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1 Aprile 2025
7:40

Grandi squali bianchi spariti dal Sudafrica: una catastrofe per il mare

La scomparsa degli squali bianchi da False Bay, in Sudafrica, ha gravi effetti sulla catena alimentare marina. Il declino è causato dall’uomo, come denuncia Alessandro De Maddalena, biologo ed esperto di grandi squali bianchi.

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Intervista a Alessandro De Maddalena
Esperto di squali
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Foto di Alessandro De Maddalena

Cosa accade quando un predatore all'apice della catena alimentare sparisce dall'ecosistema? È la domanda che si è posto un team di ricercatori che per oltre 20 anni ha condotto un programma di monitoraggio nell'area di False Bay, in Sudafrica, un paradiso della biodiversità marina e soprattutto dei grandi squali bianchi (Carcharodon carcharias). Qui gli studiosi hanno documentato il progressivo e inarrestabile declino di questa specie, fino alla scomparsa.

I risultati del monitoraggio sono confluiti in un nuovo studio pubblicato su Frontiers, dal quale è emerso che la perdita di grandi squali bianchi dall'area di False Bay sta avendo effetti a catena sull’intero ecosistema. L'assenza di grandi predatori ha lasciato campo libero alle loro prede dirette, come otarie orsine (Arctocephalinae) e squalo manzo nasolargo (Notorynchus cepedianus), che a loro volta sono stati associati a una diminuzione delle loro prede.

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Il cambiamento della catena trofica nell’area di False Bay (Fonte: Frontiers)

Per fare chiarezza Fanpage.it ha raggiunto Alessandro De Maddalena, tra i maggiori esperti internazionali di grandi squali bianchi che oggi si divide tra l'Italia e il Sudafrica.

Cosa sta accadendo nell'area di False Bay? 

La rimozione degli squali bianchi dalle acque sudafricane sta creando un grave squilibrio a livello della catena alimentare marina, ma i reali effetti di ciò sono ancora impossibili da calcolare. È fondamentale sottolineare che il fenomeno della scomparsa quasi totale degli squali bianchi non è assolutamente limitato alla False Bay, ma a tutti i quattro siti sui quali vengono effettuate immersioni con questi animali nelle acque sudafricane: False Bay, Gansbaai, Mossel Bay e Algoa Bay.

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Lei ha condotto diverse spedizioni a False Bay e in altre acque sudafricane, secondo la sua esperienza cosa ha determinato la perdita della popolazione di squali bianchi? 

Ho avuto modo di condurre una quarantina di spedizioni per l’osservazione degli squali bianchi nelle acque della regione del Western Cape in Sudafrica, che include i maggiori siti per l’osservazione di questi animali: False Bay, Gansbaai e Mossel Bay. Tali spedizioni sono state condotte lungo un arco di tempo di 16 anni, dal 2010 al 2025. Ciò mi ha permesso di vedere l’età d’oro degli squali bianchi in queste acque, quando ancora si osservava fino a una dozzina di esemplari in una sola uscita in mare. Ma mi ha permesso anche di vedere il declino, continuo e inesorabile, di questi animali nell’area in oggetto, sino ad arrivare alla situazione dei nostri giorni, nella quale è diventato difficilissimo riuscire a vedere anche un solo esemplare di squalo bianco. Le cause di questa massiccia diminuzione sono interamente umane. Lo squalo bianco è una specie protetta in Sudafrica, ma mancano i controlli necessari. Oltre alla pesca mirata di questa specie, c’è anche il problema delle catture involontarie nel corso delle operazioni di pesca mirate ad altre specie. A questo dobbiamo aggiungere l'eccessiva pesca delle loro prede (che includono altre specie di squali) e gli esemplari che muoiono nelle reti anti-squalo utilizzate nella provincia del Natal. Infine non va sottovalutato l’impatto di un programma di ricerca altamente invasivo, che vide l’utilizzo di metodi di marcatura estremamente violenti, che venne operato anni or sono sui tre siti menzionati e che causò l’allontanamento degli squali bianchi dall’area.

Alcuni danno la colpa alle orche per la perdita di squali nella zone, è possibile che abbiano avuto un ruolo?

Le orche sono responsabili dell'uccisione di un paio di squali bianchi all’anno, un numero statisticamente irrilevante. La presenza di questi cetacei può indurre gli squali bianchi ad abbandonare un'area per giorni o settimane, ma nulla di più. La scomparsa quasi totale degli squali bianchi della quale siamo testimoni è causata dall’uomo. Le orche non hanno nulla a che vedere con questo fenomeno.

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Qual è lo stato di conservazione degli squali a livello globale?

La situazione è disastrosa: è stato stimato che il numero di squali uccisi annualmente al mondo sia compreso tra 63 milioni e 273 milioni. Ciò equivale all’uccisione di un numero di squali equivalente al 6,4%-7,9% degli squali esistenti, che è un tasso ampiamente superiore alla capacità di ripresa annuale delle popolazioni di questi animali, che è solo del 4,9%. Appare quindi chiara la ragione per la quale le popolazioni di squali (non solo squali bianchi) stiano diminuendo drasticamente in tutti i mari del globo.

Perché dobbiamo tutelare gli squali?

Gli squali hanno un ruolo fondamentale nelle catene alimentari marine. Questi pesci, in qualità di predatori sono strumenti fondamentali della selezione naturale. Contribuiscono alla stabilità degli ecosistemi marini e mantengono la biodiversità. La predazione da parte di questi animali è un importante controllo naturale delle dimensioni delle popolazioni di innumerevoli specie marine. Gli squali hanno inoltre un ruolo importante anche come spazzini, alimentandosi non solo di prede vive ma anche di animali morti per altre cause.

Tutte le foto sono gentilmente concesse dall'autore Alessandro De Maddalena

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