione di soccorso e continuare a foraggiare un passaparola che, seppur fatto con buone intenzioni, provoca solo confusione.

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Il 3341051030, giusto per dare una chiara dimensione di quanto questa bufala sia vecchia, non funziona dal 2011. In quell'anno infatti si svolse una campagna di sensibilizzazione che dava quel numero come riferimento, ma solo appunto per un certo periodo di tempo. Il numero verde, invece, faceva parte di una iniziativa dell'Enpa contro gli abbandoni estivi, anche quella terminata con la chiusura del centralino a cui si poteva fare riferimento.

Un altro numero verde che continua a girare e che non funziona più è l'800 253 608. Troverete sul Web molti siti dedicati agli animali ma anche media generalisti che continuano a promuoverlo accompagnato da un messaggio come questo: «Il comando dei Carabinieri per la Tutela dell’ambiente d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, sulla base di precise indicazioni dell’Unione Europea, ha messo a disposizione l’800 253 608, un numero verde per segnalare i ritrovamenti. Il servizio è attivo nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 17,30».

Su Kodami avevamo già verificato che non è più in funzione da tempo, contattando il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri (Noe) di Roma. In quella occasione lo stesso operatore che ci aveva risposto aveva precisato: «Non so come aiutarla, non abbiamo più un numero verde per gli abbandoni, quello a cui ha chiamato ha smesso di funzionare 7 o 8 anni fa».

A chi rivolgersi dunque? Esiste un solo numero a cui fare riferimento e l0 conosciamo tutti benissimo: il 112. Sì: il "numero unico di emergenza" vale anche per segnalare casi di animali in difficoltà perché non esiste un recapito dedicato esclusivamente a questo tipo di problematiche.

Ciò che poi si può valutare è di rivolgersi anche a altre strutture d'intervento ma a seconda di dove ci troviamo e del motivo per cui riteniamo opportuno chiedere aiuto. Proviamo a fare un elenco di numeri e situazioni in cui vi potreste trovare:

Le forze di Polizia anche attraverso direttamente il 113 che funziona ancora o i Carabinieri (sempre il 112) a cui bisognerà presentare poi denuncia in modo tale che possano provare a risalire al proprietario (in caso di cane con microchip) e che si rivolgeranno poi all'ASL veterinaria di competenza.

Se il cane si trova su autostrade o strade ad alta velocità, rappresentando quindi un pericolo, si può contattare la Polizia stradale. In caso di strade cittadine è preferibile invece contattare la Polizia locale e dunque bisogna verificare il numero a seconda della zona dove ci si trova.

Se il soggetto è in un'area impervia, ad esempio è caduto in un burrone, vanno contattati i Vigili del Fuoco (numero: 115) perché provvedano al recupero dell'animale.

Cosa succede al cane dopo aver chiamato i soccorsi?

Che cosa succede all'animale una volta che è stato messo in sicurezza? Il compito di verificarne la storia spetta all'Asl di competenza territoriale. Gli operatori sanitari hanno infatti l'obbligo di controllare la presenza del microchip come prima cosa per risalire alla persona di riferimento. In ogni caso l'animale sarà ospitato nel canile a cui afferisce il Comune nel quale è stato ritrovato. In assenza di microchip la struttura dovrebbe provvedere non solo alla cura del benessere psicofisico dell'animale ma anche a investire tempo e energie per iniziare un percorso finalizzato all'adozione.

E' possibile chiedere l'affidamento del cane che è stato ritrovato. L'animale infatti può essere temporaneamente ceduto a chi si offre per il suo supporto e si potrà anche chiederne l'adozione che potrà avvenire, qualora vi sia un'effettiva compatibilità, quando l'organo competente avrà accertato la sua precedente situazione.

Questo periodo di latenza, comunque, prevede che il cane debba in ogni caso stare per 10 giorni in canile, che è il tempo previsto dalla legge perché la persona di riferimento possa ritrovarlo. In ogni caso la Asl valuterà le ragioni per cui è avvenuto questo allontanamento, ovvero dovendo indagare sul tipo di relazione che c'era tra animale e persona e come quest'ultima trattava il cane. Nel caso in cui poi la persona che ha recuperato il cane voglia appunto farselo affidare in assenza di un precedente proprietario o perché quest'ultimo sia stato valutato negativamente, l'Asl dovrà comunque stabilire se ci sono le condizioni giuste, al di là di una richiesta che può sorgere da parte di chi ha ritrovato il cane su una scia emotiva. L'affido, una volta concesso, diventerà effettivo dopo un mese, con relativo passaggio di proprietà.

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