Un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature fornisce per la prima volta la prova che le tartarughe marine sono in grado di memorizzare e seguire le firma magnetiche distintive delle diverse regioni del nostro pianeta. I ricercatori lo hanno dimostrato con un curioso esperimento condotto con alcune "baby" Caretta caretta che, invece di nuotare in modo casuale, si muovono con un'energia e una vivacità diverse, quasi come se stessero danzando. Questa curiosa coreografia non è però casuale: è la prima prova empirica che questi rettili marini imparano e memorizzano i campi magnetici, usando il loro personale GPS naturale per orientarsi in mare e nuotare con decisione verso una destinazione.
Un esperimento per capire la memoria magnetica
Per verificare se le tartarughe marine possano effettivamente imparare a riconoscere, memorizzare e seguire le caratteristiche magnetiche di una determinata area, i ricercatori hanno condotto un esperimento in cui hanno riprodotto artificialmente i campi magnetici di diverse località. Hanno poi confrontato, per esempio, le condizioni e le caratteristiche magnetiche delle coste di Cuba e Delaware, di Maine e Florida, e di altri due punti distinti, aggiungendo però un premio associato ad alcuni di questi luoghi.
I risultati sono stati sorprendenti: nell'80% dei casi, le tartarughe si muovevano con maggiore vivacità verso i campi magnetici associati a una ricompensa in cibo, invece che verso quelli privi di stimoli positivi. Questo comportamento, che gli scienziati hanno soprannominato "turtle dance" (danza della tartaruga), dimostra che l'apprendimento del campo magnetico non è un fenomeno limitato solo a un'area specifica, ma un'abilità diffusa che può essere associata anche al cibo.
Una danza verso il cibo che svela il segreto della navigazione
Anche se questa "danza" è stata osservata in laboratorio e probabilmente non si verifica in natura esattamente in questo modo, il movimento frenetico e "danzante" delle tartarughe è servito come indicatore per comprendere se gli animali testati avessero appreso e associato il campo magnetico associato una fonte di cibo. Inoltre, per verificare poi se la memoria magnetica durasse a lungo, gli scienziati hanno ripetuto l'esperimento quattro mesi dopo con 16 tartarughe.
Senza troppi sforzi, l'80% degli animali ha continuato a mostrare una preferenza per il campo magnetico "premiato", anche se con movimenti meno accentuati rispetto alla prima volta. Questo suggerisce che le tartarughe non solo apprendono il campo magnetico, ma lo ricordano per periodi anche prolungati. Dopotutto, le giovani tartarughe abbandonano la spiaggia in cui sono nate da piccole e vi fanno ritorno solo circa 20 anni dopo per deporre le uova: la loro memoria magnetica deve essere estremamente lunga e affidabile.
Un GPS naturale per i grandi viaggi oceanici
Lo studio ha dimostrato che le tartarughe marine Caretta caretta possono apprendere e conservare informazioni sui campi magnetici dei luoghi in cui trovano cibo. Questa capacità potrebbe spiegare la loro incredibile precisione nel navigare per migliaia di chilometri, tornando sempre negli stessi siti di alimentazione o sulla spiaggia in cui sono nate. E non solo: la scoperta potrebbe riguardare molti altri animali migratori che si affidano al campo magnetico terrestre per orientarsi, come per esempio gli uccelli.
Secondo Kenneth Lohmann, biologo della UNC-Chapel Hill e coordinatore dello studio, “la capacità di distinguere tra campi magnetici di diverse aree geografiche spiega come molte specie riescano a percorrere lunghe distanze per arrivare con precisione in luoghi molto distanti”. Inoltre, lo studio ha evidenziato che le tartarughe utilizzano due distinti sistemi di percezione magnetica: uno per creare una “mappa” del loro ambiente e un altro come “bussola” per la direzione.
Dalla biologia alla conservazione, passando per nuove tecnologie
Questi risultati non sono solo estremamente affascinanti dal punto di vista scientifico, ma potrebbero avere implicazioni concrete anche per la conservazione delle tartarughe marine. Capire come questi animali percepiscono e interpretano i campi magnetici terrestri potrebbe aiutare a mitigare per esempio le interferenze generate da infrastrutture e e tecnologie umane, come linee elettriche e impianti eolici offshore, che possono alterare i segnali naturali utilizzati da questi rettili per la navigazione.
Inoltre, lo studio potrebbe persino ispirare nuove tecnologie di navigazione basate sui meccanismi di orientamento degli animali. Catherine Lohmann, coautrice dello studio, ha infatti sottolineato: “Sappiamo da 20 anni che le tartarughe marine possiedono mappe magnetiche, e ora abbiamo scoperto come queste mappe si costruiscono e si modificano nel tempo. È straordinario pensare che questi animali abbiano accesso a un’enorme quantità di informazioni a noi invisibili, che usano per spostarsi in modi per noi difficili persino da immaginare”.
La "danza" delle tartarughine verso la firma magnetica del premio in cibo, ci dimostra finalmente come questi rettili siano in grado di seguire i campi magnetici utilizzando un GPS naturale incorporato. Un fenomeno che può sembrare incredibile, ma che invece è reale e ora possiamo persino "vederlo". E chissà, un giorno, grazie a queste piccole danzatrici, forse potremo sviluppare nuovi sistemi di orientamento ispirati alla loro straordinaria capacità di leggere un mondo a noi completamente invisibile.